[Redditolavoro] Fw: corruzione, n'drangheta e discariche di amianto di Cappella Cantone (Cremona) e non solo: intrecci criminosi fra malavita organizzata e politica stanno venendo al pettine. Noi avevamo visto giusto e lo avevamo detto, scritto e denunciato da tempo. QUAN

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Sun Mar 11 08:21:29 CET 2012


Comunicato stampa
Cremona, 10 marzo 2012

Oggetto: corruzione, n'drangheta e discariche di amianto di Cappella Cantone 
(Cremona) e non solo: intrecci criminosi fra malavita organizzata e politica 
stanno venendo al pettine. Noi avevamo visto giusto e lo avevamo detto, 
scritto e denunciato da tempo. QUANDO FORMIGONI?

Dopo gli arresti di Nicoli Cristiani, ex assessore e vice presidente della 
Consiglio regionale della Lombardia, di Ponzoni, ex assessore e membro 
dell'ufficio di presidenza dello stesso Consiglio regionale, entrambi del 
PdL, e di un dirigente dell'ARPA Lombardia, ente di emanazione della giunta 
regionale; dopo l'iscrizione nel registro degli indagati del leghista Boni, 
presidente dello stesso Consiglio regionale e di altri dirigenti della 
Regione Lombardia, diviene più che mai attuale la riproposizione di alcune 
questioni al signor Formigoni e alla sua giunta che noi facemmo negli anni 
scorsi e alle quali non si è mai voluto e potuto rispondere:

1) il 26 giugno 2011 scrivevamo : “… la Giunta Regionale approva 
provvedimenti ad personam, anzi “ad cavatorum”, come la delibera n.1594 del 
20/11/2011 (la famosa delibera che L'Espresso scopre solo ora e che, pare, 
non sia mai stata pubblicata sul bollettino ufficiale della Regione 
Lombardia). Questo atto, che contiene forti elementi di illegalità, è un 
supporto su misura per Cavenord (ora di proprietà della Locatelli) che lo ha 
ripetutamente sollecitato. Con questo provvedimento la Giunta regionale ha 
di fatto esautorato la provincia sul piano cave, esercitando un atto di 
indirizzo verso quest’ultima su argomenti di competenza delle singole 
provincie. Questa deliberazione costituisce una clamorosa forzatura sul 
piano normativo e legislativo da parte della giunta Formigoni , alla faccia 
del federalismo tanto propugnato dalla Lega. E’ stata approvata in corso d’opera, 
pensando di creare un nuovo quadro normativo senza più ostacoli per
 la realizzazione della discarica, anzi delle discariche, nelle ex-cave. 
Traducendo: per coprire atti esplicitamente fuori dalle norme, si approvano 
delibere per annullare la illegalità !”

2) il 30 novembre 2011 scrivevamo: “...La ‘fantasia al potere’. Il caso dell’ARPA 
di Cremona.
A metà novembre dell’anno scorso tutti noi, quelli contrari alla discarica 
di amianto di Cappella Cantone, avevamo cantato vittoria. Le misurazioni 
dell’altezza della falda acquifera fatte dall’ARPA di Cremona avevano 
stabilito che non venivano rispettati i famosi due metri di altezza fra il 
fondo della discarica e la falda per cui la Regione Lombardia aveva scritto 
a Cavenord che se non modificava il suo progetto entro dieci giorni questo 
sarebbe stato respinto. Evviva! Passano dieci giorni, passa un mese, due 
mesi. Tutto tace. Si scopre poi, PER CASO, solo perché un sindaco ha 
sollecitato la Regione, che sono state presentate in tempo utile (?) le 
modifiche, che queste consistono nell’aggiungere uno strato di m 1,40 di 
materiale isolante e che l’ARPA prosegue tranquillamente le misurazioni 
della falda “facendo finta” che esista questo strato aggiuntivo di terreno. 
Domanda alla giunta: perché non è stato subito reso noto che le
 modifiche erano state presentate? La normativa sulla trasparenza lo 
prevede. Che esistano falde affioranti in quella zona lo sanno tutti senza 
scomodare i tecnici. Basta un semplice temporale per allagare l’ex cava 
Retorto e i torrenti e le rogge della zona facilmente esondano. Lo abbiamo 
documentato con foto più di una volta, nel settembre 2007 e nel febbraio 
2009. Nel giugno 2010 si è verificato addirittura un ulteriore innalzamento 
della falda. Infatti dopo circa due mesi di forte siccità, in meno di sei 
ore di pioggia consecutiva l’area si è quasi completamente allagata. Ma per 
i tecnici dell’ARPA non è un problema...”
3) il 6 dicembre 2011 abbiamo posto domande dirette a Formigoni, tra cui 
queste:
- COME POTEVA Nicoli Cristiani, vice presidente del Consiglio regionale, che 
non fa parte della giunta e quindi non titolato a prendere alcuna decisione, 
a garantire con certezza che alcuni atti autorizzativi sarebbero stati 
comunque approvati negli uffici e ambiti competenti? Chi copriva e garantiva 
Nicoli Cristiani in giunta? Quale era, o meglio, chi era il trait-d’union ?

- COME MAI FORMIGONI e la sua giunta hanno approvato a più riprese delibere 
tendenti a rendere possibile la realizzazione della discarica, rimuovendo 
alcuni ostacoli legali, come quello che prevedeva una distanza minima di 5 
km tra una discarica e l’altra o i vincoli del piano cave? Ricordiamo che la 
normativa, in vigore precedentemente, avrebbe impedito che partissero 
addirittura i primi atti autorizzativi.

- PERCHE’ MARCELLO RAIMONDI ( assessore regionale all’ambiente ) fu 
“contattato” da Luigi Brambilla, consulente aziendale della ditta Locatelli, 
affinché si attivasse al fine di accelerare l’iter della discarica di 
Cappella Cantone pur non essendo il suo assessorato direttamente competente 
per la materia? L’interessamento di Raimondi, che emerge dai verbali della 
Magistratura, avviene attraverso “interventi” su alcuni dirigenti e 
funzionari del suo assessorato e tramite una lettera inviata a Tadi, sindaco 
di Cappella Cantone e al vice-sindaco dello stesso paese che è il vero uomo 
forte e decisivo del consiglio comunale.
In sintesi qual è, o meglio, CHI E' il trait d'union fra Nicoli Cristiani e 
la giunta Formigoni, al cui interno c'è un assessore di Cremona? Infatti 
come poteva Nicoli Cristiani, non essendo in giunta, garantire a Locatelli 
che tutte le autorizzazioni sarebbero state concesse con celerità? E' chiaro 
che quando sarà reso noto questo nome (o questi nomi) molta più chiarezza 
sarà fatta su tutta la vicenda e finalmente i cittadini saranno informati di 
uno dei più gravi episodi di corruzione degli ultimi 30 anni, rispetto ai 
quali tangentopoli rischia di impallidire. Nei prossimi mesi l'inchiesta in 
corso rischia di smontare poteri forti trasversali ai partiti politici e 
Compagnia, che hanno condizionato l'economia lombarda, e non solo, in questi 
ultimi 30 anni.
4) il 13 gennaio 2012 abbiamo ribadito quanto segue: “...Che ci fosse un 
intreccio pericoloso, esteso e ramificato in Lombardia tra malaffare e 
politica noi lo sosteniamo fin dall'inizio della vicenda della discarica di 
Cappella Cantone, e l'abbiamo concretizzato con un esposto alla 
Magistratura. Oltre a voler autorizzare a tutti i costi discariche di 
amianto in luoghi non idonei (Brescia e provincia, Ferrera Erbognone 
(Pavia), Cava Manara (Pavia) ecc...) ci sono state speculazioni illegittime 
fatte da privati e coperte dalla politica per nascondere progetti di 
discarica dietro i progetti di cava come a Telgate e altri fatti che sono in 
stretta connessione con la vicenda specifica di corruzione legati alla 
discarica di Cappella Cantone...”
Per tutte queste ragioni e per altre argomentazioni contenute nel nostro 
dossier, consegnato alla Magistratura, noi ribadiamo che, per motivi di 
igiene politica, Formigoni e la sua giunta se ne devono andare subito. 
Possibile che il sig. Formigoni non sapesse nulla dell'operato dei suoi più 
stretti collaboratori? Se così fosse o sarebbe incapace, o sarebbe 
colpevolmente distratto. In entrambi i casi non è più in grado di svolgere 
la sua funzione, DEVE ANDARSENE!
In conclusione, la partita che si giocherà d'ora in avanti può diventare 
ancora più complessa di quella che si è dipanata finora. Per fermare i 
disonesti, i furbi e quelli che fanno affari sulla nostra pelle occorrerà 
l'attenzione e la mobilitazione di tutti i cittadini lombardi per impedire 
la realizzazione di tutte le discariche di amianto, in corso di approvazione 
o già approvate. Così si potrà arrivare ad una pianificazione trasparente e 
realmente partecipativa per lo smaltimento dell'amianto che prenda in seria 
considerazione il riciclo dell'amianto. In tal senso ribadiamo che per i 
futuri impianti di smaltimento dell'amianto va contrastata l'iniziativa 
lasciata ai privati, privilegiando il controllo e la gestione pubblica.

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