[Redditolavoro] Il terremoto e la strage degli operai, noi accusiamo e vogliamo giustizia

CobasSindacatodiClasse cobasta at libero.it
Fri Jun 1 09:54:40 CEST 2012


Gli operai morti per il terremoto in Emilia sono stati uccisi e la legge 
deve individuare e punire i colpevoli. Gli omicidi sul lavoro in Emilia non 
possono essere inseriti nella normale incuria del territorio e nell'edilizia 
facile. La cosa è molto più grave.

La normale incuria del territorio, l'edilizia allegra, c'erano già domenica 
notte, con la prima scossa di terremoto. Allora eravamo ancora in una delle 
frequenti condizioni del degrado del territorio. Ma poi è successo qualcosa 
in più. Tanti hanno detto che molti fabbricati industriali erano stati 
costruiti senza sapere che quella era una zona sismica. Ammettiamolo pure. 
Ma la notte tra domenica e lunedì 21 maggio, la zona sismica c'era, chiara, 
brutale.

Sono andato la scorsa settimana nei territori colpiti. Ho visto che i 
capannoni crollati, con solo alcune vittime perché le fabbriche erano 
chiuse, erano sostanzialmente tutti dello stesso tipo, costruiti con le 
stesse modalità. Domanda: allora perché si è concesso di tornare al lavoro, 
in una zona sismica, dopo che si era saputo che molte strutture non erano 
adeguate, anzi, erano a rischio? Vogliamo i colpevoli, quelle autorità che 
per negligenza, omissione, superficialità, non hanno impedito il massacro di 
operai.

In secondo luogo, bisogna sapere se chi è andato a lavorare ci è andato, 
come si dice, di sua spontanea volontà o, invece, perché costretto dai 
contratti precari o dai ricatti, se migrante, della Bossi-Fini. O vieni a 
lavorare o stai a casa per sempre. Bisogna sapere questo.

Ci vuole un'inchiesta a tappeto della Magistratura che, nella ThyssenKrupp 
emiliana determinata dal terremoto, colpisca senza indulgenze chi ha 
provocato o lasciato accadere una strage di operai, che poteva assolutamente 
essere evitata. Il Presidente della Confindustria, l'aperto e moderato 
Squinzi, ha subito assunto posizioni di negazione vergognosa della 
responsabilità.

Noi accusiamo, noi vogliamo giustizia. Tutto il resto sono chiacchiere.

Giorgio Cremaschi 



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