[Redditolavoro] Fw: articolo Ilva

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Sat Jul 21 09:49:32 CEST 2012



ilva taranto

comunicato 2

Sulla legge sulle emissioni inquinanti - di cui sotto forniamo sotto una
scheda informativa - approvata martedì 17 luglio alla Regione Puglia
all'unanimità, con una concordanza da destra a sinistra difficilmente
realizzata in altre occasioni, e fatta in fretta e furia allo scopo di
scongiurare gli eventuali provvedimenti della magistratura, tra le varie
dichiarazioni di appoggio, alcune accompagnate da espressioni di vero
entusiasmo, di tutte le istituzioni locali, dei partiti e dei sindacati
confederali, il segretario della Cgil ha espresso la sua soddisfazione per
la capacità espressa di "gestire al meglio una situazione delicata...",
quella più illuminante della situazione che si è venuta a creare è la
dichiarazione del nuovo presidente dell'Ilva Bruno Ferrante: "Guardiamo con
estremo favore alle iniziative intraprese in questi giorni da tutte le forze
politiche e l'unanimità con cui la politica ha rinnovato l'impegno per
risolvere la situazione di Taranto e dell'Ilva...". Una dichiarazione che da
un lato rinnova la minaccia: guardate che la situazione dell'Ilva e di
Taranto vanno insieme, se toccate l'Ilva toccate la città..., dall'altro
conferma che l'Ilva non deve fare nulla ma è la "politica" che deve
risolvere una situazione di cui nessuno ha responsabilità, e tantomeno
l'Ilva stessa.
Questa dichiarazione va di pari passo con un fatto che sta accadendo in
questi mesi. Nessuno, né rappresentanti istituzionali, né politici, né
dirigenti sindacali, né i cosiddetti "Lavoratori Ilva" (capi e quadri
soprattutto) cita padron Riva. Sembra una fabbrica di tutti. Una fabbrica
che non ha un padrone che sullo sfruttamento degli operai e sul taglio dei
costi, salariali e soprattutto quelli per la sicurezza, la salute e
l'ambiente, fa profitti; una fabbrica in cui operai e azienda sarebbero
uniti in uno stesso sforzo, in cui - come scrive sulla GdM un "operaio Ilva
e scrittore" - "i lavoratori sono complementari alla fabbrica e
silenziosi... (anche se in questi anni) qualcuno non è tornato a casa"
(perché morto in questa fabbrica asettica, in cui non vige la lotta di
classe).
Anche il neo presidente Ferrante ne parla come se stesse parlando di
un'altra fabbrica. In questo modo chi attacca l'Ilva è come se sta
attaccando una "istituzione oggettiva", un bene indispensabile del paese
tutto. Il cambio recente di presidenza dell'Ilva, dalla famiglia Riva a un
"uomo delle istituzioni", è stato fatto anche per rendere più impersonali le
responsabilità di padron Riva.
Per far dimenticare che anche all'Ilva vi sono gli interessi di Riva di
elevare la produzione, fare profitti, e salvaguardarli quando possono essere
minimamente intaccati mettendo gli operai in cigs, di non rispettare e
truffare anche sui diritti normali dei lavoratori (ultimo cambio tuta); e
gli interessi degli operai che prendono un salario sempre più ridotto, che
devono fare straordinari per prendere qualcosa in più, che si ammalano, si
infortunano, che vengono trattati senza dignità, che lavorano in un clima di
ricatto, paura di essere spostati, licenziati, che - loro - sono i
produttori di quell'acciaio che copre, come dicono in questi giorni, il 50%
del fabbisogno del paese e anche buona parte della domanda in Europa, ma a
cui viene negato anche di avere un contratto da siderurgici...

L'Ilva in questa vicenda ne sta uscendo più debole o più forte? Per il
momento ne può uscire più forte.  La Legge per ora non gli impone di fare
nulla, dopo, vista la genericità con cui è fatta e le disposizioni
applicabili comunque con modalità e tempi molto soft, rischia farà la fine
dei provvedimenti sui parchi minerali che benchè fossero solo una panacea
neanche sono stati applicati e imposti; l'Ilva ha incassato la benevolenza e
il sostegno ai ricatti allarmistici di "chiusura della fabbrica" seminati ad
arte dai suoi capi; l'Ilva continuerà a non pagare un centesimo per il
risarcimento dei danni già provocati in tutti questi anni e gli interventi
di risanamento ambientale: 300 milioni - che comunque sono una goccia nel
mare di quanto sarebbe necessario - li metteranno governo e Regione, vale a
dire la popolazione tutta, sia di Taranto che nazionale.
Ma soprattutto, al momento, gli operai sono più tutelati per la salvaguardia
del loro posto di lavoro o no? Riva pochi mesi fa aveva riparlato di mettere
migliaia di operai in cassintegrazione, comunque, per "problemi di mercato",
indipendentemente da eventuali provvedimenti della magistratura. Questo
rischio l'ha semplicemente rinviato in autunno acquisendo comunque la
"responsabilità" dei sindacati confederali. E oggi con la "volontà unitaria
e unanime" che si è realizzata - come ha detto soddisfatto il presidente
della provincia - l'Ilva ne esce più coperta a perseguire i suoi piani.
Mentre gli operai ne stanno finora uscendo "complementari, silenziosi" e
ricattati.
LA LEGGE REGIONALE, definita "storica", è al massimo una legge di controllo,
da essa non scaturisce alcuna disposizione immediata per eliminare emissioni
inquinanti né tantomeno per imporre interventi da parte dell'Ilva sui danni
ambientali in corso.
Essa unicamente introduce il cosiddetto Vds (valutazione di danno sanitario)
che dovrà essere redatto da tre enti: Ares, Arpa e Asl una volta all'anno
facendo riferimento al valore medio calcolato sui dati disponibili e
riferiti agli ultimi 5 anni - che a Taranto mancano, perché la realizzazione
del registro tumori è ferma al 2006 e le mappe epidemiologiche non esistono.
La sua applicazione è poi lunga e contorta: ancora sono da verificare
percorsi e modalità di applicazione e soprattutto risorse e strumenti,
occorre attendere il regolamento attuativo di giunta regionale che fissi
criteri e metodologie per  la redazione del rapporto Vds, dall'approvazione
del regolamento devono passare comunque 90 gg. per redigere il primo
rapporto.
Se il Vds porta alla luce criticità, l'azienda ha un mese di tempo per
presentare le sue osservazioni, e solo dopo dovrà ridurre, entro i 12 mesi
successivi, le proprie emissioni in proporzione al valore medio calcolato
sui dati disponibili delle emissioni degli ultimi 5 anni, dati che
ugualmente non sono mai stati forniti o accertati, per cui il controllo
diventa di fatto impossibile. Lo stesso vale per i parchi minerali, per cui
la legge parla unicamente di sistemi atti a prevenire ed evitare... non
imponendo ancora una volta l'unico sistema per evitare il diffondersi di
polveri di minerale: la loro copertura. Ma questo è troppo oneroso per
Riva...


slai cobas ilva per il sindacato di classe
cobasta at libero.it
20-7-2012







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