[Redditolavoro] 15 cortellate al padrone
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Wed Jul 11 12:34:28 CEST 2012
Quindici coltellate al datore di lavoro
il dipendente era in cassa integrazione
E' avvenuto a Cormano, nel Milanese. "Mi lascia a casa più degli altri": si
è chiuso in ufficio
e ha cercato di ucciderlo. Il dirigente è in gravi condizioni: rischia di
perdere l'uso della mano
di GABRIELE CEREDA
La crisi non risparmia nemmeno i gelati, l'azienda mette in cassa
integrazione i dipendenti e uno di loro se la prende con il titolare
assalendolo con un coltello e colpendolo con quindici fendenti al petto. Ai
carabinieri che l'hanno arrestato l'aggressore, D.M. di 37 anni, ha
continuato a ripetere che se non arrivava più a fine mese la colpa era solo
del suo capo, «perché mi lascia a casa più dei miei colleghi». Tutto succede
in pochi minuti al 37 di via Filzi, a Cormano, negli uffici della Gram
Equipment, multinazionale danese, leader mondiale nella produzione di stampi
per l'industria dolciaria.
Da tempo l'azienda, 21 dipendenti, naviga nelle acque insidiose dello
tsunami economico finanziario mondiale. Con gli ordini e fatturato in calo,
viene deciso di ridurre le ore di lavoro. È l'anno scorso quando partono gli
ammortizzatori sociali. Dopo diversi mesi, qualcosa scatta nella testa di
D.M., uno dei disegnatori della multinazionale. Poco dopo l'ora di pranzo,
anche se non sarebbe dovuto essere in azienda, si presenta nell'ufficio dell'amministratore
delegato, Claudio Falzoni, 61 anni. Negli ultimi mesi le decisioni più
difficili sono ricadute sulle sue spalle, anche quella di lasciare a casa il
personale. Per il disegnatore, è lui la causa di tutti i suoi guai.
Quando entra, il dipendente non dice una parola, ma chiude a chiave la porta
dietro di sé. Dalla giacca sfila un coltello da cucina lungo 20 centimetri,
appuntito e con la lama
seghettata, e si getta sul principale. Lo vuole uccidere. Seduto dietro la
scrivania, l'uomo si difende come può. Con il braccio sinistro para i colpi,
tutti indirizzati al cuore e al ventre. Quindici quelli che vanno a segno
prima che gli altri operai, richiamati dalle urla dei due, riescano a
sfondare la porta.
Arrivano i carabinieri di Cormano, che alla fine disarmano l'uomo e lo
arrestano. In caserma, davanti al capitano Salvatore Pignatelli, al comando
della compagnia di Sesto San Giovanni, l'aggressore racconta di continue
vessazioni e umiliazioni da parte del principale. L'ultima quella della
cassa integrazione «che toccava più spesso a me che agli altri». È stato
rinchiuso nel carcere di San Vittore con le accuse di tentato omicidio e
lesioni pluriaggravate. Ricoverato nel reparto di traumatologia dell'ospedale
Niguarda, con i legamenti e i tendini lesionati, Claudio Falzoni rischia di
perdere l'uso della mano sinistra.
(11 luglio 2012) © Riproduzione riservata
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