[Redditolavoro] Dalla Puglia al VenetoGli 80mila schiavi dei campi di raccolta
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Tue Jul 10 20:02:39 CEST 2012
Dalla Puglia al VenetoGli 80mila schiavi dei campi di raccolta
Senza contratto, mal pagati e privi di ogni sicurezza: ecco gli
"invisibili", le migliaia di extracomunitari - 80mila secondo la Cgil - che
lavorano nei campi sotto caporale. Sono loro i protagonisti dell'iniziativa
"Gli invisibili nelle campagne di raccolta", lanciata oggi (5 luglio) a
Lecce da Cgil, Flai (il sindacato del settore agroalimentare) e Inca (il
patronato).Gli sfruttati arrivano quasi tutti da Senegal, Costa D'Avorio,
Ciad, Sudan, Burkina Faso, Egitto, Tunisia, Libia, Marocco. Nei mesi estivi
sono impegnati nelle campagne pugliesi per i pomodori e le angurie. A Nardò,
Galatina, Seclì, Copertino, Leverano, Veglie e Porto Cesareo, secondo i dati
del sindacato, a dispetto di 460 stanziali impiegati come braccianti
agricoli in modo regolare, nel periodo luglio-agosto- settembre si registra
un incremento pari almeno a 800 unità che vanno a sommarsi ai lavoratori
presenti tutto l'anno.I migranti, in realtà, non sono stanziali ma costretti
a seguire le attività stagionali: dalle angurie a Nardò passano alla
raccolta dei pomodori nella Capitanata; dalle olive e ortaggi in Salento
alla raccolta delle patate e degli agrumi nel Siracusano; dalle pesche e
ortaggi nel casertano agli agrumi nella piana di Gioia Tauro; dalla raccolta
dei pomodori in Basilicata ai prodotti orticoli a Latina; dallâ?Tuva in
Veneto alle mele in Trentino.
Le condizioni in cui si trovano da Nord a Sud, denuncia il sindacato, sono
vergognose per un paese civile: "Mancato rispetto dei contratti, lavoro
nero, sotto salario, senza orari e senza sicurezza, obbligati a comprare dal
caporale anche cibo e acqua. Gli stranieri che vivono simili condizioni di
sfruttamento sono oltre 80mila, uomini e donne giunti nel nostro paese con
la falsa promessa di un permesso di soggiorno e di un lavoro regolare che
non è mai arrivato".Da tempo il sindacato degli agricoli denuncia gli
episodi di sfruttamento e propone interventi di contrasto a situazioni di
vera e propria schiavitù. Dopo l'esperienza di strada e la mobilitazione che
ha visto approvata la normativa che ha reso il caporalato un reato penale,
ora prende il via questo progetto che durerà due anni. La Flai, insieme alla
Cgil e ai suoi servizi, raggiungerà raggiungerà i lavoratori con un camper
per portare assistenza con medici e avvocati. Si parte a pochi chilometri da
Nardò, scenario lo scorso anno del primo sciopero dei migranti e oggi luogo
di una nuova emergenza, "poiché le centinaia di lavoratori giunti per le
campagne di raccolta - denuncia la Cgil - questâ?Tanno non hanno trovato
alcun centro di accoglienza attrezzato con servizi minimi per essere
ricevuti in condizioni dignitose e non finire nelle mani dei caporali".
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