[Redditolavoro] sciopero del 27- forconi ecc

procomta ro.red at libero.it
Wed Jan 25 17:10:59 CET 2012


dal blog http://proletaricomunisto.blogspot.com

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pc 22 gennaio - proletari comunisti lavora per la caduta del governo Monti 
sulla base della mobilitazione operaia e popolare

Il governo dei padroni sostenuto in parlamento da Pdl-Pd-Udc con il 
provvedimento
detto di 'liberalizzazzioni' prosegue nello scaricamento della crisi sulle 
masse popolari per conto dell'Europa dei padroni e dei banchieri e si 
appresta al colpo grosso con le nuove riforme dette del 'mercato del lavoro' 
contro la classe operaia e i lavoratori.
L'appoggio del pd e il dialogo delle OO.SS confederali costituisce un grosso 
ostacolo
alla risposta operaia al nuovo governo, mentre il blocco sociale e politico 
del centro destra ha mano libera per sostenere il governo e nello stesso 
tempo cercare di capitalizzare il disagio e l'opposizione dei settori 
sociali di media e piccola borghesia propietaria.
In sostanza questo governo fa un doppio danno perchè attacca le condizioni 
della classe operaia e masse popolari mentre favorisce la nascita di una 
opposizione reazionaria di destra con base popolare.
Bisogna assolutamente sviluppare l'opposizione operaia e proletaria, in 
autonomia dalle proteste di destra con base popolare e progressivamente 
raccogliere intorno all'opposizione operaia e proletaria il disagio sociale 
di massa verso il governo.
Lo sciopero del 27 deve servire in questa direzione e per questo che 
costituisce
la principale iniziativa di fase da sostenere.


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pc 24 gennaio - quanto mai necessario partecipare allo sciopero del 27 
gennaio e alla manifestazione di roma

Che i provvedimenti del governo Monti, detti di liberazzazioni, avrebbero 
provocato una diffusa protesta dei settori colpiti, era inevitabile.
Il governo sceglie di scaricare la crisi anche su settori quali i padroni 
piccoli e medi del trasporto del mondo agricolo, del commercio,delle 
professioni.. e in alcune regioni del sud, Sicilia in testa, questo 
significa coinvolgere un ampio tessuto
produttivo e sociale, che alimenta chiusure, fallimenti, ridimensionamenti 
con effetti pesanti su settori proletari e poveri.
Le proteste e in particolare quelle contro il caro benzina, il carovita, lo 
strozzinaggio di Equitalia, sono quindi giustificate e legittime e in una 
certa misura vanno appoggiate, per indebolire il governo e smascherarne 
ulteriormente la vera natura.
Ciò non toglie che la testa della protesta sia presa da leaders e 
organizzazioni, preesistenti o create ad hoc che sono di destra, facenti 
parte del blocco elettorale che ha sostenuto in questi anni il governo 
Berlusconi e in alcuni casi da personaggi reazionari e fascisti 
esplicitamente.
E' chiaro che questi settori e personaggi hanno visto indebolirsi con il 
cambio di governo la sponda solida del governo, ministri, parlamentari 
berlusconiani, si sono in parte autonomizzati e premono sopratutto su questa 
parte perchè ne tuteli gli interessi particolari.
Anche se chi guida la protesta cerca di farsi paladino dei cittadini, della 
Sicilia ecc.sono assolutamente non credibili in questa veste e non vanno 
certo appoggiati, quanto smascherati.
Il governo dei padroni e dei banchieri gode del solido appoggio di PD-UDC e 
una attitudine dialogante delle confederazioni sindacali, questo favorisce 
la demagogia di destra e alimenta il segno di destra di queste proteste.
La rivolta popolare necessaria e urgente comunque non può in nessuna maniera 
pensare di far leva su queste forze e su questi settori.
Essa o è proletaria o non è...
Gettano confusione e disorientamento ideologico e politico quelle forze e 
organismi della nostra area che appoggiano le proteste in corso in forme 
acritiche e in alcuni casi entusiastiche, fino a civettare con gli esponenti 
di destra di essa e con l'indipendismo siciliano, da sempre di carattere 
reazionario.
In questo quadro acquista importanza lo sciopero del 27 gennaio che serve a 
rendere visibile e nazionale le lotte proletarie e di lavoratori che si 
oppongono al governo Monti, anche se non è certo la rivolta proletaria 
necessaria, per la quale bisogna unire forze radicate nelle lotte e uscire 
dai recinti degli scioperi e manifestazioni nazionali e assumere le forme 
dell'assedio dei palazzi, dei blocchi, del braccio di ferro con il governo 
dei padroni, con i partiti dell'unità nazionale in parlamento, il 
sindacalismo confederale colluso o dialogante che sia.

proletari comunisti
ro.red at libero.it


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pc 25 gennaio - 27 a roma per unire il fronte di lotta contro padroni e 
governo Monti

Vi sono crescenti adesioni allo sciopero del 27 e vengono anche da 
componenti sindacali e politiche che non fanno parte dei sindacati di base 
promotori
dello sciopero e della manifestazione di Roma.
Questo è positivo,così come positivo sarebbe che tanti partecipino 
effettivamente
alla manifestazione di Roma, evitando in questo caso la frammentazione 
locale, che è una forma arretrata di partecipare, venata di localismo e 
distinguo autoreferenziali.
Certo a roma servirebbe ben più di una manifestazione di massa partecipata 
ma tradizionale.. ma sicuramente anche questo tipo di manifestazione serve, 
lancia un messaggio di presenza e autonomia dei lavoratori, quanto mai 
necessaria nel clima
di protesta sociale diffusa che i provvedimenti del governo Monti provocano.

LE PAROLE D'ORDINI DELLA MANIFESTAZIONE NECESSARIE SONO
- RESPINGERE LE MANOVRE DEL GOVERNO DEI PADRONI CHE SCARICANO LA CRISI SUI 
LAVORATORI
TASSE-ICI-AUMENTI IVA PER CAROVITA- PRIVATIZZAZIONI E LIBERALIZZAZIONI PER 
CONTO DEI GROSSI AI DANNI DEI PICCOLI
- RESPINGERE IL PIANO MARCHIONNE E LA SUA ESTENSIONE IN TUTTE LE FABBRICHE 
DEL PAESE
- RIVENDICARE LAVORO E SALARIO GARANTITO PER PRECARI E DISOCCUPATI
APPUNTAMENTO QUINDI A PIAZZA DELLA REPUBBLICA ORE 9.30 VENERDI 27

SLAI COBAS PER IL SINDACATO DI CLASSE
BUS DA PALERMO, TARANTO, PARTECIPAZIONE A BUS DA MILANO- BERGAMO
PARTECIPAZIONE DA ALTRE CITTA' NELLA MANIERA MIGLIORE POSSIBILE

SLAI COBAS PER IL SINDACATO DI CLASSE
COORDINAMENTO NAZIONALE
25 gennaio

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pc 22 gennaio
sul movimento dei 'forconi'
un primo intervento di un compagno di proletari comunisti di Palermo


La "crisi" morde e attorno alla protesta delle aziende degli 
autotrasportatori siciliani riuniti sotto la sigla Aias che hanno deciso di 
manifestare in modo ben visibile dal 16 al 20 gennaio, si sono raccolti i 
malumori di tutti coloro che stanno conoscendo il "nuovo" governo Monti 
attraverso l'aumento dei prezzi e un generale peggioramento delle condizioni 
di vita e di lavoro.
Oltre a diversi tassisti che erano già in agitazione a livello nazionale per 
via delle liberalizzazioni si sono uniti a questa protesta anche le aziende 
agricole riunite nel "movimento dei forconi" e quelle del pesce e tutti 
insieme si sono dati il nome di "Forza d'urto".

Gli effetti della mobilitazione dei Forconi, almeno nelle grandi città, si 
sono visti dopo i primi tre giorni quando sono cominciate a scarseggiare le 
merci, a cominciare dalla benzina, ed anche l'opinione pubblica, almeno in 
Sicilia - dato a livello nazionale c'era una specie di oscuramento 
mediatico - ha cominciato a schierarsi essenzialmente e quasi esclusivamente 
con l'opinione appunto... e attorno a queste manifestazioni condite con un 
linguaggio infuocato e "autonomista" il governo Monti a livello nazionale e 
quello Lombardo a livello locale sono stati il bersaglio delle invettive e 
accuse più o meno pesanti di chi è già in condizioni di esasperazione per il 
vivere quotidiano, ma la solidarietà "popolare" si è fermata alle 
affermazioni del tipo "sono d'accordo con la protesta", chi ha manifestato 
ha dovuto fare nella sostanza tutto da solo, i circa 80.000 (tanti dicono di 
essere fra "agricoltori, "pescatori" e "autisti") padroni e padroncini con 
al seguito qualche lavoratore, che spesso nei casi di piccole o piccolissime 
aziende è quasi costretto a solidarizzare con il padrone, hanno messo in 
campo blocchi dei più importanti snodi stradali utilizzando i loro mezzi e 
se stessi fisicamente: lo stretto di Messina soprattutto dalla parte di 
Messina e il petrolchimico di Gela impedendo l'accesso dei Tir e bloccando 
in parte il cambio turno degli operai.

Ma per che cosa hanno organizzato tutto questo? Le rivendicazioni finite sul 
tavolo del Presidente della Regione Siciliana Lombardo sono state subito 
messe in chiaro: recupero delle accise sui carburanti per gli 
autotrasportatori, abolizione del tetto di 250.000 euro per le compensazioni 
dei crediti d'imposta, abbattimento dei costi del traghetto e dei pedaggi 
autostradali, e poi blocco delle cambiali e dei mutui per l'acquisto di 
terreni e macchine agricole, blocco della Serit/Equitalia e rifinanziamento 
delle imprese... nella sostanza di tratta di un pacchetto di 400 milioni di 
euro già preventivate dal governo precedente, soldi che tardavano ad essere 
erogati e che il ministro Passera si è impegnato a sbloccare.

La Confindustria siciliana, altre 10 organizzazioni dei padroni a livello 
locale e i sindacati Cgil Cisl Uil si sono schierati subito contro e 
nonostante abbiano affermato di condividere i motivi della protesta come ha 
fatto Lombardo, hanno accusato i manifestanti di essere violenti, infiltrati 
dall'estremismo di destra e dalla mafia e hanno detto che bisognava forzare 
i blocchi... mentre l'atteggiamento delle prefetture e delle questure è 
stato di massima tolleranza e accondiscendenza, infatti la polizia non ha 
provato nemmeno una volta a rimuovere blocchi nemmeno davanti al 
petrolchimico di Gela...

Ma la sensazione di paura in generale che ha la borghesia, quella delle 
aziende medie e grandi, dei benpensanti e dei sindacati confederali 
concertativi Cgil Cis e Uil è stata sintetizzata dall'articolo di fondo del 
Giornale di Sicilia di ieri che sarebbe bene riportare per intero per l'enfasi 
che lo pervade, ma di cui riportiamo stralci: "La prima cosa da fare è 
riportare l'ordine e la legalità... basta ad una protesta che colpisce solo 
la cittadinanza... che crea danni alla Sicilia che lavora e produce... la 
Sicilia in questo momento è un'isola in tutti i sensi... non solo il mare, 
ma il deserto politico e sociale la circonda... la protesta dei forconi può 
essere contenuta e risolta... ma può diventare la scintilla di un incendio 
più vasto... perché la situazione sociale della Sicilia è davvero esplosiva".

Che la situazione della Sicilia sia davvero esplosiva è noto e che ogni 
protesta possa diventare la scintilla di un incendio più vasto è l'argomento 
attorno al quale ci sono stati le discussioni, le azioni e gli schieramenti 
politici e sociali di cui parleremo in seguito...

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pc 25 gennaio - secondo intervento di proletari comunisti di palermo
Dovevamo partecipare alle manifestazioni dei forconi?

I compagni del circolo di proletari comunisti di Palermo sono stati subito 
coinvolti in questa discussione tirata in ballo dai compagni del centro 
sociale Anomalia durante la riunione dell'"assemblea permanente" di 
mercoledì 12 gennaio, seconda riunione fissata per organizzare la prima 
manifestazione in un quartiere popolare della città.

Secondo un compagno dell'Anomalia, infatti, sarebbe stato utile 
"riattraversare" la giornata di protesta del movimento dei forconi indetta 
per il 16, entrarci con le nostre parole d'ordine; questi, diceva, sembra 
che non abbiano riferimenti espliciti verso partiti e sindacati ufficiali 
che anzi criticano, anche se vi sono presenti aspetti di qualunquismo, ma la 
forma con cui vogliono manifestare con blocchi di strade ecc. è buona così 
come alcune rivendicazioni...
Premettendo che la riunione in corso non era sui forconi, il compagno del 
circolo dice che sono ben visibili gli aspetti reazionari, a cominciare 
dalle rivendicazioni di tipo "protezionistico" e che comunque si tratta di 
appartenenti ad un'altra classe (agricoltori, piccoli padroni...) e che il 
problema che abbiamo adesso è di occuparci di quello che stiamo facendo e 
della nostra classe...

Ripetiamo in tono più colorito e grezzo la stessa cosa ad un giovane 
proletario che a fine riunione, in uno scambio di opinioni individuale, 
vuole ritornare sulla questione, e diciamo su per giù queste parole: "Perché 
dovremmo avere a che fare con questi? questa non è la nostra classe, si 
tratta di padroni e padroncini che sono incazzati per via della crisi e 
perché hanno perso in parte il referente politico "sicuro" e cioè quel 
Cuffaro che come assessore all'agricoltura siciliana prima e presidente 
della regione poi si era tenuto tutta questa clientela ben salda utilizzando 
i fondi statali ed europei... sono gli stessi che quando noi manifestiamo 
per il lavoro o altro ti passano sopra con i Tir e se ne fregano delle tue 
ragioni..."

Obiezione: sì però questi fanno casino, se si muovono che facciamo?"

Risposta: "Noi organizziamo le nostre forze, facciamo il nostro lavoro a 
cominciare da quello nei quartieri... poi se davvero avranno il coraggio di 
assaltare il palazzo vedremo in che modo partecipare..."; la conversazione 
finisce con un "Va bene..." e l'impegno ad organizzare la manifestazione a 
Ballarò.

Nemmeno la possibilità dell'"influenza" da contrapporre ai fascisti né la 
visibilità di una controazione possono riuscire dato che la protesta, 
abbiamo detto, assorbirà tutta l'attenzione mediatica.

Quindi, organizzare le forze, fare il nostro lavoro, prendere posizione e 
spiegare e rispiegare... cosa che soprattutto oralmente abbiamo fatto nei 
giorni seguenti in ogni occasione, abbiamo detto anche che se avessimo avuto 
la "forza d'urto" necessaria saremmo intervenuti anche subito per spostare 
il peso della protesta verso i palazzi, comunque stavamo organizzando una 
manifestazione sabato pomeriggio ma quel giorno i manifestanti non sono 
andati in piazza...

Non si trattava, quindi, di sostenere le tesi e le posizioni di questa 
classe, ma di additare come responsabile di tutto il governo, attaccare il 
governo, locale e nazionale, dicendo che non è in grado di risolvere i 
problemi sociali, né dei lavoratori e delle masse popolari, né delle piccole 
imprese come queste...
Sulla natura di classe del movimento dei forconi, quindi, avevamo già 
chiarito e crediamo che adesso sia più chiaro anche a tutti.

Quello che ci interessa qui è vedere meglio la questione delle prese di 
posizione e delle manifestazioni aperte di sostegno, soprattutto a livello 
locale, addirittura con la partecipazione attiva e l'invito a partecipare, 
al movimento dei forconi...

I fascisti di forza nuova in cerca di visibilità e di una "base reale" 
(anche elettorale) sulla quale contare hanno provato immediatamente ad 
intestarsi la protesta ai massimi livelli, mentre a livello locale hanno 
partecipato ai presidi prima con loro bandiera, poi anche senza, e la cosa 
ha sollevato una certa indignazione per cui anche gli esponenti dei forconi 
hanno dovuto, almeno pubblicamente, prendere le distanze, dicendo che non 
vogliono nessun partito...
La pretesa apartiticità è una scusa strumentale adoperata oramai da tempo 
dai fascisti che cercano di mascherarsi per conquistarsi le simpatie della 
"gente" che non ne può più, ecc. ecc.

Dall'altro lato i compagni dell'Anomalia hanno detto di voler partecipare ai 
loro presidi per contrastare esattamente questa influenza fascista, e per 
rafforzare il loro sostegno hanno organizzato una manifestazione 
studentesca. la loro partecipazione ha incuriosito prima, e preoccupato poi, 
la stampa borghese, in particolare quando durante il corteo è stata bruciata 
la bandiera italiana.
E la stampa ne ha riportato le posizioni e questo risalto che hanno avuto 
sui mezzi di informazione ha messo anche più in luce la loro posizione: 
parlando confusamente di antiglobalizzazione e portando la bandiera della 
Sicilia ecco cosa hanno riportato i giornali: "é un'occasione senza 
precedenti per questa terra, perché sono i ceti popolari ad affacciarsi per 
la prima volta alla scena politica in modo unito a apartitico, come risposta 
alla crisi. Ci unisce a loro il rifiuto dell'intera classe politica e la 
certezza della sua inadeguatezza in questo momento storico.", "collettivo 
bisogno di riscatto e di ribellione, senza colore.", "Siamo stati al fianco 
dei Forconi e abbiamo avuto la certezza che si tratta di un movimento 
popolare che porta avanti giuste rivendicazioni."

Visto che nessun altra organizzazione di "sinistra" ha raccolto l'invito, i 
compagni dell'Anomalia si sono sentiti in dovere di criticare tutti quelli 
che "hanno paura", non volevano "sporcarsi  le mani", ecc., ma non è 
sufficiente la voglia di "movimento" a tutti i costi per giustificare o 
addirittura pretendere di sostenere i piccoli padroni nelle loro 
rivendicazioni di tipo sindacale, manca l'orientamento nella posizione di 
classe, non si può in omaggio alla teoria delle lotte dei territori scendere 
sul terreno della destra.

Le intenzioni dei compagni possono essere anche buone, dicono di applicare 
il materialismo per capire meglio, ma non bastano le buone intenzioni per 
mettere in atto anche una pratica buona; un conto è cercare con la propria 
azione di approfondire il marasma generale... un conto è invece dire che le 
ragioni di questi forconi, ecc., sono giuste e addirittura lisciarne il pelo 
nella speranza di diventare in qualche modo interlocutori con l'assurda 
pretesa di contrastare il peso dei fascisti, perché questo significa 
sottovalutare il peso di questa classe, ridurla a "movimento", e non vedere 
quali sono i loro normali referenti SEMPRE, e che i fascisti invece in 
questo si trovano come il pesce nell'acqua perché questa è la loro classe di 
riferimento; ancora peggio è usare argomentazioni di tipo "sicilianista" o 
"autonomista"... non è così che si strappa al nemico la bandiera della 
ribellione, civettando con il "separatismo"...

La protesta dei forconi e soprattutto degli autotrasportatori come si vede 
in questi momenti aveva in sé un portato non solo siciliano ma nazionale per 
quanto riguarda il prezzo del carburante, delle tariffe autostradali ecc. e 
non è la prima volta...

Infine il richiamo a Marx e a Lenin a sostegno delle proprie tesi da un lato 
ci dice che oramai per ogni spiegazione anche chi non è marxista o leninista 
fa ricorso ai massimi rivoluzionari... ma sulla correttezza e sull'efficacia 
del loro uso torneremo in seguito... 



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