[Redditolavoro] Forza Nuova, la sua natura fascista sentenziata dalla Corte di cassazione

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Sun Jan 22 09:40:20 CET 2012


Forza Nuova, la sua natura fascista sentenziata dalla Corte di cassazione
Submitted by anonimo on Sat, 21/01/2012 - 21:04 
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La notizia, apparsa su alcuni quotidiani verso la fine del dicembre scorso, 
ha riportato alla mente la vicenda di Nicola Tommasoli, il 29enne massacrato 
di botte, perché considerato un «diverso», da cinque giovani neofascisti, 
nella notte fra il 30 aprile e il 1 maggio 2008, in pieno centro a Verona, 
morto successivamente per le lesioni subite. Stessa città, stesse modalità. 
A farne le spese, questa volta, per fortuna senza esiti fatali, un 
tredicenne di origini cingalesi, inseguito al grido di «sporco negro di 
merda!», colpito, anche con un manganello telescopico, da tre giovani, di 
cui due minorenni.
Nell'abitazione di uno degli aggressori, il maggiorenne, i carabinieri hanno 
poi sequestrato una bandiera nazista, un «decalogo» della X Mas e alcuni 
adesivi di Lotta studentesca, l'organizzazione giovanile di Forza nuova, per 
quanto il ragazzo abbia dichiarato di non esservi iscritto. Forse un caso, 
ma in definitiva solo l'ultimo episodio in cui, dopo un atto di violenza, si 
è dovuto registrare l'accostamento di qualcuno o qualcosa a questo 
movimento. A maggior ragione sarebbe tempo che si dedicasse qualche 
attenzione in più a questa formazione di estrema destra, attiva in Italia 
dal 1997. Le sentenze giudiziarie accumulatesi nei suoi confronti, con 
l'acquisizione di punti fermi sulla sua natura, a partire da quelle emesse 
dalla Corte di cassazione, sono ormai numerose.

«Nazifascisti»
Di particolare rilevanza, in questo senso, è il pronunciamento del 10 
febbraio scorso (sentenza 4938) della Quinta sezione penale della suprema 
corte, che dopo aver assolto dall'accusa di diffamazione il direttore e un 
giornalista del «Corriere della Sera», denunciati dal leader di Forza nuova, 
Roberto Fiore, per l'intervista a un politico che definiva l'organizzazione 
«chiaramente fascista» e «portatrice di valori quali la xenofobia, il 
razzismo, la violenza e l'antisemitismo», affermava non solo «il diritto di 
critica storica e politica», ma soprattutto che «alla luce dei dati storici 
e dell'assetto normativo vigente durante il ventennio fascista, segnatamente 
delle leggi razziali», la qualità di fascista «non può essere depurata dalla 
qualità di razzista e ritenersi incontaminata dall'accostamento al nazismo». 
Con ciò ribadendo il contenuto di un'altra precedente sentenza del 2010, 
sempre della Corte di cassazione, avversa anch'essa a un'altra denuncia di 
Fiore, indispettito per l'accusa di «nazifascismo».
Un'interpretazione giurisprudenziale in via di consolidamento, ribadita in 
altre sentenze. Nel maggio 2010, a Ivrea, un esponente del Pd che aveva 
definito Forza nuova «un'organizzazione eversiva neonazista» è stato assolto 
con formula piena, il 19 aprile dello scorso anno, il Tribunale di Pisa ha 
ritenuto che «la qualificazione di Forza nuova come movimento fascista» non 
potesse «definirsi in alcun modo diffamatoria della reputazione del 
movimento», dato che «la natura del movimento di Forza nuova risulta 
incontestabilmente caratterizzata dall'adesione all'ideologia fascista, per 
espressa enunciazione dello stesso movimento». Movimento, a parere del 
tribunale, che per altro ostenta bandiere che riecheggiano «in modo evidente 
quelle delle SS naziste, per il loro colore e per il loro disegno grafico», 
a conferma della «equiparazione del fascismo al nazismo e alle sue 
espressioni in tema di razzismo, discriminazione sociale, violenza».

Le finalità eversive
Moltissimi sono stati anche in questi anni gli episodi che hanno visto 
militanti e dirigenti di Fn, o che vi avevano fatto parte, condannati per 
aggressioni violente. L'elenco sarebbe lunghissimo. Considerando solo gli 
ultimi in ordine di tempo e tralasciando vicende ancora più antiche, come 
l'attentato di Andrea Insabato (che continua a partecipare ai meeting di 
Forza nuova) alla redazione di questo giornale a Roma nel 2000, si va dalla 
condanna di Salerno del 2008 per cinque appartenenti alla cellula di Fn, 
secondo la legge Scelba (con il patteggiamento del responsabile 
provinciale), al raid di Bologna, nel settembre dello stesso anno, con due 
giovani aggrediti da quattro neofascisti, subito arrestati, fra loro anche 
il cantante dei Legittima Offesa, esponente di Forza nuova, pure immortalato 
con un'intervista circa le sue simpatie naziste nel film-documentario di 
Claudio Lazzaro Nazirock. Dal canto suo, il tribunale di Verona ha 
condannato 24 aderenti del partitino di Roberto Fiore per violenza privata e 
lesioni al presidente dell'Unione musulmani d'Italia, con tanto di irruzione 
negli studi di un'emittente televisiva locale, mentre la corte di Bari nel 
2010 ha ritenuto dodici esponenti di Forza nuova colpevoli di pestaggi con 
mazze e bastoni. A Brescia, sempre tre di Fn sono stati, invece, riconsciuti 
responsabili del lancio di bottiglie molotov contro il centro sociale 
Magazzino 47.
Si potrebbe continuare ricordando vicende analoghe in altre città: Palermo, 
Roma, Milano, Pavia, Taranto, Treviso. Ma accanto a questi fatti se ne sono 
registrati anche altri ben più rilevanti, con potenziali conseguenze 
nefaste, dove sono stati accertati reati con l'aggravante della finalità di 
terrorismo ed eversione dell'ordine democratico. Ne ricordiamo due. Il primo 
a Rimini, quando la notte del 25 settembre 2008, furono intercettati dai 
carabinieri praticamente tutti i componenti della cellula locale di Forza 
nuova, segretario in testa, mentre si accingevano, con pistole a gas, 
coltelli e manganelli, a una spedizione punitiva contro il centro sociale 
Paz, puntando al sequestro del custode e alla distruzione dei locali con 
taniche di nitro-diluente. La corte d'appello di Bologna, a fine 2010, ha 
riconosciuto le aggravanti di «finalità eversive». Ancor prima, nel 2008, lo 
aveva a sua volta sanzionato la Cassazione, interpellata sul punto circa la 
conferma delle custodie cautelari.
Il secondo episodio ha invece avuto come teatro Siracusa, dove nel 2005 fu 
arrestato Andrea Acquaviva, di 40 anni, per cinque attentati dinamitardi 
firmati «Nucleo comunisti combattenti». Tra gli obiettivi la Cgil e 
l'ospedale cittadino. Acquaviva nelle precedenti elezioni amministrative era 
stato il candidato a sindaco di Forza nuova, dal quale ovviamente fu 
successivamente espulso. Nel 2008 la corte d'appello di Catania lo ha 
condannato a quattro anni e sei mesi riconoscendogli di aver agito a scopi 
terroristici. Un quadro preoccupante. La pericolosità di tale fenomeno 
squadristico sembra però sfuggire nella sua dimensione nazionale. Dobbiamo 
forse attendere altri eventi? La domanda è anche alle istituzioni.
Il manifesto 15/01/2012




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