[Redditolavoro] CARO PRESIDENTE, BASTA IPOCRISIE
Partito Comunista dei Lavoratori
pclavoratoribologna at gmail.com
Tue Feb 21 22:43:13 CET 2012
(21 Febbraio 2012)
Come già a Cagliari, anche oggi a Sassari il Presidente della Repubblica ha
incontrato le contestazioni e le bandiere del Partito Comunista dei
Lavoratori. Dovrà farci l'abitudine, perchè lo inseguiranno in tutta
Italia. La sua pretesa di scrollarsi di dosso, con qualche battuta,
l'accusa di difendere i banchieri, è quella sì “umoristica”. Un Presidente
che ha incentivato e protetto tutte le finanziarie dettate dalle banche, a
garanzia degli 80 miliardi annui di interessi loro versati, si accontenti
del plauso internazionale dei banchieri: non pretenda di avere quello dei
lavoratori. Gli riconosciamo invece una coerenza di lungo corso: dal 1956
in Ungheria al 2012 in Italia, Giorgio Napolitano si è sempre contrapposto
agli operai. I benpensanti lo incensano per questo. I comunisti no.
*PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI
*
*http://www.pclavoratori.it - info a pclavoratori.it*
Giorgio Napolitano il capo dei rinnegati
(21 Febbraio 2012)
*Volantino distribuito a Sassari il 21/02/2012 *
Tutta l’attività politica di Giorgio Napolitano è stata indirizzata ad un
unico fine:
mettere le briglie al movimento operaio, privarlo della sua indipendenza
politica e teorica per impedirgli di realizzare il suo compito storico, il
rovesciamento rivoluzionario del capitalismo e la costruzione di una
società socialista.
Napolitano, sotto lo stalinismo non ha mai aperto bocca, approvò la
repressione sanguinaria della rivoluzione politica antiburocratica
ungherese, quando la classe operaia dell’Ungheria organizzata nei suoi
organismi cercò di rovesciare il dominio della burocrazia parassita.
All’interno del Partito Comunista Italiano a lavorato per soffocare la
lotta politica di coloro che in tutti i modi cercavano di mantenere
ancorato quel partito alla classe salariata ed alle masse popolari.
Negli anni sessanta, sotto la guida dello stalinista Giorgio Amendola, si
batterà per l’unificazione col PSI ormai completamente subalterno alla
Democrazia Cristiana ed alla borghesia dello stato italiano.
Con l’esplosione delle lotte studentesche e operaie nel biennio 1968-69 si
prodigò per ostacolare lo sviluppo di un movimento studentesco alleato
della classe operaia e per riportare le lotte operaie sotto il rigido
controllo della burocrazia sindacale stalinista e socialdemocratica.
In occasione del referendum sulla scala mobile, voluto da Enrico
Berlinguer, lavorò fino all’ultimo per contrastarlo. I dirigenti del PCI
lombardo, che a lui facevano riferimento, si avvilupparono nell’alleanza
col PSI craxiano tanto che furono fra i primi ad incappare in tangentopoli.
Giorgio Napolitano sempre fedele alla burocrazia usurpatrice del Cremlino,
sempre fedele alla borghesia.
Da presidente della repubblica ha tutelato sino alla fine il governo
Berlusconi, quando poi quest’ultimo si è rivelato inadeguato a realizzare
le misure contenute nella lettera della BCE del 4 agosto 2012 è stato il
regista della cospirazione antidemocratica e antipopolare che ha portato al
governo il professor Stoccafisso Monti.
Ma la battaglia di piazza del 12-13 febbraio scorso combattuta ad Atene e
in tutta la Grecia sta procurando gli incubi a Napolitano e
all’aristocrazia finanziaria europea.
Purtroppo il cretinismo parlamentare ed il feticismo istituzionalista di
cui Giorgio Napolitano è stato sempre il campione, bloccano vasti settori
della sinistra. Ed è proprio facendo leva sul cretinismo e sul feticismo
che Napolitano tiene sotto il tallone la Federazione della Sinistra e SEL.
Ai compagni e alle compagne, che ancora militano in quei partiti, non vi
basta aver scoperto che Napolitano ha portato lo stato italiano alla guerra
della Nato contro il popolo libico. Non aspettate a convincervi di che
pasta è fatto il “Migliorista”, quando si comporterà come il capo del
governo tedesco il socialdemocratico Friedrich Ebert e del ministro degli
Interni, il socialdemocratico Noske le cui mani sono sporche del sangue di
Rosa Luxemburg e di Karl Liebknecht, perché allora, forse, sarà troppo
tardi.
*Via Giorgio Napolitano rinnegato del socialismo e nemico della classe
lavoratrice *
*Coordinamento regionale del Partito Comunista dei Lavoratori per la IV
Internazionale *
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