[Redditolavoro] governo monti e scioperofiom
procomta
ro.red at libero.it
Mon Feb 20 08:50:25 CET 2012
dal blog http://proletaricomunisti.blogspot.com
Il governo Monti marcia determinato verso la riforma del lavoro secondo i
dettami dei padroni europei e italiani, marcia sicuro perchè può contare
sull'appoggio totalitario del Parlamento, le voci di opposizione o sono da
estrema destra la Lega o da gruppi e parlamentari che anche se contrastano
su aspetti dei provvedimenti, sono ben decisi a mantenere il loro legame con
il PD, che è di fatto il principale partito di sostegno a Monti.
Il governo marcia sicuro perchè conta sull'appoggio dei sindacati
confederali tutti su tutto, aperto di CISL_UIL, segreto della CGIL della
Camusso- il segreto di pulcinella.
Quindi avremo il contratto unico precario, la libertà di licenziamento, il
taglio dei
redditi per cassintegrati e precari, chiamato 'salario minimo garantito', la
massima flessibilità in fabbrica nelle condizioni di lavoro, negli accordi
in deroga ecc.
Non esiste sui posti di lavoro una forte opposizione a questo, nonostante ci
sia l'opposizione di tutti gli operai e lavoratori a queste misure. Perchè
non basta non essere d'accordo e lamentarsi, occorre una forza organizzata,
che organizzi realmente operai e lavoratori e sia capace di rezalizzare
iniziative di lotta di contrasto e opposizione. Il sindacalismo di base e di
classe che è chiaramente all'opposizione, non ha attualmente una grande
forza di contrasto, come lo stesso lodevole sciopero del 27 febbraio ha
messo in luce. Esso ha perso un pezzo il 15 ottobre- il cobas
confederazione, guidato dal suo ceto politico, Bernocchi in testa, nelle
pastoie della sinistra parlamentare e della piccola borghesia pacifista.
Esso è diviso per il burocratismo e la concorrenza tra gruppi e dirigenti,
esso non riesce ad attestarsi su una linea di classe e di massa, che incida
nelle fabbriche
principali del paese. Questa situazione non è superabile a breve anche se
una lotta esplicita e unità conseguente va fatta.
Ma il problema principale che c'è è la FIOM, che tutt'ora incanala le spinte
di classe nelle fabbriche, ma la sua linea e gruppo dirigente, nessuno
escluso, sono legati alla CGIL e quindi fanno da anello di collegamento tra
operai e gruppo dirigente CGIL e di conseguenza in un circolo vizionso tra
operai il governo e padroni. Questo da vita a un falso movimento del tutto
incapace di fermare la marcia
di padroni e governo. E' parte di questo falso movimento lo sciopero e la
manifestazione nazionale del 9 marzo a Roma. Chi appoggia questo sciopero e
questa manifestazione, come la ex-sinistra parlamentare e gruppi attualmente
ex-parlamentari sedicenti 'comunisti' e gruppi operaisti, sono mosche
cocchiere del riformismo politico e sindacale, nonostante le loro parole e i
loro scritti e roboanti proclami.
Rompere con il riformismo politico e sindacale, dirigenti e apparati fiom
compresi, sviluppare ribellione e organizzazione nelle fabbriche, unire
questo alle lotte e forme organizzate precarie e disoccupate, che si muovono
fuori e contro padroni, governo, sindacati confederali è assolutamente
necessario per accumulare forze ed esperienze necessarie nella crisi per
ricostruire il sindacato classista, dare base
alla indispensabile e inevitabile costruzione del partito rivoluzionario del
proletariato .
Questo va fatto nella chiarezza e quindi non è proprio il tempo di unità e/o
fronte uniti che non siano unità su una linea e una pratica classista e
rivoluzionaria, rivoluzionaria agente, nelle prospettive, nelle forme di
lotta, e/o unità nella lotta delle lotte, fuori e contro il sindacalismo
confederale, la falsa sinistra, i gruppi opportunisti.
proletari comunisti-PCm Italia
febbraio 2012
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