[Redditolavoro] sul crollo di barletta
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Perizia coinvolge altre 7 persone...
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Crollo di Barletta
Perizia coinvolge
altre 7 persone
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. Il «giallo» del verbale fotocopiato e le omissioni nei sopralluoghi
. Solo lacune autorizzative il laboratorio era a norma
di ANTONELLO NORSCIA
TRANI - Sale a diciassette il numero degli indagati per il crollo della
palazzina di via Roma, a Barletta, costata, il 3 ottobre, cinque morti ed
undici feriti. Frutto dello sviluppo delle indagini col deposito della
consulenza dei periti nominati dalla Procura di Trani per far luce sulle
cause del crollo e su vari profili di responsabilità. La consulenza del
prof. Antonello Salvatori e dell'arch. Margherita Aledda è ora a
disposizioni degli indagati. Lo è lo dev'essere perché il pm Giuseppe
Maralfa ha chiesto al gip Angela Schiralli un incidente probatorio a largo
respiro. Ad iniziare da una perizia sulle cause del crollo che, dunque, sia
svolta nel pieno contraddittorio delle parti. Questo non significa svilire
la consulenza dei suoi due periti ma avere un valido presupposto dell'impianto
accusatorio per acquisire con valore processuale una prova regina per le
presunte rispettive responsabilità degli indagati. Se ammesso, l'incidente
probatorio svuoterà di molto il dibattimento proprio perché l'esito della
"super perizia" sarà trasfuso nel processo con valore di prova, come se
acquisita in quella sede. La perizia di Salvatori ed Aledda era stata
depositata in Procura il 20 gennaio ma il pm Maralfa aveva vietato il
rilascio di copia a quelli che all'epoca erano i dieci indagati proprio per
evitare di scoprire le sue prossime mosse e cioè percorrere gli ulteriori
profili d'indagine indicati dai suoi consulenti.
«La perizia - scrive il pm nella richiesta d'incidente probatorio - è
finalizzata ad accertare: la causa del disastro colposo con particolare
riferimento alla correttezza o meno della progettazione e della direzione
dei lavori da parte dell'a rch . Giovanni Paparella; la correttezza o meno
del piano di demolizione elaborato a febbraio 2008 dal geometra Vincenzo
Zagaria, (neo iscritto nel registro degli indagati ndr), del piano di
sicurezza e coordinamento elaborato da Zagaria e del piano operativo di
sicurezza redatto da Salvatore Chiarulli nell'agosto 2008; la correttezza o
meno delle modalità di demolizione concretamente poste in essere da ottobre
2008; la violazione o meno delle norme per la prevenzione degli infortuni
sul lavoro eziologicamente influenti sulla produzione del disastro; la
correttezza o meno delle determinazioni assunte dall'ing. Rosario Palmitessa
all'esito del sopralluogo del 30 settembre 2011; la correttezza o meno della
condotta tenuta dall'ufficio edilizia pubblica e privata del Comune di
Barletta in considerazione delle problematiche concernenti la pubblica e
privata incolumità da quell'ufficio già affrontate in relazione all'immobile
con accesso da Via De Leon 6; la violazione o meno delle norme sulle
costruzioni in zona sismica».
Al secondo punto la richiesta mira ad accertare la «legittimità degli atti
del procedimento amministrativo sfociato nella deliberazione del consiglio
comunale n.4 del 10 gennaio 2008 e degli atti, anche di provenienza privata,
conseguiti a quella deliberazione, compresa la d.i.a». E poi la cosiddetta
valvola di sfogo, ovvero «quant'altro necessario per l'accertamento tecnico
della verità». E' evidente che qualunque sia l'esito dell'incidente
probatorio (se ammesso dal gip) costituirà la fine dell'inchiesta e dunque
precederà l'avviso di conclusione delle indagini.
E così l'inchiesta si è estesa al progetto edilizio, al piano di demolizione
e, come pure anticipato dalla "Gazzetta", ai profili amministrativi della
vicenda. Nel registro degli indagati non sono finiti i consiglieri comunali
che nel 2008 approvarono i lavori ritenuti causa del crollo ma i dirigenti
che istruirono la pratica e diedero di fatto via libera alla positiva
votazione della maggioranza dell'assise comunale. Per il pm la palazzina che
sorgeva sull'area di proprietà della Srl Giannini, l'edificio collassato ed
il terzo fabbricato messo in sicurezza costituivano un'unica maglia di
fabbrica che andava complessivamente considerata. Trentaquattro le persone
offese destinatarie della notifica della richiesta d'incidente probatorio su
cui nei prossimi giorni si esprimerà il gip.
14 Febbraio 2012
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