[Redditolavoro] processo eternit torino 13 febbraio
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Mon Feb 6 18:07:38 CET 2012
Eternit: la verità la sappiamo, ora vogliamo giustizia!
13 febbraio al Tribunale di Torino
Amianto mai più!
L'Eternit di Casale ha fatto una strage pianificata di lavoratori e
dell'ambiente di immani proporzioni, com'è accaduto anche negli altri suoi
siti a livello nazionale e internazionale.
Il 13 febbraio ci sarà la sentenza di primo grado contro i padroni
dell'amianto che con la polvere-killer si sono arricchiti mentre gli operai,
le loro famiglie, i cittadini di Casale sono morti e continuano a morire.
I padroni miliardari, lo svizzero Stephan Schmidheiny e il barone belga
Louis de Cartier de Marchienne, sono accusati di disastro ambientale doloso
e omissione volontaria di cautele nei luoghi di lavoro.
"Una tragedia mai vista e mai letta" - ha commentato il PM Raffaele
Guarinello.
Quello di Torino è il più grande processo per reati ambientali da lavoro in
Europa, iniziato il 10 dicembre 2010, con 2 anni di dibattito processuale e
65 udienze, oltre alle 18 preliminari e 3 mila costituzioni di parte civile.
Un processo a cui si è arrivati dopo anni di battaglie, di esposti, di
ribellioni degli operai ai ritmi, ai soprusi imposti dal sistema di potere
padronale, operai costretti a lavorare in ambienti altamente nocivi,
sottoposti pure a minacce. A loro si è unita la stessa popolazione che si è
autorganizzata in comitati ed associazioni per ristabilire la verità su
questa strage e contrastare una gigantesca multinazionale con a capo
Schmidheiny che conosceva bene i rischi che correvano gli operai, le
popolazioni e l'ambiente su cui riversava le sue polveri mortali, ma che ha
continuato a fare profitti con la corruzione, la complicità e le coperture
istituzionali e la manipolazione dell'informazione spacciandola per
"scientifica" così come la sua immagine di "filantropo" mentre ha
continuamente cercato di affossare la verità .
Questo processo è una vittoria dei lavoratori.
Questo incessante lavoro dal basso è il materiale su cui ha lavorato il PM
Guarinello, uno dei pochissimi giudici che in questo paese è andato fino in
fondo nel perseguire i reati contro i lavoratori.
La Rete per la sicurezza sul lavoro ha fatto appello alla mobilitazione per
questo importante processo, a partire dal 10 dicembre 2010, quando ha
indetto una manifestazione nazionale davanti al Tribunale, unendosi ai
comitati e associazioni italiane, francesi e svizzere presenti in massa e
costituitesi parte civile al processo. Delle udienze la Rete è stata l'unica
realtà che ha dato una puntuale informazione e che, per il giorno della
sentenza, è stata raccolta in un opuscolo che mette a disposizione di tutti
coloro che vogliono tenere alta l'attenzione su questa strage, per non
perdere la memoria storica e la denuncia politica contro tutto questo
sistema che mette il profitto al primo posto.
A questa sentenza guardano non solo gli operai superstiti, le loro famiglie
e le popolazioni che hanno lavorato e vivono ancora nei territori delle
fabbriche della morte, che, con grande dignità e fermezza hanno rifiutato
l'"offerta del diavolo", il risarcimento del miliardario Schmidheiny per
rinunciare ad essere parte civile al processo. Ma la sentenza è attesa anche
da centinaia di migliaia di lavoratori in tutto il mondo che sono stati, o
che ancora lo sono, esposti alle fibre d'amianto e da tutti coloro che si
battono contro le morti sul lavoro e contro la nocività del Capitale.
Il 13 febbraio è un'altra tappa importante per la battaglia contro i padroni
assassini, per la giustizia degli esposti all'amianto e la loro tutela
sanitaria, per le bonifiche che vogliamo tutte a carico dei padroni.
La Rete Nazionale promuove una mobilitazione davanti il Palazzo di giustizia
di Torino e lancia l'appello a fare iniziative nelle altre città.
Rete Nazionale per la sicurezza sul lavoro
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