[Redditolavoro] dare continuità allo sciopero del 27
procomta
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Fri Feb 3 08:58:38 CET 2012
pc 2 febbraio - dare continuità allo sciopero del 27 e alla manifestazione
di Roma, affrontare il problema delle fabbriche in forme adeguate
Il sindacalismo di base nella sua parte più significativa con lo sciopero e
la manifestazione di roma del 27 ha rotto nel mondo del lavoro la tregua
sociale nei confronti del nuovo governo Monti e offerto un punto di
riferimento alla necessità di una mobilitazione proletaria e popolare
generale nei confronti del governo, ma non solo, anche nei confronti
dell'unità nazionale esistente in Parlamento e all'attitudine di dialogo
critico sviluppato dalle confederazioni sindacali
Nel paese contro il governo Monti esiste già una diffusa protesta che vede
protagonisti settori colpiti dal provvedimento detto delle liberazzazioni
che è stato in grado di paralizzare strade e città sopratutto con tassisti e
autotrasportatori, ma questa non è una protesta proletaria e se indebolisce
il governo, non significa che nello stesso tempo rafforza il movimento
proletario.
Oggi quella che è necessaria è una protesta che mobiliti operai, precari,
disoccupati, che conti su una ripresa del movimento degli studenti, che si
alimenti della protesta popolare di movimenti di opposizione NOTAV, NO F35,
NO devastazione ambientale, che sappia fare proprie le ragioni della lotta
antifascista, antirazzista, antirepressione ecc.
La parola autorganizzazzione e la denuncia di partiti e sindacati, l'inno
alla rivolta non sono di per sè giuste, perchè oggi bisogna invece con forza
chiarire e distinguere da parte di che versante di classe e da che versante
politico esse sono fatte. E' sbagliata quindi la posizione di chi nel nostro
campo questa distinzione di classe, politica e organizzativa non la fa. Per
dare un segno e un indirizzo alla protesta e lotta serve quindi
organizzazione di base e di classe sindacale, linea e organizzazione
politica di classe, fronte unito sociale e politico di tutte le forze che si
battono contro il governo monti, contro il parlamento dell'unità nazionale,
contro le direzioni sindacali confederali, cgil compresa.
Se si guardano quindi le cose da questo versante, si può valutare il ruolo e
l'importanza dello sciopero del 27 e della manifestazione di Roma.
La manifestazione nazionale di Roma poteva avere una riuscita quantitativa e
qualitativa migliore, se tutte le forze che a parole la hanno sostenuta vi
avessero realmente partecipato e avessero compreso che questa volta la
partita si giocava a Roma e che bisogna spendersi per le scadenze che si
sostengono.
La teoria e la pratica limitata al conflitto locale autoreferenziale è una
forma arretrata e perdente di interpretare lo scontro di classe in questa
fase, lungi da estendere e alimentare il conflitto contro padroni e governo,
lo restringe a vertenze parziali incapaci di cambiare le cose e di
raggiungere anche i risultati parziali che dicono di voler raggiungere e per
i quali lottano.
La partecipazione alle manifestazioni nazionali con volantini e giornali,
senza mobilitare uomini e forze è il modo arretrato e sbagliato di
interpretare il proprio ruolo di avanguardia politica, e non basta definirsi
comunisti, rivoluzionari, antagonisti per esserlo realmente.
Tutto il nostro movimento ha un solo e decisivo problema che va trattato
diversamente, e che certo lo sciopero del 27 e la manifestazione di Roma non
hanno scalfito, ed è la questione della mobilitazione operaia e delle
fabbriche.
Su questo siamo ancora all'abc.
Senza l'analisi del fascismo padronale che dalla Fiat si estende a tutte le
fabbriche, senza l'autonomia ideologica e politica organizzativa dalla FIOM
e la costruzione in forme nuove della guerra di classe, non è possibile fare
reali passi in avanti nella ricostruzione della forza sindacale e politica
della classe.
Su questo bisogna effettivamente ripartire dal basso, ma quando si dice dal
basso, non vuol dire dalla situazione così com'è sul piano dei livelli di
organizzazione sindacale e di coscienza esistente.
Su questo tocca anche a noi in prima persona portare elementi di teoria,
pratica ed esperienza che mostrino e rendino visibile la strada da
percorrere - e questo ci accingiamo a fare nelle prossime settimane e mesi.
proletari comunisti - PCm Italia 2 febbraio 2012
2 febbraio 2012
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