[Redditolavoro] Fw: MORTI SUL LAVORO: UN QUADRO PREOCCUPANTE PER LA PROVINCIA DI BRESCIA

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Wed Aug 1 10:58:35 CEST 2012




    MORTI SUL LAVORO: UN QUADRO PREOCCUPANTE PER LA PROVINCIA DI BRESCIA

<http://www.radiondadurto.org/wp-content/uploads/2012/07/incidenti-sul-lavoro.jpg>La
morte, dopo sei giorni dall'incidente di Ferdinando Gatti, il 49enne di
Paratico (Brescia) rimasto gravemente ferito nello scoppio avvenuto alla
"Mangimi Brescia" di Orzinuovi lo scorso 23 luglio, e le condizioni
disperate del giovane collega, Davide Siroli, che lotta per
sopravvivere, devono far riflettere.
Il numero complessivo e la straziante casistica degli infortuni mortali
accaduti nella provincia di Brescia, infatti, non possono essere una
mera casualità. Da fine luglio si registrano infatti già sette infortuni
mortali accaduti negli ambienti di lavoro, contro gli 15 complessivi del
2011, che pure aveva rappresentato un "anno nero" rispetto ai precedenti
2010 e 2009.

"Accanto a queste sette morti", scrive la Cgil in un comunicato , "non
si possono non considerare i tre infortuni mortali accaduti fuori
provincia a lavoratori bresciani. E, nel contempo, gli infortuni mortali
accaduti "in itinere" (tre) e in occasioni di lavoro non in ambito
aziendale (cinque). Questi ultimi, infatti, pur non rientrando nelle
statistiche ufficiali, sono indicativi della mancanza di una cultura
della sicurezza generalizzata; cosa che conduce sempre alla
sottovalutazione del rischio, con conseguenze, come si vede, anche mortali".
Inoltre, "questa tragica somma di 18 morti a metà dell'anno, deve ancora
scontare la drastica riduzione di ore lavorative per la cessazione di
molte aziende e per l'utilizzo massivo dello strumento della cassa
integrazione. Non sono perciò pienamente condivisibili le soddisfazioni
per la riduzione (matematica) delle morti sul lavoro. Vi è anzi da porsi
il problema del permanere di una scarsa cultura e sensibilità della
prevenzione; e dunque degli strumenti legislativi, culturali e di
vigilanza da porre in campo. Soprattutto nel permanere e
nell'incancrenirsi di una crisi che tende a stravolgere gli assetti
contrattuali e ad abbassare di fatto le tutele in materia di salute e
sicurezza sul lavoro".

Ascolta l'intervista a Damiano Galetti segretario della Camera del
Lavoro di Brescia
<http://www.radiondadurto.org/wp-content/uploads/2012/07/lav-morti-lavoro-galeltti.mp3>


      Articoli Correlati:

orti-sul-lavoro-un-quadro-preoccupante-per-la-provincia-di-brescia/



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http://www.radiondadurto.org/2012/07/31/m
Notizia scritta il 31/07/12 alle 16:56. Ultimo aggiornamento: 31/07/12 alle:
17:01

MORTI SUL LAVORO: UN QUADRO PREOCCUPANTE PER LA PROVINCIA DI BRESCIA
La morte, dopo sei giorni dall'incidente di Ferdinando Gatti, il 49enne di
Paratico (Brescia) rimasto gravemente ferito nello scoppio avvenuto alla
"Mangimi Brescia" di Orzinuovi lo scorso 23 luglio, e le condizioni
disperate del giovane collega, Davide Siroli, che lotta per sopravvivere,
devono far riflettere.
Il numero complessivo e la straziante casistica degli infortuni mortali
accaduti nella provincia di Brescia, infatti, non possono essere una mera
casualità. Da fine luglio si registrano infatti già sette infortuni mortali
accaduti negli ambienti di lavoro, contro gli 15 complessivi del 2011, che
pure aveva rappresentato un "anno nero" rispetto ai precedenti 2010 e 2009.

"Accanto a queste sette morti", scrive la Cgil in un comunicato , "non si
possono non considerare i tre infortuni mortali accaduti fuori provincia a
lavoratori bresciani. E, nel contempo, gli infortuni mortali accaduti "in
itinere" (tre) e in occasioni di lavoro non in ambito aziendale (cinque).
Questi ultimi, infatti, pur non rientrando nelle statistiche ufficiali, sono
indicativi della mancanza di una cultura della sicurezza generalizzata; cosa
che conduce sempre alla sottovalutazione del rischio, con conseguenze, come
si vede, anche mortali".
Inoltre, "questa tragica somma di 18 morti a metà dell'anno, deve ancora
scontare la drastica riduzione di ore lavorative per la cessazione di molte
aziende e per l'utilizzo massivo dello strumento della cassa integrazione.
Non sono perciò pienamente condivisibili le soddisfazioni per la riduzione
(matematica) delle morti sul lavoro. Vi è anzi da porsi il problema del
permanere di una scarsa cultura e sensibilità della prevenzione; e dunque
degli strumenti legislativi, culturali e di vigilanza da porre in campo.
Soprattutto nel permanere e nell'incancrenirsi di una crisi che tende a
stravolgere gli assetti contrattuali e ad abbassare di fatto le tutele in
materia di salute e sicurezza sul lavoro".

Ascolta l'intervista a Damiano Galetti segretario della Camera del Lavoro di
Brescia

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