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Sat Apr 7 11:38:19 CEST 2012
LE TANGENTI E LE APPROPRIAZIONI DELLA LEGA - stampare diffondere affiggere
Submitted by anonimo on Fri, 06/04/2012 - 18:33
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STAMPARE, AFFIGGERE, DIFFONDERE
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QUELLO CHE LA GENTE DEVE SAPERE DELLA LEGA
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Le segretarie confermano tutto ai magistrati "Avevo avvisato Bossi delle
irregolarità"
"Io avvisai Bossi delle irregolarità di Belsito". E' la frase pronunciata
dalla segretaria del leader della Lega Nord, Daniela Cantamessa, durante l'interrogatorio
di mercoledì scorso condotto a Milano dai magistrati di Napoli Henry John
Woodcock e Francesco Curcio.
Alla Cantamessa viene fatta ascoltare in particolare una telefonata
intercettata l'8 febbraio 2012: al cellulare sono la stessa segretaria
particolare del Senatur e Nadia Dagrada, dirigente dell'ufficio
amministrativo. Nel corso della conversazione quest'ultima riferisce alla
collega delle spese dei figli di Bossi, di Rosy Mauro e del fidanzato di
quest'ultima. Ecco cosa risponde la Cantamessa ai pm.
"ERA EVIDENTE UNA SERIE DI ANOMALIE"
Questa conversazione con la Nadia Dagrada, braccio destro del Belsito dell'amministrazione
della Lega - si inserisce in un contesto di grande amarezza di noi militanti
dovuta al fatto che in specie con la gestione del Belsito ci risultava
evidente una serie di anomalie anche segnalate dai mezzi di informazione.
Premesso che io non mi occupavo in alcun modo delle questioni economiche
relative al partito e a Bossi - a vostra domanda vi dico che non ho mai
preso assegni o ritirato denaro per Bossi che noi chiamiamo il capo -
tuttavia la stessa Dagrada, ma non solo lei anche se era la più attendibile
vista la sua vicinanza al Belsito, mi confidava che era molto delusa dell'amministrazione
"opaca" delle risorse finanziarie del partito. Io stessa vedevo che il
Belsito aveva intrecciato un rapporto assai stretto con i familiari di
Umberto Bossi.
"ROSY MAURO NON SI STACCAVA MAI DA BOSSI"
Nel cerchio dei familiari di Bossi bisogna inserire anche Rosy Mauro che di
fatto dopo la malattia del capo si era "installata" in un abitazione attigua
a quella di Bossi dal quale non si staccava praticamente mai. Secondo la
Dagrada il Belsito finanziava i predetti soggetti con modalità non chiara e
quindi ci chiedevamo se il Belsito messo alle strette da Castelli dallo
stesso Bossi - che gli volevano contestare la vicenda della Tanzania e degli
investimenti esteri - non si sarebbe difeso contestando a Rosy Mauro e allo
stesso Bossi il fatto che a fronte di questi irregolari investimento all'estero
di cui il partito non ne sapeva nulla lui poteva a sua volta contestare al
partito tutte queste spese riferitemi dalla Dagrada. Fra queste
indubbiamente rientra, per esempio la vicenda dell'Audi A6 acquistata per
Renzo Bossi e sulla quale io stessa ho visto Renzo Bossi usarla. Più in
generale, come ho anche detto ieri il Belsito affrontava spese personali dei
familiari di Bossi con i soldi del partito e quindi nella conversazione
ipotizzavamo che questa poteva essere un arma di ricatto del Belsito.
Vi chiarisco che quando dico "che se viene fuori il pieno ed andiamo tutti
nella merda" mi riferivo al fatto che se usciva fuori sui mezzi di
informazione o in altro modo tutta la gestione "opaca" del Belsito l'intero
partito avrebbe fatto una brutta figura. La frase "lui non ha paura che lui
parli" è trascritta male. Ascoltando la conversazione io dico invece lei -
riferito a Rosy Mauro riferito al Belsito parli. Dico questo in quanto
sapevo per il tramite della Dagrada che la Rosy Mauro riceveva finanziamenti
per il tramite del sindacato padano. A vostra domanda, vi dico che non
riesco a comprendere il riferimento a Balocchi fatto dalla Dagrada.
"COME MILITANTE MI SENTIVO OFFESA DALLA GESTIONE BELSITO"
A questo punto mi viene rappresentato che dalla documentazione rinvenuta
presso di me, in particolare il bilancio della lega del 2010, tabulati
relativi alle autovetture del partito, appunti in cui evidenzio critiche
alla gestione del Belsito, sia quando era amministratore della Regione
Liguria sia quando è stato amministratore "federale", evidenziano una mia
attenta attività di controllo sulla gestione finanziaria del partito.
Rispondo che questa documentazione l'avevo messa insieme, perchè in quanto
militante del partito mi sentivo offesa e delusa dalle attività gestionali
di Belsito così come rappresentatemi da più militanti della Lega e dalla
stessa Dagrada. Avevo redatto delle note critiche che volevo dare a Castelli
affinchè svolgesse un accurato controllo. Con riferimento alla vicenda delle
irregolarità di Belsito nella gestione dei fondi della regione ligure di cui
all'appunto che mi è stato rinvenuto, posso dire che si tratta di notizie
che mi erano state date telefonicamente da uno che si era qualificato della
Lega Nord ligure.
"AVEVO AVVISATO BOSSI DELLE IRREGOLARITA'"
Quando nel corso della conversazione dico che "il capo continua imperterrito
con quello che gli ho detto" mi riferivo al fatto che io stessa avevo
avvisato Bossi delle irregolarità del Belsito, o meglio della sua
superficialità ed incompetenza e del fatto che la Rosy Mauro era un pericolo
sia politicamente e sia per i suoi rapporti con la famiglia Bossi. Non
nominai a Bossi la moglie perché mi sembrava indelicato. Confermo che nel
corso della conversazione la Dagrada che io torno a ripetere considero una
persona fedele al movimento e alla purezza dei suoi intenti sembrava quanto
meno soddisfatta, del fatto che avesse suggerito a Belsito di fotocopiarsi
tutta la documentazione compromettente in modo che rimanesse la prova della
malversazioni effettuate e che chi non era stato fedele al partito ne
pagasse le conseguenze, e prima fra tutti la Rosy Mauro. A vostra domanda vi
dico che la Dagrada non mi ha mai riferito dell'esistenza di una
registrazione inerente ad un colloquio tra il Belsito e Umberto Bossi.
L'interrogatorio di Nadia Dagrada
Il giorno precedente Woodcock e il collega di Milano Paolo Filippini avevano
ascoltato la dirigente amministrativa del partito e responsabile dell'ufficio
gadget Nadia Dagrada. La funzionaria spiega ai pm che di fatto svolge la
funzione di principale collaboratrice del tesoriere Francesco Belsito.
"Quando lui non c'è utilizzo la sua stanza - dice - Quando, invece, il
Belsito è presente utilizzo una stanza, ubicata sempre al secondo piano, ma
più piccola. Preciso che entrambe le citate stanze, e cioè quella del
Belsito e quella mia, sono stanze all'interno delle quali vengono svolte
attività amministrative e contabili, nel senso che io mi occupo della
gestione dei fornitori, del gadget e di verifica della contabilità
territoriale".
Ecco il resto del verbale di interrogatorio.
SOLDI PUBBLICI USATI PER FINI CHE NON C'ENTRANO CON LA LEGA
Che mi risulti gli unici soldi della Lega Nord sono quelli del contributo
pubblico che vengono destinati per le finalità istituzionali previste dalla
legge; mi fate esempi di somme che sarebbero state destinate ad altre
finalità (auto, pagamento medici.); vi rispondo che effettivamente vi sono
una serie di spese e somme danaro provenienti dai finanziamenti pubblici
erogati dallo Stato al partito della Lega Nord che non hanno nulla a che
vedere con le finalità e l'attività del partito politico della Lega; di tali
fatti e di tali vicende ho parlato più volte con il Belsito, facendo
commenti anche critici. Faccio degli esempi: mi risulta, per esempio, che
con i soldi pubblici sia stata comprata l'auto Audi A6 acquistata a Renzo
Bossi (figlio del segretario federale on. Umberto Bossi) e poi passata a
Belsito; ancora sono stati usati soldi pubblici per pagare i conti dei
medici, anche per cure ricevute da membri della famiglia Bossi; ancora il
Belsito mi ha riferito di aver pagato con i soldi della Lega Nord
provenienti dal finanziamento pubblico cartelle esattoriali e conti vari di
Riccardo Bossi (figlio del segretario federale on. Umberto Bossi).
I SOLDI IN NERO NELLE CASSE DEL PARTITO
Sì, mi ricordo che alcuni anni fa l'ex amministratore della Lega Nord, sig.
Balocchi, portò in cassa venti milioni di lire in contante dopo essersi
recato nell'Ufficio di Bossi.
IL COLLOQUIO REGISTRATO
Il Belsito mi ha sicuramente detto di aver registrato un suo colloquio con l'onorevole
Bossi - colloquio nel quale aveva "ricordato" al segretario onorevole Bossi
tutte le spese sostenute nell'interesse personale della famiglia Bossi con i
soldi provenienti dal finanziamento pubblico. Non so se Belsito abbia
effetuato tale registrazione. Belsito mi disse di voler utilizzare tale
registrazione come strumento di pressione dal momento che volevano farlo
fuori.
"E' STATO UTILIZZATO DENARO PUBBLICO PER LE SPESE DI FAMIGLIA"
Effettivamente e con dolore dico che sono stati utilizzati soldi del
finanziamento pubblico destinati al partita della Lega Nord per pagare conti
e per effettuare pagamenti personali in particolare della famiglia Bossi.
Posso dire che la situazione è precipitata dopo la malattia del segretario
federale, ono Umberto Bossi, nell'anno 2003. Dopo il 2003 c'è stato "l'inizio
della fine": ,si è cominciato con il primo errore consistito nel fare un
contratto di' consulenza a Bruxelles a Riccardo Bossi, se non ricordo male
da parte dell'onorevole Speroni; dopo di che si sono cominciate a pagare,
sempre con i soldi provenienti dal finanziamento pubblico, una serie di
spese personali a vantaggio di Riccardo Bossi e degli altri familiari dell'onorevole
Bossi; in particolare con i soldi della Lega venivano pagati i conti
personali di Riccardo Bossi per migliaia di euro e degli altri familiari,
come per esempio i conti dei medici sia per le cure dell'onorevole Bossi sia
dei suoi figli; a tal riguardo mi risulta che il Belsito paghi con i soldi
della Lega tali conti.
"SOLDI ANCHE PER LA VISITA CARDIOLOGICA DI ROSI MAURO"
A proposito di Rosi Mauro, mi risulta per avermelo detto sempre il Belsito
che anche a favore della predetta Parlamentare (Rosi Mauro) siano state
erogate somme e la fatture relativa ad una visita cardiologica effettuata
dalla Rosi Muro - per un ammontare di alcune centinaia di euro - pagata con
i soldi della Lega; ripeto, il Belsito mi ha raccontato e rappresentato di
altre somme della Lega di cui la Rosi Mauro sui sarebbe appropriata, di cui,
tuttavia, io non ho visto le carte. Poi per quanto attiene l'amante di Rosy
Mauro, Belsito mi ha riferito che Pier Giuramosca, poliziotto, attualmente
suo segretario particolare, è stato da lei aiutato ad ottenere un mutuo
agevolato e gli sono stati pagati soldi per conseguire un titolo di studio.
Il poliziotto è attualmente in aspettativa ed ha un contratto con la
vicepresidenza del Senato, dove la Rosy è vicepresidente dello stesso
organo. Il Belsito mi ha riferito che lui aveva delle amicizie particolari
con alcuni appartenenti alle Forze dell'Ordine, tra cui Carabinieri e
Guardia di Finanza e che poteva assumere informazioni da loro anche
riservate anche giudiziarie.
"FURONO PAGATI GLI AVVOCATI DI RICCARDO BOSSI"
Tornando su Bossi Riccardo, so che Belsito ha pagato alcune fatture per gli
avvocati difensori di Riccardo, perché aveva un assegno protestato di circa
12.000,00 euro.
"BELSITO NON ERA SIMPATICO ALLA LEGA"
Belsito non è mai stato nelle simpatie della Lega perché si diceva che aveva
circuito una persona incapace a Genova a cui aveva preso dei soldi. Ho
saputo dell'esistenza di Bonet dopo gli articoli stampa del gennaio 2012
sull'operazione "Tanzania". Da questo momento in poi, Belsito mi ha parlato
che era collegato al Bonet con cui era socio in affari in uno studio
tributario di Genova.
LE VISITE MEDICHE DEL SENATUR
Per quanto attiene il ricovero di Umberto Bossi nel 2003 le spese per la
Ildebrand di Varese sono state anticipate dalla Lega e poi l'amministratore
Balocchi successivamente se li è fatti rendere da Bossi, credo per circa
100.000,00 euro. Quando poi Balocchi ha problemi di salute è stato
affiancato del ruolo di amministratore da Belsito. Per quanto ritiene le
spese, Circa un migliaio di euro dal Cardiocentroticino di Lugano, nel
2010-2011 sono state pagate dalla Lega e non mi risulta siano stati pagati
dai Bossi. Al riguardo non ho ancora un riscontro ufficiale.
IL TERRAZZO DELLA VILLA DI GEMONIO
Per quanto riguardo i lavori di ristrutturazione edilizia del terrazzo dell'abitazione
di Gemonio di Bossi, so che nel 2010 sono stati pagati 25.000,00 con
bonifico bancario della Lega. E che ci sono da pagare ancora 60.000,00 euro
e so che la ditta voleva fare causa per il mancato pagamento. L'Ufficio dà
atto che la Dagrada viene interpellata telefonicamente alle ore 09.00 da un
collaboratore di via Bellerio 41 sede della Lega Nord a cui riferiva che l'Ufficio
posto al 2? piano dello stabile adiacente a quello dell'on. Comaroli, è
esclusivamente nella sua disponibilità ed è quello dove lei esercita la sua
attività di responsabile amministrativo contabile della Lega Nord.
SPESE E FATTURE (CHE NON C'ERANO)
Voglio precisare che Belsito ogni volta che ci chiedeva di pagare una spesa
della famiglia di Umberto Bossi o anche altre spese non riconducibili
direttamente all'attività del partito, diceva alla Tiziana Vivian, l'altra
segretaria di Roma della Lega, di pagare con bonifici o altre firme senza
avere la fattura di riferimento. Io non ho la possibilità di fare
materialmente i pagamenti in quanto non ho la firma sui conti corrente né
quello online di Genova e di Roma.
Dal gennaio 2011 ho avuto accesso alle fatture regolari pagate da Milano per
le manifestazione e spese riconducibili alla Lega Nord. Per i pagamenti
fatti dal conto corrente genovese della banca Aletti, Belsito operava in
autonomia e non aveva una segretaria operativa. Per quanto riguardo il conto
corrente della Lega presso il Banco di Napoli della Camera dei deputati di
Roma anche in questo caso Belsito era l'unico ad operare sul conto. Mentre
la Vivian portava materialmente, gli ordini di bonifico e gli assegni alla
banca.
GLI AMICI DI ROSY E DEL SINPA
Per quanto attiene agli assegni circolari di tale Delmirino Ovieni, posso
dire che sono stati fatti i pagamenti da parte di Belsito riconducibile alla
Rosy Mauro. Quando ho visto gli estratti conto del 2011, del Banco di Napoli
di Roma, su detti assegni, di circa 48.000,00 ho chiesto spiegazioni a
Belsito, in quanto i pagamenti apparivano privi di causa, e lui non mi ha
volutamente risposto. Ho chiesto a Belsito chi fosse il beneficiario
Delmirino Ovieni, ma anche a questa domanda, non mi ha dato risposto, al che
ho fatto una ricerca su google, per capire chi fosse, ed ho visto che c'era
un rapporto pregresso tra Ovieni e la Rosy Mauro.
Voglio precisare che noi in generale, diamo dei contributi ai vari organi
e/o enti di partito, ma al tempo di Balocchi queste somme non venivano dati
tutti questi soldi al SinPa (Sindacato Padano). Nel 2011 sono stati versati
circa 60.000,00 al Sinpa. Belsito mi ha poi riferito che sono stati dati
altri soldi in contanti al Moscagiuro Pier, compagno della Rosy Mauro,
affinché pagasse le rate per le spese della scuola privata e conseguire il
diploma e poi la laurea, credo "ottenuti" entrambi in Svizzera. Inoltre
Belsito mi ha detto anche di aver pagato le rate per il diploma e poi la
laurea della stessa Rosy Mauro, pagando con i soldi della Lega.
LAUREE IN SVIZZERA DA 120MILA EURO
Per quanto riferitomi da Belsito i titoli di studio menzionati sono costati
circa 120.000,00 euro prelevati dalla cassa della Lega. Credo che i titoli
sono stati conseguiti in Svizzera.
LA LAUREA DI RENZO A LONDRA: 130MILA EURO
Inoltre anche Renzo Bossi dal 2010 sta "prendendo" una laurea ad un'università
privata di Londra e so che ogni tanto ci va a frequentare e chiaramente le
spese sono tutte a carico della Lega, ed anche qui credo che il costo sia
sui 130.000,00.
A questo punto i pm fanno ascoltare alla Dagrada l'audio dell'
intercettazione della Procura di Napoli del 29.01.2012, ore 20.37.
I PAGAMENTI PER LA DIPENDENTE DEL PARTITO
Per quanto riguarda Helga Giordano ed il suo ragazzo Giordani Paolo, posso
dire che 2 anni fa circa mi trovavo in Umbria e ricevetti una telefonata da
parte dell'ex marito di Helga che mi chiese i rapporti della Lega con il
Legnano Calcio perchè era stato pubblicato sui giornali qualcosa riferito
all'assessore al bilancio di Sedriano (Milano), allora Helga Giordano e
Paolo Alberto Scrabole, che cercavano di reperire finanziamenti per
acquistare il Legnano Calcio unitamente al Giordani Paolo. Io dissi che la
Lega non era interessata a questa cosa. A fine gennaio inizi di febbraio,
telefonarono a via Bellerio 41 per avere un appuntamento con Bossi e
precisarono che si tratta di un grave comportamento di una persona che
lavorava in via Bellerio. Anzi preciso che mi chiamò la mia collega Daniela
Cantamessa, e mi disse che aveva ricevuto da poco una telefonata da parte di
Nella Corrado, figliastra di Silvana Quarantotto ed amica di Helga Giordano
che voleva conferire col segretario per un comportamento scorretto di una
dipendente della Lega, per l'appunto la Helga Giordano. La Daniela, la
stessa sera, fissa l'appuntamento con queste persone che vengono ricevute in
via Bellerio.
La questione da questi sollevata, riguardava una richiesta-truffa di
30.000,00 euro fatta da Helga ed il suo compagno Giordani Paolo per una
pratica di finanziamento di 1.000.000,00 di euro, considerato che la
Qaurantotto Silvana era in difficoltà finanziarie con la sua società,
presentandosi come la segretaria di Bossi e millantando vicinanze con lui.
Alchè noi comprendendo la difficoltà di tale situazione chiedemmo a Belsito
di far analizzare la pratica da un punto di vista della solvibilità della
società Corrado sas di Milano. Cosa che Belsito fece. Difatti dopo qualche
giorno Belsito gli consegnò personalmente a Silvana Quarantotto un assegno
di 140.000,00 circa per andare incontro alle ulteriori esigenze finanziarie,
senza indicare contabilmente la causale. Dopo qualche giorno la Quarantotto,
nonostante il contributo, non trovando la soluzione al problema ci richiese
altre somme perché le banche non le finanziano più la sua azienda. Alchè
Belsito visto che non si trovava la soluzione mi informò di aver trovato una
soluzione e cioè di fare un compromesso fittizio per l'acquisto del
capannone di proprietà della Corrado, in modo giustificare contabilmente il
prelievo dalla casse della Lega di altre 130.000,00 circa, richiamando nel
compromesso anche le altre 145.000,00 circa già datele con l'assegno. Tale
atto giustifica così i due contributi in modo tale che eventualmente si
poteva acquistare il capannone se le Quarantotto non restituiva le somme.
Inoltre, proprio stamane sapevo che Belsito avrebbe consegnato alla
Quarantotto un altro assegno di 40.000,00 euro consegnandolo il titolo di
credito a Genova penso al "solito bar", così come riferitomi da Belsito.
In particolare i magistrati fanno poi ascoltare alla Dagrada, personaggio
chiave dell'inchiesta, una telefonata tra lei e Belsito. In cui si sentono
le seguenti battute.
(Nadia) "Però tu al capo (Bossi) precisi la cosa del discorso soldi, che
Castelli vuole andare a vedere la "cassa" e quelli che sono i problemi,
perché comunque tu non è che puoi nascondere quelli che sono i "costi de).)a
famiglia", cioè da qualche parte vengono fuori.
(Belsito) : Sì
(N) : Anche perché o lui, (ndv Umberto Bossi) ti passa come c'era una volta,
tutto in nero, o altrimenti come cazzo fai tu. Mentre invece il discorso,
chiedi con la presenza di lui, se è meglio Alessandri o Gibelli( che
dovrebbero sostituire Castelli)
(B) : Sì
"CASTELLI VOLEVA VEDERE I CONTI"
Posso dire che sapevo che anni fa sapevo che c'era il "nero" che finanziava
il partito, ma io ho assistito ad un solo episodio di 20.000 milioni di lire
portati da Balocchi e prelevati dall'Ufficio di Bossi. Difatti, in questo
passo della telefonata voglio precisare che Castelli stava insistendo, anche
con me, per vedere i conti del partito e quindi io consiglio a Belsito di
riferire al "capo" Umberto Bossi , vista la consistenza delle spese
sostenute per la famiglia Bossi - che sono quelle in parte già dette prima -
di non permettere a Castelli di fare questi controlli e che quindi per poter
continuare a pagare le spese della famiglia, bisognava fare ricorso al
"nero", cioè ad incassare liquidità senza registrazione contabile alcuna,
così come ha fatto in passato Balocchi quando è andato nell'Ufficio di Bossi
ed è uscito subito dopo con delle mazzette di soldi per 20.000 milioni di
lire. Balocchi uscì dall'Ufficio di Bossi e venne nell'ufficio da me mi
consegnò i 20.000 milioni di lire dicendomi di non registrarli e di metterli
in cassaforte che poi ci avrebbe pensato lui. Ribadisco che sapevo che
circolava del "nero" nella Lega, ma io ho visto personalmente solo questa
operazione.
"LA VACANZA A BOSSI E FAMIGLIA A SPESE DEL PARTITO"
Voglio precisare che Belsito ha pagato al segretario Bossi ed alla sua
famiglia, con i soldi della Lega, provenienti dai contributi pubblici, un
soggiorno estivo nel 2011 ad Alassio (Genova). E che è stato regolarmente
pagato dalla Lega, ma non è stato fatto dai Bossi perchè proprio il
segretario ebbe un infortunio al braccio qualche giorno prima.
"BELSITO NON HA UNA GESTIONE TRASPARENTE"
Devo precisare che da quando è iniziata la gestione Belsito le cose sono
mutate rispetto alla precedente gestione Balocchi. Le cose sono mutate, nel
senso che lo stesso Belsito non aveva e non ha una gestione trasparente
delle spese che vengono caricate sulla Lega, cioè lui ci diceva di
effettuare pagamenti senza che io e le mie colleghe dell'amministrazione
vedessimo le fatture o comunque i documenti giustificativi. Della questione
ho parlato spesso con Tiziana Vivian e l'ho persino contestato allo stesso
Belsito, tant'è che ebbi con lui in una prima fase un momento di attrito,
legato proprio a questa gestione opaca delle risorse delle Lega, abituata
invece da Balocchi a riscontrare documentalmente le uscite risultanti dagli
estratti conti. Ricordo anche che ho accennato a Castelli le mie perplessità
sul modo di gestire il denaro da parte di Belsito e su come si comportava in
modo disinvolto sulla gestione dei fondi. Alle mie perplessità ricordo che
Castelli disse che avrebbe fatto in modo di verificare quanto io gli avevo
riferito, manifestando anche le stesse mie preoccupazioni. Sicuramente non
so specificare i prelevamenti straordinari per contanti fatti da Belsito,
autonomamente, mentre posso dire che per la nostra gestione preleviamo circa
almeno 40-60.000,00 euro al mese dalla Banca Popolare di Lodi per le spese
di gestione ordinaria del partito.
"FECI IL BILANCIO SENZA DOCUMENTAZIONE"
Quando c'era Balocchi io avevo accesso a tutti i dati tant'è che per il
bilancio del 2010, io dissi al Belsito - poichè non avevo la disponibilità
della documentazione che giustificava le spese caricate sui conti del banco
di Napoli e della Banca Aletti - che avevo difficoltà a redigere il bilancio
poichè non avevo una visione chiara delle cose. Tuttavia, la mancata
redazione dei bilanci nei termini di legge avrebbe impedito alla Lega Nord
di incassare i contributi o i rimborsi elettorali erogati dalla Camera dei
Deputati, anche se la documentazione non era completa e non avevo tutte le
pezze giustificative, decisi comunque di procedere alla stesura del bilancio
consapevole del fatto che responsabilità non era mia, ma di Belsito che era
ben consapevole di queste criticità di cui si assumeva la piena
responsabilità. A seguito della presentazione del bilancio 2010, la Lega
incassò circa 18.000.000,00 di euro per il 2011.
CON BELSITO SPESE ALLE STELLE
Voglio evidenziare anche che da quando Belsito è amministratore della Lega
sono anche mutate le tipologie di spese che permetteva che il partito
sostenesse; mi spiegò Belsito che ha fatto comprare una Smart per Renzo
Bossi che è intestata alla Lega e che ad oggi, dopo essere stata usata da
Renzo per qualche mese è rientrata nella nostra disponibilità; analoga cosa
è successa per il BMW X5 in uso a Riccardo Bossi a cui abbiamo pagato il
riscatto del Leasing perchè non era in grado di affrontarne gli oneri, pari
a euro 12 o 21.000,00 euro. Inoltre io che svolgo attività di contabile dal
1998, ho immediatamente notato che con la gestione Belsito c'è stato un
incremento sostanziale delle spese che gravano sulle casse del partito.
LA SCUOLA DELLA MOGLIE
Per quanto attiene la signora Manuela Marrone, consorte di Bossi, sono a
conoscenza del fatto che sono stati versati dal conto corrente della Lega
del Banco di Napoli di Roma, "contributi diversi" almeno 80-100.000,00 euro
per sostenere la "scuola Bosina" di Varese, dove penso che la signora
Marrone riveste il ruolo di preside. Mi risulta che ulteriori versamenti per
un ammontare di 800.000,00 euro sono stati erogati a favore della stesso
istituto scolastico dal conto dei fondi della cosiddetta legge Mancia. Ho
appreso nel merito anche chiedendolo a Belsito a chi fossero stati
formalmente destinati detti soldi e che lui non lo sapeva. Alchè io l'ho
invitato ad informarsi quali erano gli obblighi di legge della Legge Mancia.
Ho appreso circa un mese fa da Belsito, che nel 2010-2011 gli era stato
chiesto da Marrone Manuela di accantonare, per cassa, una cifra per il
sostegno della scuola Bosina, pari a circa 900.000,00 o 1 milione di euro
per esigenze della scuola bosina. Poichè lui si mostrava disponibile ad
accettare questa richiesta, io gli manifestai il mio disappunto e la mia
netta contrarietà perchè ritenevo e ritengo che l'accantonamento deve essere
trasparente e dette operazioni devono essere regolarmente iscritto nel
bilancio e che non c'era motivo di farlo in maniera nascosta come chiedeva
la Marrone al Belsito.
IL DIPLOMA DEL FIDANZATO DELLA MAURO
Chiarendo nel merito con Belsito che questa richiesta aveva una doppia
valenza, una per Belsito di avere sempre più una forte ascesa nei confronti
dei Bossi e l'altra la spregiudicatezza della Marrone nel richiedere la
complicità del Belsito per attingere ai fondi del partito. Questa condotta è
analoga a quelle tenute da Belsito a sostegno delle richieste dei figli di
Bossi e per la Rosy Mauro che lui voleva tenere nascoste nel bilancio. Ed io
non volevo che i fondi pubblici del partito venissero utilizzate per le
esigenze personali e non per i fini delle attività di partito. Pertanto lo
consigliavo di fare dei bonifici tracciabili sui versamenti a favore della "scuola
bosina", fatti sempre dal Banco di Napoli della Lega di Roma, evitando al
contrario i pagamenti a favore di persone e non per gli interessi del
partito. In questa categoria rientrano ad esempio alcuni costi tra i quali:
il diploma e la laurea (forse in corso) di Moscagiuro Pier, compagno e
segretario particolare della Rosy Mauro; il diploma e laurea (forse in
corso) per la Rosy Mauro per complessivi 130.000,00; spese per acquisto e
noleggio di autovetture; spese di soggiorno per vacanze; spese per la
telefonia; comodato d'uso a titolo gratuito dell'associazione umanitaria
Padana; prelievo bancario dal Banco di Napoli di 29.150,00 franchi svizzeri
a favore di Rosy Mauro.
"ERO CONTRO CASTELLI: TEMEVO PER IL PARTITO"
Io ero preoccupata e mi contrapponevo all'accesso ai conti della Lega da
parte di Castelli, poiché ritenevo che attraverso lui, Rosy Mauro avrebbe
potuto utilizzare la conoscenza dei fatti sopradetti contro gli interessi
del mio segretario e contro gli interessi del mio "movimento". Per questi
motivi ho spinto Belsito a rappresentare in colloquio riservato a tu per tu
con Bossi l'esistenza di questi fatti e di questo pericolo.
"BELSITO CANCELLO' IL LIMITE DI SPESA"
Con l'operazione Tanzania emersa a gennaio sui media, ho scoperto poi
successivamente che Belsito per poter effettuare il prelievo dei
5.700.000,00 dalla Banca Aletti di Genova e fare l'investimento con Bonet,
ha utilizzato un verbale del consiglio federale della Lega - che stabiliva,
ed è tutt'ora vigente, il limite di possibilità di spesa ad euro 150.000,00
con firma singola, mentre superiore a questa cifra è previsto l'avvallo del
comitato amministrativo e cioè di Castelli e Stiffoni cancellando la parte
in cui era riportato il limite di spesa. Verbale consegnato poi alla banca.
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