[Redditolavoro] RESPINGERE L'ACCORDO TRUFFA CONTRO L'ARTICOLO 18.

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Thu Apr 5 12:35:56 CEST 2012


RESPINGERE L'ACCORDO TRUFFA CONTRO L'ARTICOLO 18.

*nota di Marco Ferrando*

*L'accordo Monti- Bersani- Casini- Alfano sul mercato del lavoro cancella
l'attuale articolo 18. *

Nel caso di un licenziamento illegittimo con motivazione economica,
l'attuale diritto al reintegro è rimpiazzato dal potere del giudice: che
PUO' disporre il reintegro SOLO se la motivazione economica del
licenziamento- comunque senza giusta causa- è “manifestamente
insussistente”. In una fase di crisi dilagante come l'attuale, quasi mai.
Peraltro dovrà essere il lavoratore a portare l'azienda in tribunale, dopo
il tentativo di conciliazione: sapendo però che se perderà la causa, non
avrà nemmeno l'indennizzo, in ogni caso ridotto. Quanti potranno sfidare il
ricatto della disperazione? La realtà è che diverranno legittimi migliaia
di licenziamenti illegittimi. E che dopo l'approvazione parlamentare della
legge, tutti i lavoratori saranno più deboli nei propri luoghi di lavoro
perchè disarmati di un diritto fondamentale.

Mentre Monti annuncia la “svolta storica”, mentre Fornero proclama
trionfante che “il posto di lavoro non è più blindato, perchè il mondo è
cambiato”, il PD ha la spudoratezza di presentare come “importantissimo
passo avanti” la cancellazione dell'articolo 18. Imbroglioni! La verità è
che il PD ha salvato il governo Monti svendendo il lavoro. Confermando una
volta di più i propri legami indissolubili col grande capitale.

Ma non è affatto detta l'ultima parola. I lavoratori che hanno scioperato
in tutta Italia in queste settimane hanno detto a chiare lettere “
L'articolo 18 non si tocca”. Non sarà facile convincerli che la sua
cancellazione è una “vittoria”. Non sarà facile convincerli che è giusto
concedere a Monti in pochi giorni ciò che è stato negato a Berlusconi per
17 anni.

La CGIL eviti balbettii, rifiuti ogni subordinazione al governo e al PD, e
promuova da subito un vero sciopero generale per il ritiro delle misure
annunciate, e il boicottaggio pubblico dei partiti che le voteranno. Se la
CGIL non lo farà, dovranno essere la FIOM e i sindacati di base ad
assumersi, unitariamente, questa responsabilità. In ogni caso nessuno potrà
trincerarsi attorno al puro “dissenso”: è' l'ora della contestazione di
massa del governo e dei partiti che lo sostengono, nei luoghi di lavoro,
nei movimenti di lotta, sul territorio.

Le stesse sinistre politiche non possono cavarsela col “distinguo” (SEL), o
con la “critica” (PRC) delle misure annunciate nel mentre si alleano in
tutta Italia col PD in vista delle elezioni amministrative: come possono
allearsi ovunque con un partito che sostiene il governo Monti- Fornero
contro il lavoro? Come possono allearsi con un partito che affossa
l'articolo 18, per candidarsi oltretutto ad amministrare al suo fianco, nei
comuni, le politiche finanziarie di Monti e i loro effetti locali?

*Lo scontro sociale che si è aperto interroga la coerenza di tutte le
sinistre, sindacali e politiche. E non lascerà spazio alle furberie dei
saltimbanchi. *

*MARCO FERRANDO
*

*portavoce nazionale del*

*PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI
*

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