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Mon Oct 24 13:07:34 CEST 2011
RSU FIOM TOSCOTEC
Delegati FIOM TOSCOTEC nel direttivo Prov. LUCCA
I delegati Fiom Toscotec nel direttivo provinciale di Lucca e la RSU Fiom
Toscotec spa di Marlia
convengono nel rivolgere un appello di solidarietà nei confronti del
coordinatore nazionale della
CGIL che vogliamo,Gianni Rinaldini per aver presentato un esposto al
collegio statutario della
CGIL riguardo all'illegittimità conclamata della firma posta nell'accordo
interconfederale del 28
Giugno firmato della segretaria generale nazionale CGIL Susanna Camusso.
La RSU Toscotec e i delegati del direttivo Fiom Toscotec credono che la
portata storica e politica
di questo accordo,che riguarda tutti i lavoratori presenti e futuri doveva
essere legittimato dalla
consultazione dei lavoratori iscritti alla CGIL come è stabilito dallo
statuto stesso.
Pertanto riteniamo non valida la firma della CGIL dell'accordo
interconfederale fra Confindustria
CGIL ,CISL;UIL del 28 giugno 2011. E che quindi vada ritirata
immediatamente.
Pertanto riteniamo che la questione democratica vada espressa in tutte le
forme idonee a partire
dalle regole statutarie già esistenti e vada rinforzata allargandola per
il buon funzionamento
del sindacato nel suo insieme, a partire da una sana dialettica tra le
parti che porti a delle sintesi
condivise nel rispetto degli interessi delle stesse.
La RSU Toscotec e i delegati Fiom Toscotec ritengono che il profilo
democratico della CGIL
debba essere salvaguardato centrandolo sulla condivisione delle scelte,
espresse all'interno delle
piattaforme rivendicative e dei contratti collettivi nazionali e
aziendali,per questo motivo riteniamo
che il punto n.4 dell'accordo interconfederale del 28 Giugno è, e
rappresenta una restrizione delle
prassi democratiche in essere in quanto esclude di fatto i lavoratori da
ogni forma di
consultazione per l'approvazione dei contratti collettivi nazionali e
aziendali.
La Rsu Toscotec Fiom e i delegati Fiom Toscotec del direttivo prov.
esprimono dubbi e perplessitÃ
sulla reintroduzione delle RSA(Rappresentanza sindacale aziendale) in
quanto si arretra in un
sistema contropartecipativo all'interno del quale si nominano, dalle
segreterie , i rappresentanti
interni delle aziende. Di fatto si soppianta la facoltà dei lavoratori
nel poter esprimere i loro
rappresentanti sindacali. Come finora è stato con le elezioni delle RSU.
Riteniamo inoltre che il punto n.6 dell'accordo interconfederale del 28 di
Giugno sia in estrema
sintesi il risultatodi tutta una serie di politiche tese ad annullare una
qualsiasi forma di differenza tra
le esigenze produttive delle imprese e le esigenze dei lavoratori
dipendenti delle stesse. La cosìdetta
equidistanza tra impresa e lavoratori è il frutto amaro di una realtÃ
distorta, tesa a confondere le idee
tra coloro che lavorano solo per il proprio sostentamento familiare e
invece tra chi, come i datori di
lavoro, lavorano per aumentare rendite e profitti all'interno di un
mercato sempre più selvaggio,
spesso a scapito dei diritti dei lavoratori e dello stato sociale.
Il datore di lavoro ha più potere del singolo lavoratore e i lavoratori
per farsi valere devono mettersi
insieme in un sindacato. Dire che il sindacato può essere vincolato dalle
clausole di tregua
sindacale e un singolo lavoratore no È un controsenso giuridico e
sindacale!!
La RSU Toscotec Fiom e i delegati Fiom Toscotec nel direttivo provinciale
di Lucca Contestano
apertamente le deroghe ai contratti collettivi nazionali perché il
sistema economico attuale,basato
sui profitti immediati,per la sua stessa natura ha bisogno di avere la
massima libertà nell'applicare
qualsiasi forma di coercizione affinchè la forza lavoro non eserciti i
propri diritti sanciti dai contratti
collettivi nazionali e dallo statuto dei lavoratori. Ampia è la
consapevolezza dell'opportunità data al
governo di introdurre l'art. 8 del decreto 138 del 13 Agosto con il quale
ha stabilito per legge che
le <specifiche intese aziendali o territoriali> possono derogare ,magari
con sindacati
“complici”,l'intero diritto del lavoro,compreso i licenziamenti senza
giusta causa.
Infine riteniamo ,che questa crisi economica caratterizzata dalle
speculazioni finanziarie ma anche
dalle sovrapproduzioni delle merci,non si possa risolvere facendola pagare
dalle classi meno
abbienti ma che si debba far pagare a chi la causata. Bisogna far pagare
le tasse e bisogna cambiare
il modello di riferimento produttivistico basato sullo spreco delle
risorse ambientali e umane. Per
questa ragione riteniamo inappropriato e dannoso il principio nel punto 8
dell'accordo del 28 di
Giugno che stabilisce la detassazione del lavoro straordinario.
Laddove esistono problemi di produttività la soluzione và ricercata
nell'attuazione di politiche
centrate sull'innovazione tecnologica,sulla riconversione ecologica delle
merci, e nell'attivazione di
politiche sociali centrati sulle reali esigenze e dei bisogni.
Siamo favorevoli ad una detassazione su tutto l'orario di lavoro ordinario
per favorire
l'occupazione giovanile e per non aggravare ulteriormente i carichi
fiscali delle imprese.
Siamo qui nel sostenere l'esposto per un ritiro immediato della firma
della segreteria della CGIL ma
anche per porre all'attenzione di tutte le strutture sindacali ai vari
livelli tutte le criticità dello stesso.
Ribadiamo la nostra ferma opposizione a qualsiasi ingerenza neo
concertativa che ci riporterebbe
indietro nel tempo. Vogliamo andare avanti con una CGIL democratica che
sappia ascoltare le
nostre voci,le nostre richieste e che sappia resistere alle scorciatoie
plebiscitarie che favoriscono
solo compromessi a perdere non più sostenibili per la classe lavoratrice
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