[Redditolavoro] viareggio perchè siamo qui anche oggi

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Sat Oct 22 11:18:44 CEST 2011


Perché siamo qui anche oggi
a fianco dei familiari delle vittime della strage di Viareggio?

Innanzitutto, perché abbiamo il dovere di sostenerli in questa difficile, 
complessa, lunga e sofferta battaglia.
Poi perché abbiamo il diritto di esprimere il nostro punto di vista come 
cittadini/e, lavoratori e lavoratrici.
I familiari hanno diritto ad arrivare quanto prima alla fine di questa 
vicenda, tanto tragica quanto annunciata. Arrivare alla fine quanto prima e 
bene.
Prima perché non si assista a volgari spettacoli (lungaggini, ostacoli .), o 
addirittura ad infami spettacoli con leggine su processi brevi, lunghi, 
prescrizioni, ecc. Bene perché non può concludersi come tante altre stragi 
rimaste impunite (vedi ad esempio la Moby Prince a Livorno). Bene anche nel 
senso che non è pensabile che ad essere rinviati a giudizio siano, ancora 
una volta, solamente e soltanto le ultime ruote del carro. Questo fatto 
rappresenterebbe un'altra grave offesa ai familiari.
Debbono, legittimamente e giustamente, essere rinviati a giudizio e "pagare" 
il loro conto ( possibilmente salato) i veri e principali responsabili dell'immane 
tragedia del 29 giugno 2009.
In questi mesi abbiamo assistito, tra l'altro, anche ad ogni sorta di 
intimidazione, pressione, minaccia, ricatto da parte di indagati, di società 
coinvolte, di assicurazioni.
E questo è semplicemente i-na-cce-tta-bi-le!
Spostamento del processo, rallentamento della "legge Viareggio", pressioni 
delle assicurazioni, rappresaglie sanzionatorie . .
Dei due ferrovieri/consulenti uno è stato costretto ad abbandonare, l'altro 
ha subìto una pesante sanzione all'insegna del "colpiscine uno per educarne 
100".
Per non aver alzato bandiera bianca ora è di fronte ad una nuova 
contestazione disciplinare. Dopo la sospensione vi è il licenziamento.
Auspichiamo che le intimidazioni prima, la sanzione poi e una ulteriore 
rappresaglia domani (in senso stretto) non debbano rappresentare un 
avvertimento (per l'oggi e per un domani) nei confronti degli altri 
impegnati nell'iter processuale in corso (a cominciare dalle conclusioni 
dell'incidente probatorio) nella ricerca di verità e giustizia. A buon 
intenditor poche parole .
Vigileremo affinché qualsiasi provocazione sia respinta al mittente.
La denuncia, la solidarietà, l'unità e la mobilitazione sono state, sono e 
saranno le nostre "armi" di autodifesa e di "offesa" in questa battaglia per 
la sicurezza, la verità, la giustizia.

19 ottobre 2011 
Assemblea 29 giugno



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