[Redditolavoro] milano chiudere la sede fascista

procomta ro.red at libero.it
Mon Oct 10 20:11:07 CEST 2011


IL CASOTra croci celtiche e colpi di manganello
apre la sezione della Fiamma tricoloreTensione a Milano per l'inaugurazione 
della nuova sede alla Barona: un consigliere
comunale di Sel ferito durante gli scontri con la polizia. Il tributo alla 
Repubblica di Salò Un momento della manifestazione alla Barona

Momenti di tensione al presidio organizzato da Anpi e Cgil in piazza Miani, 
nel quartiere Barona a Milano, per protestare contro l'apertura di una sede 
della Fiamma tricolore in via Tosi, a poca distanza dal luogo della 
manifestazione. Gruppi antifascisti e forze dell'ordine sono entrati in 
contatto quando il presidio ha deciso di muoversi in corteo il quartiere (un 
centinaio di persone). Al rifiuto di concedere il permesso di muoversi, dopo 
una lunga trattativa, i manifestanti hanno comunque provato a partire. A 
quel punto sono avvenute due-tre brevi schermaglie con le forze dell'ordine.

Gli scontri tra poliziotti e antifascisti

Sono volati diversi colpi di manganello e i manifestanti antifascisti 
lamentano due contusi: uno dei due è un consigliere comunale di Sel, Luca 
Gibillini, colpito da un manganello al capo e medicato nel vicino pronto 
soccorso dell'ospedale San Paolo. A cercare di intavolare una trattativa con 
le forze dell'ordine a presidio della piazza, affinché arrivasse il via 
libera al corteo, era stato il segretario della Camera del lavoro. Onorio 
Rosati.

La sede della Fiamma tricolore è stata inaugurata fra eco di canzonette del 
Ventennio e sventolio di bandiere con la croce celtica. In una trentina si 
sono presentati per ascoltare l'intervento del segretario nazionale Luca 
Romagnoli e del proprietario dello spazio, nonché
segretario provinciale del partito, l'avvocato Gabriele Leccisi. Il figlio 
di Domenico, che fu deputato Msi e autore del trafugamento della salma di 
Benito Mussolini, ha annunciato "la resurrezione a Milano della vera Fiamma 
trcolore, che segna la continuità con la Repubblica sociale". Per Leccisi la 
crisi economica aiuterà i militanti a "riconquistare le posizioni perse. 
Andremo in tutti i quartieri della città".

Nella sede, uno stanzone senza finestre ma con bancone bar, le librerie 
stracolme dei più diversi volumi, tavoli e sedie, bandiere e gadget che 
rimandano al Fascismo. Dalle bandiere con aquila e fascio agli stickers con 
scritte come 'Boia chi molla', 'Me ne frego', 'Credere obbedire combattere' 
scritto sotto il volto del Duce e una t-shirt 'L'Italia agli italianì.
(08 ottobre 2011)



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