[Redditolavoro] ancora repressione a napoli contro i disoccupati organizzati
CobasSindacatodiClasse
cobasta at libero.it
Wed Nov 16 13:17:50 CET 2011
la solidarietà e l'unità di lotta dei disoccupati organizzati-slai cobas per
il sindacato di classe taranto
16 Novembre 2011
Ancora criminalizzazione x i movimenti bros
Inserito il 16 novembre 2011 alle ore 11:50 da banchi nuovi
Archiviato in Carcere e repressione, Comunicati, Economie e lavoro,
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Stamattina alle 5 la Digos ha effettuato perquisizioni nelle case dei
compagni più rappresentativi di tutti i movimenti precari Bros sia di Napoli
che di Acerra. I compagni sono stati portati in questura o nei commissariati
di zona dove gli è stato notificato il reato di associazione a delinquere
finalizzata a turbare l'ordine pubblico, alla devastazione, all'incendio ed
all'occupazione di uffici pubblici, ecc.. Al momento sono ancora trattenuti
un paio di compagni mentre gli altri sono stati rilasciati. Nelle
perquisizioni sono stati portati via computer, volantini e documenti
inerenti la lotta ma anche documenti personali o di famiglia, come
dichiarazioni dei redditi, documentazione bancaria ed atti notarili di
componenti della famiglia estranei alla lotta.
Sono state perquisite anche le sedi del Centro sociale Banchi Nuovi in Via
del Grande Archivio e del Centro Sociale "Carlo Giuliani" in Via Cesare
Rosaroll. Durante lo svolgimento delle perquisizioni è stato impedito ai
disoccupati di essere presenti.
Gli atti repressivi di stamattina sono la conseguenza dell'inchiesta
avviata dal pool di magistrati che da oltre un anno indaga sulla lotta dei
disoccupati per dimostrare teoremi senza fondamento.
Come al solito la magistratura esprime tutta la sua efficienza quando si
tratta dei movimenti contro cui imbastire accuse infondate mentre i soggetti
che ovunque, ma in particolare in questa regione, fanno clientele e
gestiscono affari sporchi sulla pelle dei disoccupati e dei cittadini più in
generale, continuano a dormire sonni tranquilli. L'accusa di associazione a
delinquere, che rispediamo al mittente, andrebbe fatta a chi, colluso con la
camorra, ha consentito gli scempi del territorio, da Chiaiano ad Acerra a
Giugliano, e che si sta preparando a gestire altre nefandezze. Andrebbe
usata contro chi sulla coscienza si porta i morti di Sarno o le tante morti
bianche sul lavoro, frutto avvelenato di un mercato del lavoro che risponde
solo alle regole dello sfruttamento.
Invece, ancora una volta, si è voluto colpire chi alza la testa e si
organizza per rivendicare il proprio diritto al lavoro, con l'evidente
obiettivo di sbarazzarsi di movimento che non si piega agli intrighi di
palazzo e che può costituire un esempio per quanti provano a difendersi
dagli attacchi di padroni e governo.
Chi saranno i prossimi? I lavoratori che lottano per avere lo stipendio? Gli
operai che difendono il posto di lavoro?
Non saranno accuse così vergognose che fermeranno la lotta dei precari Bros.
Continueremo a lottare alla luce del sole e con la determinazione necessaria
fino a quando non avremo le risposte al nostro bisogno di lavoro e di
salario.
Movimento di lotta Banchi Nuovi
ANCORA UN TENTATIVO DI CRIMINALIZZARE ED INFANGARE LA MOBILITAZIONE E GLI
OBIETTIVI DI LOTTA DEI DISOCCUPATI E DEI PRECARI BROS.
Questa mattina (mercoledì 16) la polizia si è reacata nelle case di 15
precari aderenti ai movimenti di lotta dei disoccupati e dei precari Bros
nell'ambito di una inchiesta che configura il reato di "Associazione a
delinquere".
Sono state perquisite le sedi del Centro Sociale "Carlo Giuliani" in Via
Cesare Rosaroll e la sede del Comitato Banchi Nuovi in Via del Grande
Archivio.
E' evidente il tentativo della Procura della Repubblica, attraverso questo
tipo di inchiesta, di infangare, attraverso l'utilizzo di un articolo del
codice penale che, di solito, viene utilizzato contro delinquenti e
camorristi, la lotta e le Vertenza dei Precari Bros.
Mentre, a Napoli come altrove, cresce il numero dei disoccupati, mentre le
politiche padronali e governative causano la chiusura di fabbriche, mentre
le amministrazioni regionali e locali chiudono ospedali e tagliano i
trasporti pubblici la Procura della Repubblica si accanisce contro chi si
organizza e lotta per affermare il proprio sacrosanto diritto al lavoro.
Non è la prima volta che la Procura della Repubblica prova ad infangare la
Vertenza Bros. Già negli anni passati una inchiesta simile si rivelò una
vera e propria bufala giudiziaria.
Nel ribadire le ragioni e gli obiettivi della nostra Vertenza i Preacri Bros
rilanciano l'allarme democratico circa il tentativo di criminalizzare e
soffocare una protesta sociale che non si fermerà fino all'affermazione del
diritto al reddito e al lavoro.
PRECARI BROS ORGANIZZATI
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