[Redditolavoro] IL CROLLO DI BARLETTALa commissione d'inchiesta
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Tue Nov 8 18:00:43 CET 2011
IL CROLLO DI BARLETTALa commissione d'inchiesta
"C'era un escavatore al lavoro"Mentre il palazzo crollava un uomo era dai
carabinieri per denunciare la presenza del mezzo meccanico accanto alla
costruzione che sepolto le operaie e la ragazzina Clio Napolitiano sul luogo
della tragedia
Mentre la palazzina di via Roma crollava, un uomo, quel giorno, il 3
ottobre scorso, era dai carabinieri di Barletta per denunciare la presenza
nell'area attigua all'edificio di un escavatore. Ma in quella zona si doveva
soltanto provvedere alla bonifica, dopo la demolizione dello stabile
adiacente a quello poi crollato. E' un nuovo particolare che emerge dalla
ricostruzione di quella tragica giornata, quando nel crollo morirono cinque
donne, quattro operaie e la figlia 14enne del titolare della ditta di
confezioni. Vittime dell'insicurezza sui luoghi di vita e di lavoro, cui ha
reso omaggio anche il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano durante
la sua visita in Puglia dei giorni scorsi.
A riferirlo il presidente della Commissione d'indagine del Senato sul lavoro
nero e sugli infortuni sul lavoro, Oreste Tofani, al termine delle audizioni
e del sopralluogo che l'organismo parlamentare ha tenuto oggi a Barletta.
"Una cosa posso dirla - ha precisato Tofani - nel corso dell'indagine emerge
chiaramente che c'è qualcuno che ha agito fuori da quello che gli era
consentito. Appare infatti singolare che, mentre quella palazzina
collassava, un uomo, per conto anche dei datori di lavoro delle vittime di
quel crollo, si recava dai carabinieri per denunciare che in quel cantiere
era al lavoro un escavatore".
Il sindaco Nicola Maffei ha declinato ogni responsabilità: "Quando viene
aperto un cantiere edile, è il responsabile dei lavori dell'impresa che deve
sovrintendere alla sicurezza ed, eventualmente avvertire il Comune. Non
risultava alcuna attività lavorativa in quello stabile e, per quanto
riguarda il sopralluogo di tre giorni prima del crollo, ho ribadito che, se
allora non fu emessa una ordinanza di sgombero, evidentemente, allora non fu
giudicato necessario".
La commissione è arrivata a Barletta per un'inchiesta che ha lo scopo di
"far diminuire il numero degli infortuni sul lavoro e, ove fosse necessario,
modificare il quadro normativo, magari snellendolo, per prevenirli", ha
spiegato Tofani. Ha trovato una città dove il lavoro nero, ha spiegato, è
nato per "effetto della deindustrializzazione seguita al boom economico
degli anni Ottanta, quando c'èrano 40.000 lavoratori nei settori tessile e
calzaturiero, impiegati in grossi capannoni. Ora l'80% di quei capannoni
sono stati dismessi e c'è un residuo che tenta di reggere a ogni costo e
condizione di andare avanti. Dobbiamo dare loro delle risposte: lo deve fare
la politica, governativa e locale. Il lavoro nero e il crollo di una
palazzina possono apparentemente sembrare lontani e sconnessi fra loro, ma
sono in realtà racchiusi nella medesima cornice: un quadro fatto di
difficoltà e disagio. Bisogna mettere in condizione gli imprenditori di
operare nella legalità, con meccanismi che consentano loro di emergere,
meccanismi che ci sono e che, forse, è necessario incrementare".
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