[Redditolavoro] I DETENUTI DI REBIBBIA IN SCIOPERO DELLA FAME
procomta
ro.red at libero.it
Fri May 27 21:11:35 CEST 2011
Comunicato Stampa
Circa 1000 detenuti del Nuovo Complesso di Rebibbia hanno iniziato da lunedì
23 maggio lo sciopero della fame ( di questi 300 hanno firmato la
dichiarazione di sciopero ), rimandando indietro i pasti forniti dall'amministrazione
penitenziaria e non acquistando generi alimentari dalle imprese interne ( ad
eccezione di the, caffè, zucchero, camomilla e tabacchi).
Si ricorda che proprio da Rebibbia, che 'ospita' circa 1.700 persone e dove,
al momento, sono impegnate nello sciopero tre sezioni, sono state spedite da
tempo lettere al Presidente della Repubblica e al Presidente del Consiglio,
per esporre i gravi problemi legati al sovraffollamento (e non solo), senza
che ad oggi sia stata data ancora alcuna risposta.
Tale protesta non violenta vuole sottolineare le invivibili condizioni
nelle quali si trovano i detenuti di Rebibbia e della maggior parte degli
istituti penitenziari italiani, soprattutto a causa del sovraffollamento e
delle precarie condizioni igienico-sanitarie. Lo sciopero della fame è
iniziato a Latina (dove i detenuti sono costretti a dormire con i materassi
per terra per mancanza di brande e spazio dove metterle), si è diffusa ben
presto in numerose carceri italiane e a Roma sta coinvolgendo anche le
detenute del Femminile. Si calcola che almeno 3.000 siano i detenuti
interessati alla lotta e 600 i familiari che si sono associati allo sciopero
della fame; inoltre, in alcuni istituti penitenziari della Toscana e della
Sardegna persino i Direttori hanno adottato proprie forme di protesta per
le ormai strutturali carenze di organico sia degli agenti penitenziari che
del personale dell'area educativa. Ciò sottolinea in maniera ancora più
marcata il problema dell'insostenibilità delle condizioni di vita dei
detenuti, che non si ha difficoltà a definire ' indegne' per qualunque
paese civile.
Quanto accade oggi nel sistema carcerario italiano rivela la totale la
mancanza di rispetto per l'individuo ed è un vero e proprio insulto alla
dignità della persona.
La forma di protesta, fanno sapere i detenuti, durerà a tempo indeterminato
e si propone
Di ottenere migliori condizioni di vita all'interno delle strutture
penitenziarie ( con l'applicazione della normativa europea che prevede 7mq a
persona come spazio minimo previsto per la vivibilità interna alle celle )
Di diffondere la cultura del rispetto della dignità dei detenuti
Di raggiungere la realizzazione di politiche sociali a sostegno degli
individui e delle famiglie
Alcuni Detenuti di Rebibbia
in sciopero della fame
More information about the Redditolavoro
mailing list