[Redditolavoro] sciopero al carcere di brindisi

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Wed May 25 13:05:38 CEST 2011


Brindisi, detenuti in sciopero della fame
contro il sovraffollamento delle carceri




 BRINDISI - Da stamattina 194 detenuti del carcere di Brindisi sono in 
sciopero della fame a sostegno della iniziativa di Marco Pannella che 
digiuna da oltre un mese perchè «l'Italia torni a poter essere in qualche 
misura considerata una democrazia, ma soprattutto per la situazione disumana 
delle carceri italiane».

Ne dà notizia il segretario dell'associazione "Nessuno Tocchi Caino", Sergio 
D'Elia, secondo il quale «obiettivo comune e dichiarato è che venga 
finalmente varato un provvedimento di amnistia, che nel nostro Paese manca 
da oltre 20 anni, unica strada percorribile per un sistema da tempo al 
collasso, sovraccarico al 150% della propria capacità massima».

«L'adesione allo sciopero di tutti i detenuti brindisini, eccetto due che 
per motivi di salute non hanno potuto interrompere l'alimentazione», è stata 
comunicata a D'Elia dall'Associazione "Famiglie Fratelli Ristretti", 
costituita un anno fa a Brindisi proprio per promuovere e difendere i 
diritti dei detenuti. «Il carcere di Brindisi - afferma D'Elia - è tra i più 
sopportabili dell'universo penitenziario pugliese che complessivamente è 
però ai primi posti nella triste classifica nazionale del sovraffollamento». 
«La lotta non violenta dei detenuti di via Appia - sostiene - solleva quindi 
un problema più generale delle carceri pugliesi e non solo e, ne sono certo, 
si svolgerà nel modo più pacifico e meno gravoso per gli operatori 
penitenziari anche loro vittime della stessa emergenza umanitaria che 
affligge le carceri».

Silenzio istituzionale. «La cosa grave - conclude - è che nessuno, eccetto i 
Radicali, pare preoccuparsi del fatto che in Italia si contano sulle dita di 
una mano i Garanti regionali delle persone private della libertà. Neanche la 
Puglia di Nichi Vendola, con il suo infelice primato di sovraffollamento e 
morti in carcere, ha il suo Garante, nonostante siano passati ormai cinque 
anni dalla legge istitutiva».





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