[Redditolavoro] IL FUOCO “AMICO” COLPISCE ANCORA !!!
S.I. Cobas Cremona
slaicobascremona at gmail.com
Thu May 5 21:34:14 CEST 2011
IL FUOCO “AMICO” COLPISCE ANCORA !!!
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*IN QUESTI TEMPI DI GUERRE GUERREGGIATE, GLI OPERAI CONTINUANO A LASCIARE
SUL CAMPO **I LORO MORTI ,I FERITI E I MUTILATI , IL SACRIFICIO DATO
SULL’ALTARE DEL PROFITTO PRIVATO AI PADRONI.*
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Come potremmo mai difenderci e quando mai potremmo fare delle lotte efficaci
incisive, mirate a sostenere i nostri veri interessi e il nostro unico fine
operaio, quando con un simile sindacato si accettano pienamente e
supinamente, le leggi del mercato e del capitale.
I padroni avranno sempre più forza e aumenteranno sempre più la posta, lo
sfruttamento alle nostre condizioni di vita e lavorative, per i loro
profitti.
Sostenendo e giustificando ciò con il fatto che solo se sappiamo essere
competitivi e facciamo di più e meglio di altri, possiamo sperare in una via
di uscita, da questa tragica situazione che ci riserva miseria, precarietà e
disoccupazione.
Le ragione per aderire a uno sciopero generale, sono tante perché tutti noi
conosciamo le condizioni in cui siamo costretti in fabbrica, ma siamo
altrettanto sicuri che non basterà.
Per la ragione che ci vogliono in campo scioperi veri, lotte vere e non
queste sceneggiate di rito che servono solo a mantenere e garantire la
poltrona ai burocrati di questo sindacato, che da noi e dalle nostre
condizioni sono lontani anni luce.
I dirigenti sindacali di CGIL CISL UIL, sono anni che con acrobazie, salti
mortali e tarantelle varie cercano di mantenersi alla guida di questi
baracconi divenuti apparati di supporto del potere padronale e vivere bene
sulle spalle degli operai, stando sempre sotto coperta dove porta il vento
della crisi.
La FIOM è da anni che dice “adesso basta” fingendo la rottura, ma siamo di
fronte al solito trito e ritrito copione, perché poi alla prima occasione,
vedi la scadenza del primo di maggio, ritorna all’ovile.
Tutti insieme appassionatamente, FIOM riunitasi con CGIL la quale a sua
volta si è riunita a Cisl e Uil.
L’ unità la forza di questi sindacati, diretta contro e per pugnalare ancora
una volta alla schiena gli operai che al momento sono deboli, disgregati,
allo sbando e in totale loro balia.
Grazie alle loro manovre, alla loro politica sindacale funzionale
all’interesse padronale, che oggi il posto di lavoro è diventato un ricatto
permanente, specie per gli operai giovani che nella stragrande maggioranza
sono precari.
La politica e pratica sindacale che attuano questi sindacati è quella di
accettare il ricatto padronale azienda per azienda, quando invece andrebbero
unificate le lotte, perché ciò in piena crisi economica rende inutile
qualsiasi seria difesa.
La stessa vicenda alla Bertone ne è l'esempio più clamoroso e lampante.
La FIOM ha fatto un bel giro di 180 gradi, ha detto SI alle
condizioni pretese e volute da Marchionne.
Dopo aver lanciato anatemi e proclami, con questa tattica la FIOM vorrebbe
far credere che la sua è una strategia astuta, per mettere la Fiat di fronte
alle sue responsabilità, nel creare nuova occupazione.
La FIOM ancora una volta ha perso un'occasione, declinando la fattibilità di
diventare un organizzazione combattiva.
Scaricando con il referendum, la responsabilità sugli operai ricattati o si
vota SI o tutti a casa. La FIOM così occulta le sue gravi responsabilità e
complicità, di fronte al presente e futuro, ulteriore aggravamento delle
condizioni di vita e lavorative degli operai.
Così si torna a lavorare e chi sa per quanto tempo, poi si vedrà; perché
dentro questo ragionamento che viene seguito dagli operai come l’unica
alternativa possibile, in realtà si mostra tutta la nostra debolezza e vince
la regola ognuno si arrangi come può, in ordine sparso.
Ma così andremo solo incontro alla nostra rovina.
Perché quello che faremo sarà accettare l’inasprimento della concorrenza, la
guerra tra poveri, tra noi operai.
Quello che noi faremo in più, lo toglieremo ad altri e questo fino a che
altri più disperati, non lo toglieranno a noi.
Il futuro così sarà sempre più scuro e sulla nostra testa avremo non solo
accordi capestro, ma non finirà anche il costante ricatto del posto di
lavoro.
Non possiamo più continuare a ragionare che per difendersi lo si possa fare
in modo individuale, la fabbrica è il terreno nel quale i fatti dimostrano
il contrario, perché altrimenti ci schiacciano e già ci stanno schiacciando
prendendoci uno alla volta.
Il capitalismo ha fasi di grave declino e se non vogliamo seguirlo nel
tragico processo che porterà per noi a nefasti risvolti, alla nostra
completa rovina è ora che impariamo a comprenderne la sua natura i suoi
limiti e le nostre potenzialità che al momento vengono soffocate.
La capacità degli operai di tornare ad essere antagonisti e insorgenti, per
saper tornare a lottare, riprendere la nostra vita e futuro nelle nostre
mani.
Senza operai niente si regge in piedi, siamo noi che con le nostre mani
creiamo tutto, siamo la vera forza motrice di tutto.
Se gli operai invece di essere mal diretti e divisi, dando così spazio ad
una banda di sfruttatori che tiene in vita un sistema che ci fa sputare
sangue, prendessero loro il timone del comando, tutto cambierebbe la realtà
sarebbe veramente rivoluzionaria.
Ma vogliono che continuiamo a credere che questo sia l'unico modo possibile
di vivere, che questa è una società civile e democratica, anche se a noi
operai non risulta.
Se vogliamo prendere nelle nostre mani la nostra vita il nostro futuro,
basta che decidiamo di farlo. Ma dobbiamo muoverci e presto perché i tempi
stringono.
Le battaglie che ci aspettano, richiedono ben altri obiettivi e fini, ma per
fare ciò servono altri capi operai, altri dirigenti.
Serve un organizzazione politica e sindacale di classe degli operai.
*RSU SI-COBAS NEW HOLLAND odena *- *S.I. COBAS Modena 06/05/2011*
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*S.I. Cobas
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