[Redditolavoro] PERCHE' VOTARE COMUNISTA - OLTRE LO SCIOPERO DEL 6 MAGGIO

Partito Comunista dei Lavoratori pclavoratoribologna at gmail.com
Wed May 4 15:47:26 CEST 2011


*ELEZIONI 2011*

*COMUNE DI BOLOGNA*

* *

*PERCHE VOTARE COMUNISTA*



Oggi la storia abbatte le vecchie certezze. La crisi economica globale  ha
rivelato le enormi contraddizioni e le disumane ingiustizie del capitalismo.
I disastri ecologici come il disastro petrolifero nel Golfo del Messico e il
disastro nucleare di Fukushima ne hanno certificato la distruttività per
l'ambiente e l'intero ecosistema.

Una nuova era di sconvolgimenti e rivoluzioni si apre.

Il Mediterraneo ribolle di rivolte popolari e di autentiche rivoluzioni,
come in Tunisia e in Egitto.

In Italia il “sultano” Berlusconi, circodato dal suo harem, governa il
nostro paese, asserragliato proprio come Mubarak, nei palazzi del potere,
contro il volere della maggioranza del popolo italiano.

I diritti dei lavoratori sono violentemente attaccati  da un manager che
guadagna come 500 operai, Marchionne. Per fare questo non solo ottiene
l'appoggio del governo più reazionario del dopoguerra ma anche
dell’opposizione addomesticata del PD, con i suoi Chiamparino e Fassino,
rispettivamente sindaco uscente e candidato sindaco della città di Torino,
la città della FIAT. Un'opposizione così addomesticata e compiacente, quella
del PD e dei suoi alleati, da aver salvato il governo Berlusconi per ben due
volte: con il voto a favore della guerra in Libia e al federalismo leghista.

I partiti della pseudosinistra, FDS e SEL, predicano la domenica la lotta
senza quartiere contro il padronato e dal lunedì al venerdì con il cappello
in mano pregano gli amici di Marchionne, il PD (e perfino Casini), di fare
un alleanza.

Bologna non fa eccezione. La buona amministrazione di Bologna è ormai un
ricordo.

Una classe dirigente corrotta ha portato all’umiliante commissariamento
della città.

Da anni le amministrazioni di centro-sinistra e di centro destra hanno
avviato il taglio e la privatizzazione dei servizi pubblici, favorito la
speculazione edilizia, promosso grandi opere inutili, con disagio dei
cittadini e devastazione del territorio. I servizi di sostegno alla povertà
estrema e l’accoglienza dei migranti sono stati tagliati cosicché mettendo i
poveri gli uni contro gli altri i risultato è la crescita esponenziale della
xenofobia leghista.

Il comune si è riempito di giovani lavoratori precari che oggi vorrebbe
mettere alla porta. Nulla è stato fatto per soccorrere le migliaia di
lavoratori messi in cassa integrazione o che hanno perso il posto di lavoro
a causa della devastante crisi economica  che ha colpito anche il nostro
paese.

Tutte le sinistre ex-comuniste o “radicali” si sono alleate con chi è il
diretto continuatore di queste politiche, il PD e il suo candidato sindaco:
l'ex assessore cofferatiano Merola.

A Bologna, però, si può ancora votare comunista, si può ancora stare a
sinistra per davvero con il PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI: *vota
comunista, rivoluziona la città!*

Con questo intento presentano le nostre liste al Comune e nei quartieri
popolari della città.



* *

·       *Difendere e rilanciare i servizi sociali pubblici*

Gli ultimi bilanci del Comune di Bologna hanno ridotto, adeguandosi ai tagli
nazionali, i servizi sociali per i cittadini, colpendo in particolare le
fasce più deboli, come gli anziani, i bambini, i senza tetto e i migranti.
Si tratta di invertire la tendenza ed investire sul sociale, dagli anziani
ai disabili, potenziando, inoltre le misure di soccorso alle aree sempre più
estese di disagio sociale (poveri estremi e famiglie precarie) e i servizi
per la prima infanzia (nidi) da cui sono esclusi centinaia di bimbi.

·                               *Fermare le grandi opere inutili e
costosissime come Metrò, People Mover e Civis*

Bisogna rinunciare alle grandi opere inutili e costosissime come Metro e
People Mover (parliamo di centinaia di milioni di euro) ed investire i soldi
di competenza del Comune per opere di reale utilità sociale come asili,
ristrutturazione scuole, politiche giovanili, ecc. Il PCL dice un secco no
al CIVIS e chiede che chi ha provocato tanti disagi alla cittadinanza
bolognese paghi!



·       *Investire sul trasporto pubblico non inquinante*

Al posto di Metro e People Mover proponiamo di utilizzare da subito la già
funzionante linea ferroviera di “cintura”, che consentirebbe con poche spese
di adeguamento di avere una rapida metropolitana di superficie tra
aeroporto-stazione-fiera con varie fermate intermedie.



·       *Salvaguardare l’ambiente e il territorio da ogni speculazione*

E’ necessario preservare Bologna da nuove speculazioni, come nuovi mega
impianti sportivi, grattacieli o altre schifezze come Borgo Masini o Porta
Europa in via Stalingrado.

Occorre mettere a norma tutti gli edifici pubblici rendendoli
autosufficienti sotto il piano energetico, con l’uso ad esempio del
fotovoltaico ed evitando sprechi di energia in strutture lontanissime dai
parametri energetici.



·       *Difendere i posti di lavoro sia pubblici che privati e abrogare la
precarietà*

Il Comune di Bologna e gli altri enti locali devono difendere la dignità e i
diritti dei propri dipendenti dagli attacchi governativi del ministro
Brunetta ed, inoltre, stabilizzare nel prossimo periodo i precari.



·       *Nessun finanziamento pubblico alle istituzioni religiose*

Negli ultimi anni il Comune di Bologna ha generosamente finanziato per più
di 3 milioni di euro le varie confessioni religiose, soprattutto quella
cattolica, con parte degli oneri di urbanizzazione. Eliminando questa spesa
inutile il comune risparmierebbe 700mila euro all’anno.

Il Partito Comunista dei Lavoratori sostiene il referendum promosso dal
Comitato art. 33 che vuole abolire i finanziamenti che il comune di Bologna
elargisce alle scuole private e confessionali.



·       *Nuovi investimenti per le politiche giovanili e la cultura*

Il Partito Comunista dei Lavoratori ritiene prioritario per il Comune
tornare ad investire sulle politiche giovanili che Cofferati e Delbono hanno
trascurato, tranne quando si è trattato di sgomberare i centri sociali
occupati e autogestiti.

Va rilanciata in città una politica culturale fatta non solo di grandi
eventi ma di attività legate al territorio.



·       *Sicurezza del lavoro e nel posto di lavoro*

Occorre trasformare l’ amministrazione pubblica per portarla lontano dagli
interessi economici delle lobby del potere che si arricchiscono con la crisi
e vicino a quelli che sono i reali bisogni dei cittadini e dei lavoratori,
per difenderne i posti di lavoro, redditi e capacità di spesa.

Le amministrazioni pubbliche di Bologna (Comune e Provincia) e la Regione si
devono impegnare a difendere le attività produttive del territorio, non ci
si può rassegnare alla chiusura o delocalizzazione di tante industrie e alla
conseguente perdita di posti di lavoro.

* *

·       *Il problema della casa e dell’accoglienza*

Occorre investire in nuovi alloggi di edilizia popolare ma anche di edilizia
convenzionata. Con la creazione di condomini solidali per andare incontro ai
bisogni abitativi e di accoglienza degli anziani, dei giovani, dei
disoccupati e dei migranti, creando solidarietà tra i cittadini di qualunque
nazionalità e contrastando così ogni forma di xenofobia

*  Contro gli sperperi e le ingiustizie sociali:*

*TAGLIARE GLI STIPENDI DI SINDACO E ASSESSORI* – Il sindaco di Bologna
percepisce circa 10mila euro lordi al mese, gli assessori quasi 7mila.

Proniamo di portare le indennità di sindaco e assessori a 2mila euro lordi
al mese. Considerato che gli assessori sono dieci più il sindaco, si
risparmierebbero circa 700mila euro all’anno.

*RECUPERARE L’ICI SULLE CASE DI LUSSO* – E’ rimasta l’Ici sugli immobili di
pregio, ma questi a Bologna sarebbero meno di 50! E’ necessario aggiornare
gli estimi catastali e far pagare l’imposta sugli immobili ai ricchi per le
loro ville e i loro palazzi.

*AUMENTARE L’IRPEF SUI REDDITI OLTRE I 100MILA EURO ANNUI* – Il Comune di
Bologna ha aumentato nel 2008 l’addizionale Irpef, salvando solo i redditi
bassissimi. Oggi bisogna far pagare chi la crisi non la sente e guadagna
almeno come 5 operai o 7 precari, riducendo le tasse ai lavoratori
dipendenti ed ai pensionati.

http://www.micheleterrasindaco.blogspot.com

Partito Comunista dei Lavoratori - Sez. prov. di Bologna

http://sites.google.com/site/pclbologna  -  pcl.bologna a virgilio.it


OLTRE LO SCIOPERO DEL 6 MAGGIO: PER UNA VERA AZIONE DI FORZA CONTRO
PADRONATO E BERLUSCONI

(3 Maggio 2011)

*Testo del volantino per lo sciopero e le manifestazioni del 6 Maggio.
*


I lavoratori stanno subendo l'attacco più pesante di tutto il secondo
dopoguerra: sul terreno sociale, per mano della Fiat e del padronato; sul
terreno politico, per mano di un governo reazionario che domina un
Parlamento di nominati e di corrotti.

Eppure le “opposizioni” liberali ( a partire dal PD) si limitano al
chiacchiericcio. Volendo rimpiazzare Berlusconi con un governo gradito a
Marchionne e Bankitalia, non solo non possono mobilitare le masse, ma
finiscono col sostenere la Fiat contro i lavoratori e col salvare il governo
in votazioni cruciali ( come sulla guerra libica e sul federalismo
antioperaio).

Mentre la direzione della CGIL, che pur “denuncia” il governo, continua a
ricercare una riconciliazione col padronato e con i sindacati asserviti di
CISL e UIL. Cercando di offrire per questa via una sponda utile alle
“opposizioni” liberali e alle loro relazioni coi padroni.

Le sinistre politiche ( SEL e FDS), dal canto loro, a parole difendono il
lavoro, nei fatti si accodano (“criticamente”) ai liberali: continuando a
sognare assessorati, ministeri, o addirittura premierati ( a fianco degli
avversari “democratici” dei lavoratori).

Qual'è la risultante di questa catena di Sant'Antonio? Da un lato la
sopravvivenza di Berlusconi, addirittura incoraggiato dall'impotenza delle
opposizioni al peggiore affondo reazionario anticostituzionale. Dall'altro
la continuità dell'offensiva padronale contro la FIOM e gli stessi diritti
sindacali: un'offensiva che non si può contrastare, isolatamente, fabbrica
per fabbrica, senza una risposta complessiva- come la Fiom ha fatto sinora-
se non al prezzo, prima o poi, di gravi arretramenti sullo stesso terreno
della resistenza ( V. ex Bertone).

Il Partito Comunista dei Lavoratori dice che non si può andare avanti così.
Che questa deriva suicida va arrestata, prima che sia troppo tardi. Che è
possibile farlo in un solo modo: mettendo in campo, unitariamente e sino in
fondo, tutta la forza del mondo del lavoro, dei precari, degli studenti,
delle donne. Cioè opponendo alla forza avversaria una forza eguale e
contraria. In una mobilitazione che non si limiti ad evocare buone ragioni,
ma punti a piegare la resistenza dell'avversario. Ossia a vincere.

PER QUESTO diciamo che lo sciopero generale del 6 Maggio non solo va esteso-
come già hanno fatto diverse categorie- ma dev'essere l'inizio di una vera
svolta di lotta che miri a bloccare l'Italia: con una mobilitazione di
massa, radicale, prolungata, che rivendichi innanzitutto il blocco dei
licenziamenti, la piena difesa del contratto nazionale di lavoro,
l'abrogazione delle leggi di precarizzazione, un salario dignitoso per i
disoccupati.

PER QUESTO diciamo, sul piano politico più generale, che “occorre fare come
in Tunisia e in Egitto”: con la preparazione di una grande marcia nazionale,
operaia e popolare, su Palazzo Chigi per imporre a Berlusconi le dimissioni.
Con l'assedio prolungato dei palazzi del potere sino alla caduta del
governo.

PER QUESTO abbiamo rivolto e rivolgiamo un appello a tutte le sinistre,
politiche, sindacali, di movimento, a favore di una svolta di lotta,
unitaria e radicale: una svolta impossibile senza rompere ogni
compromissione col PD e con tutti i portavoce “democratici” degli
industriali e dei banchieri.

In ogni caso questa nostra campagna- che va registrando ogni giorno di più
un consenso crescente- continuerà senza incertezze nei luoghi di lavoro,
nelle organizzazioni sindacali e di massa, nei movimenti di lotta, nei
confronti politici ed elettorali. Senza altro interesse che non sia lo
sviluppo di una sollevazione sociale contro le classi dirigenti del Paese,
in direzione un'alternativa di società: in cui a comandare siano finalmente
i lavoratori e non i loro sfruttatori.

Governino i lavoratori, non gli industriali e i banchieri!
La costruzione quotidiana del Partito comunista dei Lavoratori- che si va
progressivamente estendendo- è al servizio di questo progetto di
liberazione.


*PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI *

Per adesioni e contatti:
info a pclavoratori.it

www.pclavoratori.it <http://www.pclavoratori.it%20>

*Sottoscrivi:*

   -  http://appelloallesinistre.blogspot.com/
-------------- parte successiva --------------
Un allegato HTML ? stato rimosso...
URL: <http://lists.ecn.org/pipermail/redditolavoro/attachments/20110504/a9e236d9/attachment-0001.htm>


More information about the Redditolavoro mailing list