[Redditolavoro] i rifugiati non sono pacchi

CobasSindacatodiClasse cobasta at libero.it
Fri Mar 25 18:00:30 CET 2011



*WELCOME: I RIFUGIATI NON SONO PACCHI !*

*
IL DIRITTO ALL’ACCOGLIENZA DEVE ESSERE GARANTITO,*

*esigiamo *

*TRASPARENZA E PROGRAMMAZIONE
*

*



*Siamo in guerra*, di nuovo.

E di nuovo noi siamo dalla parte della difesa del diritto d’asilo, con i
ribelli e con i migranti sulle due sponde del Mediterraneo! Ci chiediamo
infatti se l’intervento militare in Libia sia davvero dalla parte dei
“ribelli” o celi piuttosto un’operazione che ha come posta in gioco
interessi economici miliardaria legati alla questione energetica, mentre
nessuna forma di tutela viene prevista per chi da quella guerra fugge.

I popoli della Libia, della Tunisia, del Marocco, dell’Egitto, si sono
ribellati per affermare *il diritto a vivere dignitosamente nei propri paesi
e per affermare il diritto di scegliere di migrare per costruire altrove il
proprio futuro*. Alcuni di loro, le cui cifre non corrispondono alle
invasioni di milioni di persone profetizzate da Maroni, stanno arrivando in
queste settimane a Lampedusa, riaprendo la frontiera a sud dell’Italia,
chiusa a suon di respingimenti, morti e violazione del diritto d’asilo da
parte del nostro governo.

 *Molti sono giovani, studenti, precari, disoccupati* che hanno imparato in
fretta, forse anche grazie alla rete e ai social network, che la crisi
economica globale non può costituire un’ennesima occasione di sfruttamento
nei confronti delle fasce più povere di popolazioni già vessate dalle
politiche economiche di governi autoritari e oligarchici.

 *Molte sono donne* che scendono in piazza a partire dalla rivendicazione
dei propri diritti e della propria libertà di espressione e
autodeterminazione.

 *Molti sono i “ribelli” osannati dall’opinione pubblica occidentale
“progressista”*, che però nei propri paesi è ben più propensa a condannare o
individuare buoni e cattivi.

Tutti, una volta in Italia, diventano pericolosi clandestini o, nel migliore
dei casi, “disperati” da spostare dove si vedono di meno, dove diventano
numeri da giocarsi al lotto.

 La macchina organizzativa quindi si mette in moto, pronta a confinare la
dignità e i diritti all’interno dei centri che siano C.A.R.A. o C.I.E., in
un contesto dove *l’emergenza giustifica tutto*, anche lo spostamento di
centinaia di rifugiati da dove sono accolti da mesi, come sta accadendo per
il C.A.R.A. di Castelnuovo di Porto (Roma).

L’emergenza, giustifica, ma non ai nostri occhi, la deroga alle leggi
nazionali e internazionali, violando preventivamente i principi e gli
standard di accoglienza imposti da convenzioni e direttive puntualmente
disattesi. Il villaggio della solidarietà o meglio definito “campo di
confinamento” di Mineo, frutto della mente perversa del prefetto Caruso,
nuovo commissario straordinario all’immigrazione, è l’aberrazione più
estrema delle politiche di gestione e di accoglienza delle migrazioni
adottate dal governo italiano. Separare, discriminare, isolare, gestire,
controllare, le parole d’ordine della politica in materia di immigrazione,
del governo – che sia quello centrale o quello locale, niente cambia.

 *I rifugiati non sono pacchi da spostare e respingere!*



*Siamo gli stessi delle piazze dell’autunno *e della piazza del Primo Marzo,
*siamo cittadini italiani e stranieri* che sentono il dovere di imporre alle
istituzioni, quantomeno, il rispetto degli standard di accoglienza.

*Siamo gli afgani di Ostiense*, *i somali dell’ex ambasciata*, siamo i
migranti che provano a sopravvivere nelle pieghe della Capitale di questa
riscoperta retorica dell’Italia Unita, rendendosi invisibili perché
ricattati, perseguitati, abbandonati in condizioni di vita che calpestano la
dignità e i diritti fondamentali. La nostra condizione è il risultato delle
politiche fallimentari della giunta Alemanno, che a colpi di commissari
straordinari rimediano ai disastri con la Croce Rossa, le Misericordie e la
Protezione Civile, sempre pronti al richiamo di centinaia di migliaia di
euro in cambio di “ORDINE E PULIZIA”.

*Dobbiamo costruire pratiche di vera accoglienza e solidarietà*,
riappropriarci del diritto all'asilo, svuotato e calpestato dalle politiche
comunitarie di contrasto all'immigrazione illegale.

 *Illegale è chi ci nega un futuro! Dobbiamo poter scegliere di vivere!*

*Fermiamo questa vergogna!*



   - Chiediamo che vengano immediatamente sospese le deportazioni forzate
   del richiedenti asilo.


   - Chiediamo l’ampliamento dei canali ordinari dell’accoglienza per i
   richiedenti asilo e i rifugiati, per un intervento fuori dalle logiche
   dell’emergenza, nel rispetto del principio di territorialità del 
richiedente
   asilo.


   - Chiediamo trasparenza nella gestione dei fondi e la valorizzazione
   delle buone pratiche dell’accoglienza.


   - Chiediamo l’immediata emanazione di un decreto governativo di
   protezione “umanitaria” che tuteli i profughi nordafricani.


   - Chiediamo che la convenzione “DUBLINO” venga sospesa immediatamente,
   per garantire la libera circolazione dei profughi e la tutela del 
progetto
   migratorio.



*MANIFESTAZIONE CITTADINA 28 MARZO H 17*

*SOTTO LA PREFETTURA A PIAZZA SS. APOSTOLI (ROMA)*

* *

Prime adesioni:

Action_Quiebraley – ADBI (Ass. Donne Brasiliane in Italia) - Andrea Catarci,
Presidente Municipio Roma XI - Anomalia Sapienza - Arci Roma - Arci
solidarietà onlus - Asinitas Onlus - Ass. A Sud – Ass. Da Sud – Ass. Lunaria
– Ass. SenzaConfine – Ass. Somebody – Ass. Umanistan Voci dal Mondo - Ass.
Yakaar - Cemea del Mezzogiorno Onlus - CNCA Lazio - Comitato Primo Marzo
Roma – Esc Infomigrante – Focus Casa dei Diritti Sociali - Horus | Astra 19
–Comunità Cristiana di Base San Paolo – INsensINverso – M'ArtE | Officina
Multimediale - Medici per i Diritti Umani - Medici contro la Tortura - Rete
Radici – Servizio Civile Internazionale – Strike | Yo Migro - Un Ponte per -
YA BASTA! Moltitudia Onlus



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