[Redditolavoro] Fw: 26 ottobre un commento critico
CobasSindacatodiClasse
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Thu Mar 3 18:17:08 CET 2011
La montagna e il topolino
Si è tenuta a Roma, il 26 ottobre, nella sala del teatro Colosseo, la 3^
assemblea autoconvocata per definire un percorso per uno sciopero generale e
generalizzato, quello che la cgil non ha ancora indetto nonostante la
volontà dei lavoratori e che i promotori intendono "generalizzare", cioè
allargare ulteriormente lo sciopero anche ai precari...
Ma il problema è che
neanche i promotori, nel comunicato finale, parlano più di sciopero ma di
"una giornata di lotta e di mobilitazione nazionale e una grande
manifestazione a Roma", quindi non si capisce dove vada a parare la
"generalizzazione". ù
L'alternativa agli scioperi proclamati e
all'arretramento della fiom dell'assemblea di Cervia di febbraio è ancora da
costruire.
Gli interventi erano già definiti, pochi se ne sono potuti aggiungere, tra
cui quello della Rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro, ma non
c'è stato tempo di poterli fare.
Una trentina gli intervenuti, da delegato operaio mirafiori (arese ha
mandato un
messaggio) a fiom-same (orgoglioso dei fatti di Treviglio, non si può stare
sempre sulla difensiva, cgil legata al pd), all'ex ergom della fiat
pomigliano, a cremaschi (il piano marchionne è l'attacco finale, cisl e uil
sono sindacati di regime, unire la sinistra cgil/fiom con i sindacati di
base per ricostruire la partecipazione dal basso e arrivare ad un vero
sciopero generale, no ad incontri tra "quartier generali"), studente di
atenei in rivolta (per la convocazione di una grande manifestazione
nazionale di tutta l'opposizione sociale), precari, cgil bancari, il
comitato immigrati di rm (sullo sciopero del 1 marzo a piazza esquilino),
sll, pubblico impiego, marcegaglia.Tutte le realtà presenti, delegati e non,
dalla sinistra cgil, fiom (cremaschi-bellavita), ai sindacati di base,
parteciperanno sì agli scioperi di marzo/aprile (11 marzo usb/slai/unicobas;
25 marzo fp e flc/cgil; 15 aprile cub/cobas/com immigrati/ si cobas e sin
base) ma hanno deciso di lavorare per una nuova assemblea nazionale per una
mobilitazione su una piattaforma:
* Blocco dei licenziamenti, delle chiusure, delle fabbriche, delle
esternalizzazioni, dei tagli all'istruzione, alla ricerca e alla spesa
sociale;
* Lotta all'aumento dei ritmi e alla produttività;
* Contro le speculazioni edilizie e finanziarie, principali cause di
chiusure e delocalizzazioni;
* Per la distribuzione del lavoro che c'è "lavorare meno lavorare
tutti" a parità di salario e per l'accesso e la continuità del reddito;
* Per la stabilizzazione di tutti i precari|e e gli atipici,
cancellazione delle leggi sulla precarietà
* Per dire No all'eliminazione del CCNL e alla ristrutturazione dei
diritti di tutto il mondo del lavoro;
* Per una effettiva reale e diretta rappresentanza sindacale dei
lavoratori in ogni luogo di lavoro, tutti eleggibili tutti elettori;
* Contro la Bossi-Fini, per l'estensione dei diritti ai lavoratori
migranti
* Ritiro del collegato al lavoro e della Riforma Gelmini.
* Contro lo statuto dei lavori, per la difesa dello statuto dei
Lavoratori.
L" evidente salto di qualità" di cui si parla nel comunicato finale è stata
detta con enfasi ma le parole non corrispondono per ora alla realtà: Il
vento delle rivolte in
maghreb è stato molte volte evocato ma la sua traduzione italiana nella
versione di uniti contro la crisi è ancora disarmante.
un compagno di proletari comunisti èresente
26-2
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