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Thu Mar 3 18:12:19 CET 2011
Dai tetti alla mobilitazione: i lavoratori si autoconvocano
Inviato da: "Andrea Fioretti" a.fiore at libero.it fiorettian
Lun 28 Feb 2011 5:44 pm
Dai tetti alla mobilitazione: i lavoratori si autoconvocano
Sabato 26 al Teatro Colosseo, a Roma, si è tenuta la terza Assemblea
autoconvocata dei lavoratori, per costruire un coordinamento permanente, e
arrivare alla convocazione dello sciopero generale Delegati sindacali e non,
per la costruzione di una rappresentanza dei lavoratori, oltre le tessere.
di Anna Maria Bruni - Micromega onlibe
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Che le lotte di questi mesi stiano dando segni di maturazione, lo si è visto
ieri con la terza Assemblea nazionale autoconvocata dei â?oCoordinamenti,
dei comitati, delle delegate e dei delegati, delle lavoratrici e dei
lavoratori contro la crisiâ?. Lâ?Tintenzione è seria, la determinazione di
più. Ed il segnale, paradossalmente, viene dal fatto che nessun lavoratore è
intervenuto â?ocontroâ? la Cgil, rea di giocare a rimpiattino con uno
sciopero generale di cui tutti sentono lâ?Tesigenza, anzi lâ?Turgenza da
molto tempo, tanto da sentir ripetere, in quasi tutti gli interventi, che
â?ogià si sarebbe dovuto fare da tempoâ?. Né tantomeno per parteggiare con
questa o quella sigla sindacale di base, quantunque a tutte quelle che â?osi
mobilitanoâ? è andato lâ?Tapprezzamento di tutti.
Così come è andato alla Fiom, a cui si va ascritto il merito oltre che di
rimanere in prima linea e di continuare a chiedere lo sciopero generale alla
Cgil, anche quello di disvelare, come ha sottolineato Riccardo de Angelis,
Rsu Maflow nella relazione di apertura, la politica di Marchionne come la
rotta sulla quale governo e Confindustria in Italia, e complessivamente
poteri forti sul piano internazionale, si stanno muovendo per uscire dalla
crisi. Un â?omodello Marchionne che, dopo Mirafiori e Pomigliano, - si legge
nel documento finale dellâ?Tassemblea - sta estendendosi oltre la stessa
Fiat. Quel modello, con il pretesto della crisi e della concorrenza globale,
punta allo smantellamento dei diritti e delle tutele sindacali e vuole
riportare la condizione delle lavoratrici e dei lavoratori indietro di un
secoloâ?.
La consapevolezza diffusa che questa sia la politica che, va detto, si sta
già praticando, ha portato a Roma sabato mattina al Teatro Colosseo circa
trecento tra lavoratori e lavoratrici, delegate e delegati, sindacalisti,
per unâ?Tassemblea vera, dove si è sentita dopo molto tempo la coincidenza
chiara fra lâ?Tanalisi della situazione e le sue ricadute sulle condizioni
reali di ciascuno. Non una â?onarrazioneâ? quindi, vogliamo dire proprio
citando un termine tanto abusato quanto distaccato, ma una
â?omaterializzazioneâ? nella â?opresenzaâ? di lavoratori e lavoratrici del
pubblico e del privato, delle fabbriche e delle scuole, della sanità, e
delle cooperative sociali, dei precari di tutti i settori, dei
cassaintegrati e dei licenziati (in fondo allâ?Tarticolo il link delle
adesioni).
E, accanto a loro, gli studenti di Ateneinrivolta, dalla stessa parte della
barricata, perché â?olo smantellamento del diritto alla studio determinato
dalla riforma Gelmini â?" ha detto Giorgio Sestili, intervenuto in
rappresentanza â?" è un problema che non riguarda solo gli studenti, ma
tutti i lavoratoriâ?, anche come padri e madri. Gli studenti continueranno
perciò a fare la loro parte in questo percorso di costruzione di una
giornata di mobilitazione nazionale, della quale architrave deve essere una
convocazione permanente determinata dallo sviluppo di coordinamenti locali
fino a quello nazionale, in un lavoro continuo di ricostruzione di una
cultura e di unâ?Torganizzazione le cui parole dâ?Tordine sono state
ricucite nel documento finale.
Contro i licenziamenti, le speculazioni edilizie e finanziarie fra le prime
cause delle chiusure e delle delocalizzazioni, per il salario minimo, per la
stabilizzazione dei precari, per la distribuzione del lavoro con il
reimpiego dei tanti cassintegrati, licenziati e disoccupati, per la difesa
del contratto nazionale e dello Statuto dei lavoratori, per il ritiro del
collegato lavoro e della riforma Gemini. Insomma unâ?Torganizzazione dei
lavoratori, e non per i lavoratori. Questo è il senso della giornata e dei
contenuti che sono stati espressi. Tanto solidi, come dicevamo allâ?Tinizio,
da non aver bisogno di schierarsi con un sindacato, ma piuttosto di
costruire il proprio percorso, chiamando i sindacati â?" tutti â?" a
confrontarcisi, ricostruendo così unâ?Tunità, determinata dal protagonismo
dei lavoratori stessi.
Confortante, da questo punto di vista, lâ?Tintervento di Giorgio Cremaschi,
presidente del Comitato Centrale della Fiom, che dopo aver chiesto
allâ?Tassemblea di â?oschierarsi con il popolo libico in lottaâ?, ha posto
lâ?Taccento tanto sulla gravità della fase politica, che ha definito â?oresa
dei conti finaleâ?, quanto sulla necessità di â?oricostruire la
partecipazione dal basso, ritrovando le sedi dove poter discutere,
partecipare e unirsi oltre le tessereâ?. â?oCâ?Tè bisogno di ricostruire
un momento, che il movimento dei lavoratori ha già conosciuto â?" ha detto
Cremaschi â?" in cui si era delegati come rappresentanti dei lavoratori, al
di là della tesseraâ?. Indipendentemente da tutti gli appuntamenti lanciati
dai sindacati per i prossimi giorni (lâ?T11 marzo sciopero dellâ?TUsb, il 25
di Fp e Flc), â?oche io valorizzo tutti â?" ha detto â?" è necessario
arrivare a uno sciopero generale veroâ?, concludendo con lâ?Taugurio di
andare avanti per la strada intrapresa, consolidandola.
Altrettanto va detto dellâ?Tintervento del segretario nazionale Fiom Sergio
Bellavita, che ha voluto esordire con un chiarimento. Le â?oscuse ufficiali
della Fiomâ?, per lâ?Tepisodio avvenuto alla Thales Alenia Space, nel quale
in un primo momento la stessa Fiom aveva firmato per lâ?Tesclusione di due
rappresentanti Usb, in quanto non firmatari di accordo integrativo. Chiarito
doverosamente il punto, Bellavita ha sottolineato lâ?Timportanza della
costruzione di un â?osindacato dei lavoratoriâ?, come unica variabile per
un sindacato di classe, di cui quellâ?Tassemblea è già un segno tangibile,
dimostrato dal fatto che â?olâ?Tunità sindacale, qui, è rappresentataâ?.
Bellavita ha poi chiarito a MicroMega che le condizioni per la costruzione
di questo percorso ci sono nella misura in cui i lavoratori non verranno
lasciati soli. Detto da un dirigente Fiom, è unâ?Tulteriore conferma della
battaglia combattuta sul fronte interno. Mentre da questa parte, un nuovo
appuntamento è la conferma che quello di sabato non è stato solo un momento
di confronto, perché la costruzione di una giornata di mobilitazione
nazionale è un impegno per tutti.
Per leggere le adesioni:
https://sites.google.com/site/petizionescioperogenerale/elenco-adesioni
Per leggere il documento finale:
https://sites.google.com/site/petizionescioperogenerale/documento-finale-assemblea-26-febbraio
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