[Redditolavoro] Fw: Mobilitazione contro razzismo istituzionale e precarietà
procomta
ro.red at libero.it
Sun Jun 26 08:12:12 CEST 2011
Per una mobilitazione nazionale dei migranti e con i migranti, contro il
razzismo istituzionale e
contro la precarietà
(adesioni aggiornate)
La clandestinità non è più un reato penale! La Corte di Giustizia europea ha
cancellatola possibilità di arresto per i migranti e delle
migranti che non lasciano il paese dopo un’espulsione.
La circolare Manganelli non dovrebbe esistere più! Il Consiglio di Stato ha
di fatto riaperto la questione della sanatoria “truffa” del
2009, segnando una significativa vittoria per il movimento dei migranti che
ha lottato per mesi per la regolarizzazione di tutti
coloro che avevano fatto domanda.
Eppure, il Ministro Maroni ha nuovamente bloccatole pratiche dei migranti
colpiti dalla cosiddetta circolare Manganelli, e
minaccia anche di reintrodurre il reato di clandestinità per decreto.
Intanto la Bossi-Fini continua a funzionare a causa del legame
tra permesso di soggiorno e contratto di lavoro, dentro la crisi economica.
È la schiavitù dei pezzi di carta: avere quel pezzo di carta che si chiama
permesso di soggiorno è un percorso a ostacoli tra
incertezza e arbitrio. Prima di ottenerlo, passano molti mesi in cui la vita
dei migranti è legata al pezzo di carta della ricevuta
postale che attesta la richiesta di rinnovo. E il pezzo di carta del
permesso di soggiorno lo si può rinnovare solo se in tasca si hanno
altri pezzi di carta: un reddito sufficiente che testimoni che si hanno i
mezzi per restare. Un pezzo di carta che si compra con altri
pezzi di carta, al prezzo dello sfruttamento. Ai migranti è poi chiesta la
residenza, ma anche la residenza diventa un pezzo di carta
difficile da ottenere se nella crisi si perde la casa, o se la casa non si
mai avuta.
Non è solo avere o non avere un permesso di soggiorno a determinare la
precarietà migrante. Difficoltà burocratiche, tempi
di attesa, l’intermediazione delle Poste, assenza d’informazioni sicure,
brevità dei permessi per ricerca lavoro, validità parziale
delle ricevute postali, maltrattamenti, sono tutti elementi che
contribuiscono a determinare una condizione di precarietà che dal
lavoro si estende a tutta la vita. D’altra parte si tratta di una scelta
politica, e lo dimostra il fatto che i permessi di soggiorno per
motivi umanitari rilasciato per una parte dei migranti sfollati da Lampedusa
sono stati rilasciati dal Governo, dopo un accordo con
Poste Italiane e la Zecca di Stato, in pochi giorni e a costo zero. Il punto
è che su questa precarietà imposta dall’alto fanno profitti i
datori di lavoro e su di essa si fonda anche la gestione della crisi e del
welfare: sulle donne migranti impiegate nelle case si scarica
il taglio ai servizi sociali; i contributi versati all’INPS da tutti i
migranti servono per coprire i buchi, mentre la maggior parte dei
migranti questi soldi non li vedrà mai perché la legge rende quasi
impossibile un’esistenza regolare.
Il lavoro migrante è stato per anni il laboratorio della precarizzazione e
continua a esserlo, perciò questi problemi non
riguardano solo i migranti, ma sono parte di un ricatto che si estende a
tutti i lavoratori e le lavoratrici: la precarietà è la
condizione comune che ci divide, e la prima divisione che viene creata è
proprio quella tra migranti e non migranti, tra chi dipende
dal razzismo istituzionale per poter accedere ad ogni servizio e chi no, tra
regolare e clandestino, tra chi può essere rinchiuso in un
CIE e chi no.
Per questo diverse realtà che hanno partecipato agli Stati Generali della
precarietà 3.0lanciano per tutta la seconda metà
di giugno una campagna di mobilitazione nazionale articolata sul piano
territoriale e che avrà il suo culmine il prossimo 25
giugno.
Dopo le recenti e diffuse mobilitazioni sul piano locale sulla vicenda della
sanatoria truffa e la gestione dei permessi di soggiorno,
la minaccia del ministro degli Interni di reintrodurre il reato di
clandestinità per decreto e i gravissimi fatti che riguardano il CIE di
Santa Maria Capua Vetere, invitiamo tutte e tutti a manifestare con noi.
Puntiamo a una mobilitazione che vada dritto al nodo
principale attraverso cui passa il razzismo istituzionale: la gestione dei
permessi di soggiorno da parte del Ministero degli Interni
attraverso le Questure. Vogliamo una mobilitazione che veda migranti e non
migranti insieme, perché lottare contro il razzismo
istituzionale significa lottare contro la precarietà di tutte e tutti e dire
basta a quei pezzi di carta che pretendono di renderci schiavi!
Nelle diverse iniziative, manifesteremo per:
▪ la regolarizzazione e il rilascio di titolo di viaggio per chi arriva in
Italia sprovvisto di passaporto o è presente irregolarmente;
▪ la regolarizzazione dei migranti coinvolti nella sanatoria truffa 2009; ▪
il mantenimento del permesso di soggiorno per chi
perde lavoro nella crisi e il prolungamento del permesso per ricerca lavoro;
▪ lo sveltimento delle procedure di rinnovo e di ricongiungimento familiare
da parte delle Questure; ▪ il rilascio di permessi la
cui data di validità parta dalla consegna e non dal momento della domanda; ▪
il rilascio del certificato di residenza per chi vive
in occupazioni o strutture di accoglienza; ▪ la fine della detenzione
amministrativa e la chiusura dei CIE.
Facciamo appello a tutte e tutti perché la giornata affermi un cammino
comune contro le divisioni imposte dalla precarietà
e dal razzismo istituzionale.
Adesioni:
Stati Generali della Precarietà, Presidio sopra e sotto la Gru di Brescia,
Immigrati Autorganizzati Milano, Coordinamento
migranti Bologna e provincia, Rap-rete di attivazione del pensiero-gruppo
inkiesta di Roma, Comitato No Pacchetto Sicurezza
Reggio Emilia, Rete Antirazzista Napoletana, Collettivo No Border Napoli,
Coordinamento Antirazzista “Chiudiamo il Cie
Andolfato”, Movimento lotta per la casa Firenze, Spazio interculturale
autogestito Kulanka, Rete Insicuri, Coordinamento
Migranti Castel Maggiore, Comitato Primo Marzo Roma, Comitato Primo Marzo
Napoli, Comitato Primo Marzo Palermo,
Comitato Primo Marzo Firenze, Comitato Primo Marzo Modena, Comitato Primo
Marzo Imola, Comitato Primo Marzo Bolzano,
Comitato Primo Marzo Pordenone, Comitato primo marzo Trieste, Rete Primo
Marzo, Materiali Resistenti, Rete Antirazzista
Firenze, Circolo Anarchico Fiorentino di via dei Conciatori, PRC – FdS,
Progetto Conciatori, Circolo Socio Culturale D.E.A.,
Gruppo Sconfinate – Romano di Lombardia, Confederazione COBAS di Bologna,
Rete Antirazzista Catanese, Ass. Dhuumactu,
Servizio Civile Internazionale – gruppo Lombardia
Per info: sgp.migranti at gmail.com
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