[Redditolavoro] appello dei lavoratori della gfe -campegine

CobasSindacatodiClasse cobasta at libero.it
Thu Jun 23 15:59:17 CEST 2011


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Da mesi ormai sta proseguendo la lotta dei lavoratori della GFE di 
Campegine. Questi
lavoratori stanno dimostrando una tenacia e una forza straordinarie, hanno 
tenuto il
presidio davanti ai cancelli della SNATT per tutto l'inverno e hanno 
partecipato a
tantissime assemblee. La vertenza è iniziata l'estate scorsa con la 
decisione da
parte dei lavoratori di scendere in lotta per ottenere il riconoscimento del 
CCNL. A
seguito della vittoria riportata dagli operai, la SNATT, la ditta 
appaltatrice, ha
deciso di chiudere il contratto con GFE, affidando l'appalto a due nuove 
cooperative,
create dagli stessi vertici di GFE, che hanno riassunto una parte dei vecchi
lavoratori con il contratto precedente. Una logica ben nota a tutti coloro 
che hanno
avuto a che fare con le cooperative.
Da quel momento è iniziata la lotta per ottenere il reintegro al lavoro con
l'applicazione del CCNL. I lavoratori hanno iniziato a riunirsi giornalmente 
in
presidio davanti ai cancelli della SNATT. Eppure si fatica a vedere uno 
sbocco
positivo; la vertenza in tribunale per condotta antisindacale procede in 
modo
estremamente lento, tanto che i lavoratori si sono visti costretti ad 
iniziare uno
sciopero della fame e della sete. Successivamente ad esso la SNATT, che fino 
ad
allora aveva sempre snobbato le richieste del sindacato di sedersi ad un 
tavolo di
trattative, è stata costretta ad essere presente nei vari tavoli 
istituzionali, che
però hanno prodotto solo buoni propositi e tante belle parole nei confronti 
dei 185
lavoratori senza arrivare mai a nulla di fatto.
In questi mesi si sono succedute importantissime dimostrazioni di 
solidarietà, come
la raccolta di fondi e beni di prima necessità. Esse, però, pur essendo 
utili e
necessarie, non sono sufficienti.
La SNATT ha posto in essere operazioni volte a dividere i lavoratori: da una 
parte
spaventando e minacciando i lavoratori interni ai propri stabilimenti ( in
maggioranza in condizione di estrema precarietà e quindi fortemente 
ricattabili) e
dall'altra cercando in tutti i modi di isolare i lavoratori all'esterno dei 
suoi
cancelli in lotta per decenti condizioni di lavoro (sostituiti, però, da 
lavoratori
con contratti stagionali).
E' necessario, a questo punto, fare un salto di qualità. I lavoratori della 
GFE si
stanno, di fatto, scontrando contro l'intero mondo cooperativistico 
reggiano. Quel
mondo che conosciamo tutti bene, fatto di mille intrecci tra imprese, 
cooperative,
partiti e istituzioni. Non è quindi un caso che i poteri forti stiano 
cercando di
isolare la loro lotta e di crearci il vuoto attorno. Ne è dimostrazione, tra 
i tanti
esempi citabili, l'atteggiamento tenuto dal sindaco di Campegine che ha 
boicottato il
presidio ed è giunto, in pieno inverno, a tagliare corrente elettrica e la 
fonte
d'acqua utilizzata dai lavoratori. Così come il fatto che le maggiori 
centrali
cooperative, nonostante l'etica cooperativistica e solidale sbandierata ai 
quattro
venti, non abbiano di fatto mosso un dito a difesa dei lavoratori. Questa 
loro etica,
quindi, vale solo per i consumatori? Solo quando gli fa comodo?
Per reagire al tentativo di isolamento della lotta è necessario mettere in 
campo una
forza adeguata allo scontro, la lotta dei lavoratori della GFE si deve 
estendere in
tutte quelle realtà in cui sono utilizzate cooperative che lavorano con gli 
stessi
metodi di vero e proprio sfruttamento. Questo perchè se perdiamo la 
battaglia alla
GFE presto ne subiremo tutti le conseguenze, si aprirà un argine che poi 
sarà ancora
più difficile da chiudere; ogni azienda ed ogni cooperativa si sentirà 
autorizzata a
non applicare il contratto nazionale, rendendo i lavoratori più ricattabili,
peggiorando le loro condizioni di vita.
Il nuovo vento che soffia in tutta la penisola,dalle mobilitazioni operaie 
di
Pomigliano e Mirafiori alla lotta vittoriosa dei lavoratori di Fincantieri, 
dalla
mobilitazione del 16 Ottobre della Fiom fino al grande successo dello 
sciopero
generale indetto dalla Cgil, indica quale sia la strada giusta da seguire. 
La lotta
della GFE è parte fondamentale di questo processo: probabilmente una delle 
vertenze
più importanti che si siano sviluppate negli ultimi decenni nel cuore 
pulsante del
cooperativismo emiliano. Un sistema economico mascherato da un finto 
eticismo
solidale, ma sotto alla cui maschera impera un sistema di sfruttamento che 
nulla ha
da invidiare al capitalismo più selvaggio.
Non è più il tempo degli appelli per la solidarietà a parole ma della 
mobilitazione
concreta a sostegno della lotta, perchè non sono sagome di cartone quelle 
impegnate
in questa lotta, ma uomini e donne reali, che hanno famiglie da sfamare e 
mutui da
pagare, a cui questi mesi di resistenza stanno generando grandissime 
difficoltà, fino
a convincerli a rischiare la vita, non per il paradiso, ma per un posto di 
lavoro
dignitoso.
Per questo, come lavoratori, delegati sindacali e militanti, chiediamo al 
sindacato,
ai partiti operai e a tutte le associazioni di muoversi in questa direzione, 
nella
direzione del conflitto aperto e della mobilitazione contro queste forme di
sfruttamento.
Le grida dei lavoratori della GFE devono rimbombare in ogni luogo di lavoro, 
in tutte
le cooperative, rosse, bianche, verdi o blu, in ogni posto dove i lavoratori 
sono
sottopagati e sfruttati!








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