[Redditolavoro] info-solidale PIANO FIAT: RISCHIO-LICENZIAMENTO PER 3000 LAVORATORI DI POMIGLIANO E 600 DELL’ ERGOM E TERZIARIZZAZIONE A NOLA

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Tue Jun 21 21:08:57 CEST 2011



Sindacato dei Lavoratori Autorganizzati Intercategoriale
S.L.A.I. cobas

PIANO FIAT: RISCHIO-LICENZIAMENTO PER 3000 LAVORATORI DI POMIGLIANO E 600
DELL’ ERGOM  E TERZIARIZZAZIONE A NOLA

Con comunicazione inviata a Slai cobas ed agli altri sindacati la Fiat ha
avviato la procedura di due anni di cassa integrazione speciale a zero ore 
per
cessazione di attività a Pomigliano e riorganizzazione a Nola. Nella
comunicazione l’azienda confessa la mancanza di un piano di riassorbimento 
dei
lavoratori nella nuova società in quanto le assunzioni sono vincolate ad una
ipotetica ed improbabile salita  produttiva del modello Nuova Panda in
relazione al futuro andamento della crisi economica e del mercato, ed in 
misura
di appena (nel migliore dei casi) il “40% di assunzioni in fabbrica Italia 
per
il 14 luglio 2012”. Un 40% di “rientri ipotetici e non certi” su un organico 
di
oltre 6.000 addetti in Fiat ed Ergom equivale ad appena 2.400 posti di 
lavoro.
A questo punto sono realisticamente legittime  le forti preoccupazioni dei
lavoratori perché  riferite non solo ad una produzione matura (in una fase 
di
forte crisi economica) ma anche a bassa tecnologia e basso impatto
occupazionale, considerato inoltre che se per produrre un’Alfa Romeo 
occorrono
10 operai, per fare una Panda ne bastano 3). Non a caso la Fiat mette le 
mani
avanti e si disimpegna sul rientro dei restanti 3.600 lavoratori in esubero 
che
allo scadere della prossima cigs - previsto per luglio 2013 - rischiano
concretamente il posto di lavoro in quanto dopo la cigs per cessazione di
attività resta solo il licenziamento.

Dopo che in questi due anni i lacchè sindacali e quelli presenti negli
schieramenti di centro destra e centro sinistra hanno fatto di tutto per
contrabbandare “per buono” un piano Marchionne fantomatico ed inesistente 
che
oggi è sconfessato dalla stessa Fiat nel tentativo di parare la crescente
indignazione dei lavoratori, le mobilitazioni sindacali e, immediatamente, 
le
iniziative giudiziarie di Slai cobas e Fiom: l’azienda mette le mani avanti 
e
“tira fuori” il vero piano di ristrutturazione organizzativa e non 
industriale
che trasforma il Gruppo Fiat Automobiles italiano in azienda commerciale e
finanziaria all’interno di una holding company “madre” per il controllo
azionario delle costituende newco di Fabbrica Italia. Le newco di fabbrica
Italia - mutuate dalle speculative logiche delle società  offshore - col
ricatto su lavoratori, sindacati ed istituzioni puntano ad avere completa 
mano
libera nella cannibalizzazione di tutti i diritti dei lavoratori e di quelli
sindacali e ad aggirare ogni normativa contrattuale e legale. E’ questo <il
senso e lo scopo> delle newco costituite dalla Fiat cui l’azienda affida 
ogni
attività di produzione veicolare e la formulazione di piani separati per
dividere tra loro i vari stabilimenti e sfoltire gli organici.

In tutto questo la Fiat taglia fuori e separa dallo stabilimento i  305
addetti al reparto-confino di Nola (di cui un terzo è iscritto allo Slai 
cobas
e la rimanenza agli altri sindacati) riproponendo la favola del fantomatico
polo-logistico per il centro sud (Pomigliano, Cassino e Melfi) la cui 
nebulosa
attività è oggi strumentalmente differita di altri due anni: la speranza è 
di
tentare di rassicurare e tenere buoni i lavoratori e gli altri operai che vi
saranno prossimamente trasferiti in massa da  Fiat ed Ergom e 
successivamente
terziarizzati ad aziende-fantasma costruite ad hoc per licenziare come già
avvenuto in passato con le UPA (unità produttive autonome).


Venerdì 24 giugno - h 10 -  sede Slai cobas Pomigliano

Riunione del coordinamento provinciale Slai cobas
allargato a iscritti e simpatizzanti per le necessarie iniziative
a tutela dei livelli occupazionali, dei diritti dei lavoratori e sindacali.

Nel corso della riunione sarà distribuita ai presenti la comunicazione Fiat 
e
saranno definite inoltre (oltre alle necessarie mobilitazioni sindacali che
devono vedere la forte partecipazione dei lavoratori) anche le idonee azioni
giudiziare per mettere a punto “prima e non dopo” ogni adeguata tutela del
futuro occupazionale per tutti i lavoratori.

Slai cobas Fiat Alfa Romeo e terziarizzate - Pomigliano d’Arco, 21/6/2011




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