[Redditolavoro] Fw: Cosa succede in Usb? Espulsa la coordinatrice della minoranza
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Sun Jun 19 13:31:04 CEST 2011
Cosa succede in Usb?
LA DEMOCRAZIA E' A RISCHIO
ANCHE NEL SINDACALISMO DI BASE
La dirigenza di Usb espelle Fabiana Stefanoni, precaria della scuola,
protagonista delle lotte contro la Gelmini e Brunetta, coordinatrice
dell'unica area di minoranza interna al sindacato
Unire le lotte - Area Classista Usb organizza una campagna per il reintegro
della compagna e per la democrazia sindacale in Usb
Sembra incredibile, eppure è vero. Mentre il ministro Brunetta insulta i
lavoratori precari definendoli "l'Italia peggiore"; mentre sono in scadenza
i contratti di centinaia di migliaia di precari della scuola, molti dei
quali non verranno riassunti a settembre a causa dei tagli della Gelmini;
mentre i lavoratori del pubblico e del privato subiscono sanzioni e ricatti
sempre più pesanti nei luoghi di lavoro; mentre la direzione della Cgil
espelle 17 lavoratori trentini per aver contestato la Camusso e le sue
politiche concertative (è notizia di questi giorni la riapertura delle
trattative con Confindustria al fine di ridimensionare ulteriormente il
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro), la direzione del sindacato di
base Usb utilizza nei confronti dei suoi attivisti gli stessi metodi che i
dirigenti nei luoghi di lavoro utilizzano contro i lavoratori; gli stessi
metodi che la burocrazia della Cgil ha utilizzato verso i 17 lavoratori
trentini: la sanzione disciplinare, l'espulsione.
I fatti sono presto raccontati e hanno dell'incredibile. La compagna Fabiana
Stefanoni, precaria della scuola, tra gli attivisti delle lotte contro la
Gelmini e Brunetta (è stata portavoce del Coordinamento Precari della Scuola
di Modena, protagonista di un'importante lotta contro i tagli del personale
scolastico: si veda l'articolo apparso su Il Manifesto il 22/09/2010), senza
nemmeno essere prima convocata o anche solo sentita, ha ricevuto una
raccomandata con l'atto di espulsione dal sindacato Usb Pubblico Impiego,
con una conseguente perdita di tutela sindacale che espone la compagna al
rischio di ritorsioni per le lotte di cui è stata protagonista.
Quali sarebbero le gravi colpe di cui, a parere dei dirigenti di Usb, la
compagna si sarebbe macchiata? Aver dichiarato in una mail mandata a qualche
decina di colleghi di aver aderito "a una giornata di sciopero indetta da
una organizzazione sindacale diversa da Usb" (così è scritto nel
provvedimento di espulsione), e precisamente lo sciopero dei lavoratori
immigrati del 15 aprile (indetto dal Comitato Immigrati in Italia col
sostegno di Cub e Si.Cobas); aver cercato di costruire un gruppo locale di
lavoratori della scuola di Usb a partire dall'importante lotta del
Coordinamento Precari della Scuola di Modena "non essendo investita di un
qualsiasi potere di rappresentanza della Usb" (sic); essersi adoperata,
insieme ad altri attivisti sindacali, per aprire uno spazio da potere
utilizzare anche per le riunioni del sindacalismo di base (in una città in
cui i sindacati di base non hanno sedi dove poter svolgere attività di
consulenza); aver chiesto nella citata mail di donare il 5 per mille a una
onlus antirazzista che si era offerta di aprire una propria sede in cui
avrebbe ospitato, oltre a vari comitati di lotta, anche il sindacato Usb
(peraltro la stessa onlus che l'anno scorso, col sostegno di Rdb, ora
componente di Usb, aveva partecipato a una campagna a favore della
popolazione di Haiti).
Riassumendo: una lavoratrice precaria, attivista di prima fila del nostro
sindacato, viene espulsa da Usb per aver partecipato a uno sciopero in
difesa dei lavoratori immigrati e aver cercato di sostenere la costruzione
di Usb anche nella sua città! Il tutto, come sempre accade quando si
accampano motivi pretestuosi, condito da allusioni di sapore calunnioso.
Noi crediamo che il motivo reale di questa espulsione sia un altro. Lo scopo
dell'espulsione è quello di colpire l'unica area interna a Usb che ha
portato un contributo diverso rispetto alla linea politico-sindacale
dell'attuale esecutivo del sindacato. Fabiana Stefanoni, infatti, è
coordinatrice nazionale di Unire le lotte - Area Classista Usb, un'area che
vede al proprio interno importanti protagonisti delle lotte e alcune
importanti realtà territoriali di Usb, un'area che ha sviluppato negli
ultimi mesi una battaglia in Usb a favore dell'unificazione del sindacalismo
di base, contro l'autoreferenzialità e il settarismo dei gruppi dirigenti in
relazione agli scioperi degli altri sindacati, a sostegno di un'azione
unitaria della classe lavoratrice in una prospettiva anticapitalistica.
L'espulsione non è un fatto isolato. Fin dal congresso fondativo di Usb,
l'area Unire le lotte, "rea" di aver diffuso in quell'occasione un
contributo scritto (non essendoci stata la possibilità di presentare
documenti al congresso stesso, a causa di un regolamento antidemocratico: il
contributo, come tutto il materiale prodotto dall'area, è consultabile sul
sito www.sindacatodiclasse.org), ha subito pesanti ritorsioni da parte
dell'attuale dirigenza di Usb. I promotori di quest'area hanno subito, solo
per citare i casi più eclatanti: l'esclusione o l'estromissione dagli
organismi dirigenti nazionali e regionali; l'allontanamento dal ruolo di
avvocato della Federazione nazionale di RdB (confluita in Usb) di Ruggero
Mantovani, noto per aver vinto una causa storica a vantaggio dell'assunzione
dei Lavoratori Socialmente Utili; l'esclusione (con tanto di sanzione su
carta intestata dell'Usb scuola nazionale) di Fabiana Stefanoni dalle
riunioni nazionali degli attivisti della scuola di Usb (nonostante la
compagna fosse tra i pochi attivisti di Usb ad aver diretto una lotta di
precari della scuola che aveva avuto visibilità nazionale); l'annullamento
arbitrario dell'attivo regionale, regolarmente convocato, di Usb Pubblico
Impiego in Veneto solo perché l'attivo ha votato quasi all'unanimità un
ordine del giorno, presentato da compagni che fanno parte dell'area Unire le
lotte, a favore della partecipazione di Usb allo sciopero dei metalmeccanici
del 28 gennaio. Più in generale, tutti i sostenitori dell'area sono stati
ostacolati nella loro agibilità nel sindacato a causa di un atteggiamento di
chiusura e diffidenza da parte del gruppo dirigente di Usb.
Questo è quello che succede in Usb, il sindacato che tutti noi abbiamo
contribuito a costruire. Siamo convinti che questi metodi non siano
condivisi da tanti attivisti del nostro sindacato: noi crediamo che la
democrazia interna non sia un optional, ma che sia essenziale al fine di
costruire e far crescere un sindacato di lotta. Crediamo che oggi, in
Italia, i lavoratori siano privi di una direzione sindacale adeguata allo
scontro in atto: gli attacchi senza precedenti di Brunetta, della Gelmini,
di Marchionne e Confindustria ai lavoratori, italiani e immigrati,
richiedono una risposta forte. Anzitutto, richiedono una risposta unitaria
della classe lavoratrice, fino alla costruzione di un grande sciopero
generale ad oltranza che cacci governo e padroni. L'autocelebrazione,
l'autoreferenzialità, le manovre repressive che, purtroppo, riguardano non
solo i sindacati concertativi, ma anche i gruppi dirigenti di piccoli
sindacati come il nostro - sindacati che dovrebbero stare al di fuori delle
logiche burocratiche - sono un danno anzitutto per i lavoratori: con queste
direzioni, anche le potenzialità di lotta dei sindacati di base rischiano di
restare sprecate, a vantaggio della classe padronale.
E' proprio perché crediamo che la nostra battaglia, nel suo piccolo, non sia
indifferente per le sorti della classe lavoratrice in Italia che non ci
arrenderemo di fronte alle logiche repressive e autodistruttive della
direzione del nostro sindacato. Organizzeremo, per questo, una campagna per
la democrazia sindacale in Usb e per il reintegro della compagna espulsa. Un
primo ricorso contro l'espulsione è stato respinto dalla Commissione di
garanzia di Usb Pubblico Impiego. Ora resta un'ultima istanza di garanzia
(speriamo reale) nel sindacato: la Commissione di garanzia confederale
nazionale. Ci auguriamo che la nostra richiesta di reintegro verrà sostenuta
da tanti compagni e tante compagne fuori e dentro il sindacato che,
indipendentemente dalla condivisione o meno dei contenuti della nostra
battaglia, credono che la democrazia sindacale, il libero dibattito e il
diritto di esprimere posizioni e proposte diverse da quelle dell'esecutivo
nazionale siano diritti imprescindibili per un sindacato che voglia
difendere i lavoratori e sviluppare le lotte.
Il Coordinamento nazionale di Unire le lotte - Area Classista Usb
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