[Redditolavoro] no all'uso della forza poliziesca contro i noTAV
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Thu Jun 9 09:51:07 CEST 2011
Appello per la democrazia e il rispetto della legalità in Val di Susa
Premessa
In questi giorni la Val di Susa sta vivendo momenti di tensione che
ricordano quelli dell'autunno 2005 quando fu usata la forza per imporre l'apertura
di un cantiere in vista della realizzazione del TAV Torino-Lione. Da allora
nessun cantiere è stato aperto ma le promesse di governi di diverso colore
di aprire un dialogo e un confronto con le istituzioni locali si sono
dimostrate un inganno e le amministrazioni democraticamente elette, critiche
sulla realizzazione della grande opera, non sono state riconosciute dal
governo quali interlocutori affidabili e sono state estromesse dai tavoli di
confronto.
Decine di migliaia di persone chiedono semplicemente di essere ascoltate,
chiedono un confronto vero, pretendono che alle loro ragioni -
scientificamente documentate - si risponda entrando nel merito. In cambio
ricevono insulti e l'accusa di voler difendere il loro piccolo cortile, di
volersi opporre al progresso, di non rispettare le regole: slogan e accuse
infondate in risposta ad argomenti seri, a pratiche di protesta pacifica,
all'utilizzo rigoroso di ogni spazio previsto da leggi e procedure.
L'opposizione al TAV Torino-Lione è diventata in questi anni un esempio di
partecipazione democratica dal basso, di democrazia vera, di resistenza all'illegalità
ed al sopruso in difesa dei beni comuni: un'opposizione popolare che può
contare sul sostegno della comunità montana e di ben 24 consigli comunali.
Viceversa il governo e le potenti lobby che governano l'economia e la
finanza, con l'appoggio di partiti di maggioranza e minoranza, non hanno
esitato a stravolgere procedure, infrangere leggi e ingannare l'Unione
Europea pur di assicurarsi un grande business da cui anche la grande
criminalità organizzata e le mafie contano di trarre profitto. Hanno
scatenato una grande campagna mediatica per nascondere le dimensioni e le
ragioni dell'opposizione, per screditare il movimento notav presentandolo
come covo di estremisti e sovversivi: la criminalizzazione del dissenso è un'arma
micidiale a cui ricorre solo chi disprezza il confronto democratico e le
regole condivise.
Oggi, fallito ogni tentativo di comprare il consenso e la benevolenza di
cittadini e sindaci, il governo sta preparando una nuova prova di forza: il
Prefetto assicura che "sarà il Questore a decidere tempi e modi" per
installare il primo cantiere. E mentre la campagna di disinformazione si
intensifica rispuntano le intimidazioni mafiose e le provocazioni che si
ripetono puntuali dal 2005 ad oggi, dagli incendi dolosi dei presidi notav
alle buste con le pallottole. In nessun caso indagini serie hanno portato a
individuare i responsabili, ogni volta il movimento notav ha denunciato la
natura mafiosa di tali gesti, ha riaffermato e rivendicato con orgoglio il
carattere pacifico della propria lotta, ha invitato a cercare esecutori e
mandanti tra chi ha interesse ad avviare i cantieri.
Se questo è il quadro non possiamo rimanere indifferenti, non possiamo
rimanere in silenzio e ci rivolgiamo a singoli cittadini, associazioni,
sindacati, movimenti, esponenti del mondo della cultura affinché si uniscano
a noi in questo appello.
Appello per la democrazia e il rispetto della legalità in Val di Susa
Come singoli cittadini, associazioni, sindacati, movimenti, esponenti del
mondo della cultura:
.
rifiutiamo l'idea che la realizzazione di una grande opera possa ridursi ad
un problema di ordine pubblico
.
condanniamo senza riserve l'invito ad usare la forza e a militarizzare il
territorio lanciato nei giorni scorsi da rappresentanti del popolo eletti in
Parlamento, da alcuni partiti e da alcune associazioni di imprenditori
.
denunciamo il disprezzo delle più elementari regole della democrazia e
pretendiamo dal governo il rispetto della legalità, il rispetto dei diritti
dei cittadini, il rispetto nei confronti della amministrazioni locali
democraticamente elette
.
respingiamo il ricatto e le strumentalizzazioni secondo cui chi si oppone al
TAV non difende il lavoro: al contrario la realizzazione di questa grande
opera inutile penalizzerebbe pesantemente le economie locali in cambio di
pochi posti di lavorio precario e privo di tutele e di diritti, mentre un
diverso utilizzo delle risorse pubbliche creerebbe numerose opportunità di
nuova occupazione
.
le ragioni di chi si oppone a questa grande opera inutile, devastante, che
sottrarrebbe enormi risorse economiche ai servizi pubblici di tutto il paese
sono le nostra ragioni: non ci rassegniamo all'idea che il nostro futuro
possa essere deciso da quell'intreccio perverso tra politica, affari e
criminalità organizzata che governa ampie aree del nostro paese e inquina la
nostra società.
Il nostro riferimento continua ad essere la Costituzione, quella
Costituzione nata dalla Resistenza e oggi troppo spesso violentata. Per
queste ragioni esprimiamo la nostra solidarietà alla resistenza notav e ci
impegniamo a sostenerla concretamente. Invitiamo a diffondere questo appello
e a raccogliere nuove adesioni (per aderire: www.notavtorino.org)
Torino, 7 Giugno 2011
Primi firmatari (tra i promotori a Torino di "Presidiare la Democrazia"):
Comitato notav Torino; Laboratorio per la Democrazia - Torino; Unione
Culturale Franco Antonicelli - Torino; Ferico Bellono, segretario generale
FIOM Torino; Emergency Torino; Pro Natura Torino e Piemonte; Centro Sereno
Regis; Giuseppe Sergi, docente storia medievale Univ. Torino; Alessandra
Algostino, docente Diritto costituzionale comparato Univ. Torino; Caffè
Basaglia - Centro di animazione sociale e culturale delle comunità; CUB
Piemonte; Ass. L'Interezza non è il mio forte; Fabionews; Officine Corsare;
Associazione La Fonte Acquariana; Comitato di cittadinanza attiva Rivalta
Sostenibile; MAG4; IK Produzioni; Mani Tese Torino
COMUNICATO STAMPA LISTE CIVICHE VALSUSA
Appresa notizia di una busta contenente un proiettile intercettata presso
gli uffici postali e destinata all'Onorevole Stefano Esposito
Preso atto della strumentalizzazione di tale deprecabile circostanza e delle
dichiarazioni dei vertici del P.D. provinciale e regionale in merito all'utilizzo
della forza per il posizionamento di una recinzione in località Maddalena
del Comune di Chiomonte in ambito realizzazione TAV TO-Lione;
Considerata la violenza mostrata contro una popolazione in lotta per il
proprio futuro da parte di detti personaggi del P.D. e dell'Assessore
Regionale Barbara BONINO.
Comunichiamo quanto segue :
1)Per capire la provenienza del proiettile è sufficiente chiedersi chi ne
trae vantaggio. Non certo il movimento NO-TAV e tanto meno la Valle di Susa.
Le uniche forze che possono utilizzare la pallottola spuntata inviata all'onorevole
Esposito sono proprio quelle che il TAV lo vogliono fare a tutti i costi.
Altra possibilità è che sia il gesto di qualche sconsiderato per finalità
che stanno tutte nella testa di una persona che può avere mille motivi o non
averne nessuno in particolare.La Magistratura vaglierà e ci auguriamo verrà
a capo del miserabile mistero. L'unica certezza è che il gesto non è
ascrivibile al Movimento NO-TAV che può avere molti limiti ma di certo non
quello dell'autolesionismo.
2)Nel rispetto delle reciproche posizioni in merito alle diverse e
articolate vicende che ineriscono l'utilizzo di denaro pubblico, riteniamo
inaccettabile che un qualsiasi partito chieda di risolvere problemi di
conflittualità e opposizione con l'uso della violenza per di più
giustificata con pratiche di mistificazione della realtà. La maggioranza
della popolazione Valsusina e il movimento NO-TAV, dopo vent'anni di
profondo studio del problema, continuano a ritenere che l'opera sia inutile,
dannosa e affamatrice di denaro pubblico e di servizi. Ci può essere un'altra
opinione ed è legittimo che ci sia. Chiedere però di militarizzare un
territorio e di usare violenza a molti dei suoi abitanti al fine di dirimere
una questione complessa e delicata per l'intera nazione, riteniamo sia atto
violento, prevaricatore, inaccettabile e inquietante per l'intero impianto
democratico che trova profonde e nobili radici nelle idealità dei Padri
costituenti.
3)La popolazione NO-TAV della Valle di Susa che in questo momento è accusata
di violenza, in vent'anni la violenza l'ha sempre subita. Le cronache sono
oggettiva testimonianza di questa verità. Crediamo che a fronte di tale
prevaricazione poche altre realtà hanno saputo dimostrare un così elevato
livello di pazienza e determinazione ad utilizzare metodologie di lotta
completamente incentrate sul concetto di non violenza. Non riteniamo debba
essere considerata forma di violenza il porre pacificamente la propria
persona inerme di fronte agli eventi contro cui ci si batte.
4)Chiediamo alle Donne e agli Uomini che si riconoscono nelle proposte
politiche del P.D. di ragionare sulle stupidaggini urlate dai propri
vertici. Personaggi come l'Onorevole Esposito che hanno fatto della politica
il loro mestiere e che siamo convinti non sarebbero mai stati eletti in
Parlamento se non fossero stati designati, non possono rappresentare i
valori fondanti di un Partito come il P.D.
Il ruolo della politica deve essere quello di elemento mediatore tra
interessi economici e interessi dei cittadini. I vertici regionali e
provinciali del P.D. questo ruolo l'hanno dimenticato da tempo appiattendosi
sugli interessi del potere economico. Un aspetto così importante per il
futuro della libertà collettiva, al di là di come la si pensi sul TAV, l'hanno
percepito moltissimi militanti, amministratori ed elettori P.D. della Valle
di Susa. Persone che hanno continuato a praticare il partito rendendosi però
autonomi dalle scelte imposte dall'alto e ragionando sulla specificità dei
vari argomenti seguendo le linee valoriali che li hanno portati alla scelta
di stare in quel partito.
5)Esprimiamo seria e fondata preoccupazione per l'evolversi della situazione
e invitiamo le organizzazioni impegnate nella difesa dei diritti umani ad
essere presenti in Valle di Susa così come auspichiamo l'invio di
osservatori neutrali da parte della Comunità Europea. Condanniamo, con tutta
la forza derivataci dal mandato elettorale ricevuto da migliaia di
cittadini, gli inviti all'uso della violenza esternati dai vertici regionali
e provinciali del P.D. e da rappresentanti istituzionali regionali del
P.D.L. Riteniamo pacifica, non violenta e legittima la protesta dei
cittadini della Valle di Susa contro un'opera dannosa, inutile e
inaccettabile dal punto di vista dei costi economici e sociali.
6)Proponiamo ricorso preventivo alla Corte Europea dei Diritti dell'uomo di
Strasburgo verso i comportamenti istituzionali tenuti dai Sigg.i BONINO
Barbara, ESPOSITO Stefano, MERLO Giorgio, MORGANDO Gianfranco, SAITTA
Antonio. Riteniamo infatti che le reiterate esternazioni e richieste di
utilizzo della forza della violenza si configurino come una istigazione alla
violazione delle norme previste all'articolo 2 comma 1 e all'articolo 14
della Convenzione Europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle
libertà fondamentali.
Rimettiamo ai nostri legali mandato di adire querela nei confronti dei
suddetti rappresentanti istituzionali per gravissime lesioni all'immagine
del movimento NO-TAV. Lesioni rafforzate in riferimento a persone specifiche
che si riconoscono e vengono riconosciute quali rappresentanti pubblici di
tale movimento.
Chiediamo agli stessi rappresentanti istituzionali l'immediato ritiro delle
richieste di uso della violenza contro il movimento NO-TAV e i cittadini
della Valle di Susa e l'altrettanto immediata correzione di giudizi in
merito all'attribuzione di eventi non ascrivibili al movimento stesso.
Siamo certi che solo il ripristino delle normali condizioni di rapporto
dialettico proprio della politica possa scongiurare pericolose involuzioni
anti democratiche che creerebbero precedente inquietante nel quadro dei
rapporti tra cittadini e stato.
In assenza di risposte alle presenti considerazioni riteniamo i
rappresentanti istituzionali sopra richiamati, direttamente e personalmente
responsabili di qualsiasi atto di violenza che potrà avvenire in Valle di
Susa in merito all'apertura del cantiere della Maddalena. Ci riserviamo in
tal senso di adire tutte le vie legali per la salvaguardia dei cittadini da
noi rappresentati e per eventuali imputazioni di responsabilità sugli eventi
occorrendi.
Chiomonte Lì 06.Giugno.2011
Per il Coordinamento
Liste Civiche Valsusa
Il coordinatore
(CASEL
Luigi)
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