[Redditolavoro] Così tentarono di cancellare il sangue dell' operaio dal cantiere
bastamortesullavoro@domeus.it
cobasta at libero.it
Wed Jul 27 05:26:11 CEST 2011
Da: http://bari.repubblica.it/
ANDRIA, 13 luglio 2011
Così tentarono di cancellare il sangue dell' operaio dal cantiere
Verità sulla morte di Salvatore Leonetti, 53 anni, assunto in nero dal
cognato e precipitato da una impalcatura non a norma. Fu portato in ospedale
come vittima di un incidente stradale. Tutte le menzogne e le messe in scena
delle persone con cui lavorava
Un operaio di 53 anni, assunto in nero dal cognato, che precipita da una
impalcatura e muore pochi giorni dopo in ospedale. E poi una messa in scena,
un finto incidente stradale, una lunga serie di menzogne raccontate per
coprire l' incidente mortale sul lavoro e le responsabilità. I carabinieri
di Andria (BT) sono riusciti a ricostruire la verità sulla morte, avvenuta
agli inizi di maggio, di Salvatore Leonetti, pochi giorni dopo il suo
ricovero.
Ad accompagnarlo al pronto soccorso, pienamente lucido, fu un uomo che
dichiarò ai sanitari di averlo investito con un furgone nei pressi del
cimitero di Andria. Le indagini, inizialmente avviate dal commissariato di
polizia e successivamente svolte anche dalla compagnia dei carabinieri della
città pugliese, hanno subito evidenziato alcune incongruenze: le lesioni
riportate non risultavano compatibili con l' incidente stradale descritto
dagli interessati agli investigatori e anche l' esito dell' autopsia,
disposta dal PM Carmela Bruna Manganelli della Procura di Trani ed eseguita
dal medico legale Biagio Solarino, del Policlinico di Bari, evidenziava
importanti lesioni midollari, compatibili con una caduta dall' alto
piuttosto che con un impatto da incidente stradale.
Le indagini e i sopralluoghi nel cantiere sequestrato hanno però permesso di
accertare la dinamica dei fatti. Il 2 maggio, secondo gli inquirenti,
Salvatore Leonetti cadde da un' impalcatura mentre stava effettuando lavori
di intonacatura di un immobile in costruzione per conto del cognato Giovanni
Rella, 58 anni, di Andria, titolare di una ditta individuale, all' interno
del cantiere, in via Trani.
Rella, avrebbe inscenato il finto incidente stradale per coprire l'
assunzione "a nero" della vittima, facendolo accompagnare in ospedale da un
suo conoscente, Mario Di Bari, che riferì ai sanitari di aver investito l'
operaio con un furgone intestato, guarda caso, a un altro dipendente dello
stesso Rella, Giuseppe Di Pasquale, 57 anni, di Andria. Al termine delle
indagini, Rella ha ammesso le proprie responsabilità, raccontando quanto è
davvero successo quel giorno.
Le forze dell' ordine hanno deferito in stato di libertà Giovanni Rella per
omicidio colposo derivante dall' inosservanza di norme per la sicurezza dei
lavoratori; Giuseppe Di Pasquale e altre persone per favoreggiamento
personale, per aver aiutato Rella a eludere le indagini, architettando un
falso incidente stradale, oppure nascondendo quanto a loro conoscenza; Mario
Di Bari per il reato di autocalunnia per aver incolpato se stesso di un
reato che sapeva di non aver commesso, e per favoreggiamento personale.
Sono stati denunciati a piede libero Saverio e Antonio Cristiani,
rispettivamente amministratore e socio accomandatario della ditta "Edil
Cria", società appaltatrice dei lavori di realizzazione dell' opificio sul
cantiere interessato, per cooperazione colposa nell' omicidio e per
violazione del Decreto Legge 81 del 2008 (decreto antinfortunistica), poiché
Leonetti cadde da un ponteggio costruito proprio da quella ditta, peraltro
subito smontato dopo l' incidente e non realizzato in piena conformità alle
norme antinfortunistiche.
More information about the Redditolavoro
mailing list