[Redditolavoro] tnt piacenza
CobasSindacatodiClasse
cobasta at libero.it
Sat Jul 16 09:30:24 CEST 2011
Alla TNT di Piacenza lavoratori in presidio davanti ai cancelli.
Ingente schieramento delle forze dell'ordine in assetto anti-sommossa.
Dopo lo sciopero di ieri sera che ha portato alla promessa di un tavolo di
trattativa per lunedì' 15, oggi il consorzio Gesco Nord ha comunicato il
licenziamento di 120 operai.
Gli operai, con il sostegno di altri lavoratori, stanno manifestando davanti
ai cancelli, minacciati da ingenti forze dell'ordine, pronte a caricare.
Chi può, porti sostegno ai lavoratori davanti ai cancelli della TNT di
Piacenza (Uscita Piacenza sud - Zona Industriale)
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Dopo l'interruzione di lunedì della trattativa con il consorzio Gesco Nord
cui è appaltata la gestione della logistica TNT nel sito di Piacenza (e non
solo) gli operai protagonisti del picchetto dell'8 luglio rilanciano con
forza la lotta e danno vita ad una nuova nottata di sciopero con blocco
totale dei cancelli, inziato alle 20,30 del 14 luglio 2011 durante il turno
di lavoro:
ad un segnale preciso dei delegati, tutti gli operai sindacalizzati (circa
130) bloccano improvvisamente l'attività, escono dallo stabilimento gridando
slogan e vanno immediatamente a bloccare ingressi ed uscite del magazzino,
sostenuti da un centinaio fra militanti e operai di altre cooperative.
Evidente l'imbarazzo dell'azienda e delle forze dell'ordine colte nuovamente
di sorpresa dopo che, inutilmente, nei giorni scorsi, avevano cercato di
prevenire un nuovo blocco attraverso una loro presenza ai cancelli negli
orari di inizio attività.
Se la modalità di lotta individuata rappresenta una prima importante novità
rispetto al picchetto precedente, ad essa ne segue una seconda che riguarda
la scelta dell'estabilishement di mettere in campo la forza del ministero
dei trasporti, nella figura del sottosegretario Giachino, che tramite la
questura piacentina, alle 22,30, fa sapere di essere disposto ad incontrare
il SI.Cobas e i delegati dei lavoratori in un tavolo congiunto (lunedì alle
ore 15) insieme a Provincia, Prefettura, vertici del Consorzio delle
Cooperative Gesco Nord, per risolvere la questione .
Senza dubbio l'interesse di Giachino è in una qualche maniera dovuto al
presente e al futuro del Consorzio, che evidentemente gli sta
particolarmente a cuore, così come la TNT ha tutto l'interesse a mantenere
il rapporto con un sottosegretario al Ministero del Lavoro e a cercare di
prendere tempo per trovare le giuste contromisure di cui è ancora alla
ricerca; ciò non toglie che la lotta tende di fatto ad entrare nelle sfere
delle relazioni nazionali per quanto riguarda il controllo e contrattazione
della forza lavoro della logistica nazionale e che, grazie ad essa, i
lavoratori ora possono contare e giocarsi i propri destini immediati (e non
solo).
In ogni caso, dopo numerosi capannelli e "assemblee generali" nella
continuazione dello sciopero si decide di accettare di partecipare
all'incontro previsto per lunedì pomeriggio, ma, non per questo (come
chiedeva invece la Questura piacentina) di smobilitare il picchetto .
Si prosegue così fino all'una di notte, mentre la fila di camion è ormai
talmente lunga da aver definitivamente compromesso lo svolgimento delle
operazioni di scarico e carico su cui si articola un normale turno di lavoro
(per rendere l'idea: i camion che avrebbero dovuto uscire per mezzanotte,
dopo essere stati scaricati e ricaricati, alle due erano ancora in coda per
entrare nel magazzino e con una forza-lavoro interna più che dimezzata
consistente cioè in circa 120 operai sui 260 previsti, di cui 80 riservisti,
cioè senza contratto, con un premesso di soggiorno traballante, e che
rispondono ogni sera ad una possibile chiamata specifica.
Giunge così il tempo di tornarsene a casa, consapevoli che presto arriverà
un nuovo momento di scontro; la festa improvvisata nel parcheggio
antistante, gli scambi di abbracci oltre ogni barriera di colore e
nazionalità ormai saltate, sono la sintesi soggettiva di ciò che sta
accadendo da quelle parti perchè davvero i venti di rivolta del nord-africa
sono giunti fino a qui e con essi il senso di liberazione di cui sono
portatori, vissuto e trasmesso a tutti i presenti accorsi da varie città e
situazioni a dar manforte a coloro che stanno cominciando a far saltare la
catena del comando e stanno trasferendo la paura nel campo avverso.
Detto in altri termini: abbiamo messo i piedi nel piatto di alcuni tra i
reali mandanti della legislazione razzista
Prodi-Turco-Napolitano-Bossi-Fini.
Ed è proprio da tale consapevolezza che nascono le proposte per utleriori
mobilitazioni ( perché l'incontro di lunedì pensiamo serva alla nostra
controparte e alle varie rappresentazioni istituzionali a fiaccare e
stroncare la lotta e a colpire questi proletari immigrati ) che, oltre allo
sciopero, secondo modalità che verranno definite dagli operai stessi e
comunicate tempestivamente a tutti i sotenitori), sfocerà con tutta
probabilità in una manifestazione cittadina prevista per giovedì 21 luglio a
partire dal tardo pomeriggio e su cui lunedì sapremo essere più precisi.
Finito di scrivere alle ore 16.00 di venerdì 15 luglio.
Ore 18,30 venerdì 15 luglio, apprendiamo dai lavoratori che si sono recati
al magazzino che il caporalato delle cooperative del Consorzio Gesco Nord
bloccano davanti ai tornelli d'entrata tutti i lavoratori che hanno
scioperato la sera del 14 luglio. Questo atto illegale di ulteriore
repressione nei confronti dei lavoratori che hanno scioperato avviene sotto
gli occhi di alcuni poliziotti li presenti. Sappiamo che sul posto si sono
recati alcune componenti di Rifondazione Comunista mentre stanno per
arrivare da Milano dei rappresentanti esterni al magazzino del S.I.Cobas.
Ore 18,40 ci viene comunicato, da un assessore provinciale di Piacenza, che
il sottosegretario ha posticipato la riunione di lunedì a venerdì 22.
Ipotizziamo che la riunione possa solo servire a legittimare l'accordo con
CGILCISL e UIL, cioè con coloro che hanno una minima o nulla rappresentanza
reale nel magazzino e che hanno permesso fino ad oggi questa infame
porcheria a danno dei lavoratori, cercando di escludere S.I.Cobas e RSA da
loro nominate e che hanno diretto la lotta. Non è escluso che i soggetti
coinvolti vogliano anche concordare un piano di "ordine" aziendale che
colpisca una parte dei lavoratori mancanti di documentazione, che fino ad
oggi venivano super sfruttati e trattati a livello schiavistico (ricordiamo
che la maggioranza dei lavoratori a tempo indeterminato si presentano
davanti ai tornelli alle 18,30 e vengono chiamati, una parte di essi, fino
alle ore 22, fanno 4 ore di lavoro, poi in orario estivo stanno fermi anche
tre ore e poi riprendono a lavorare e possono finire anche alle ore 12 o 13
del giorno dopo, con una busta paga di 57 euro mensili e bonifico in banca
di 1100 euro. Tutto ciò avviene in barba all'Ispettorato del Lavoro, alla
Finanza ecc).
NON PASSERANNO: i lavoratori e i militanti solidali alla lotta non
permetteranno che si perpetui tali barbarie! In questa lotta, come in altre
, si è realizzata un'unità di vari soggetti: lavoratori extracomunitari,
lavoratori italiani, forze di movimento, sintonizzati sulla stessa
frequenza, quella della lotta di classe.
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