[Redditolavoro] RESOCONTO INC 22 GENN UNIV SAPIENZA DI ROMA

bastamortesullavoro@domeus.it cobasta at libero.it
Thu Jan 27 17:06:26 CET 2011



RESOCONTO INCONTRO PUBBLICO 22 GENNAIO 2011 UNIVERSITA’ DI ROMA LA SAPIENZA 
COSTITUITO IL COMITATO "PER LA VERITA’ SULLA MORTE DI MOHAMMED BANNOUR". 
Resoconto a cura del comitato 5 aprile di Roma e mail circolotlc at hotmail.com
RETE NAZIONALE SALUTE E SICUREZZA SUI LUOGHI DI LAVORO
E mail bastamortesullavoro at gmail.com, sito bastamortesullavoro at domeus.it

Si è svolto il 22 Gennaio 2011, l’incontro pubblico a un mese dalla morte 
sul lavoro di Mohammed Bannour, operaio edile di 35 anni deceduto nel 
cantiere presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Roma "La 
Sapienza" il 22 Dicembre 2010, giorno nel quale erano in corso le 
manifestazioni di opposizione alla riforma "Gelmini" dell’Università.
L’incontro pubblico, si è svolto presso l’aula studenti della Facoltà di 
Giurisprudenza, a causa della scelta della Presidenza della Facoltà di 
Scienze Politiche di chiudere la facoltà solo il 22 gennaio, sabato mattina, 
nonostante la formale richiesta scritta fatta a nome della rete nazionale 
dal comitato 5 aprile di Roma dell’utilizzo dell’aula XIII, di solito aula 
studio e in assenza di esami e lezioni.
Incontro molto partecipato e con tanti interventi e contributi, dal Comitato 
5 Aprile di Roma, della Rete nazionale per la sicurezza sul lavoro (con il 
compagno Enzo da Ravenna), del Coordinamento Lav. Autoconvocati-e di Roma, 
del Comitato Immigrati Italia – sezione di Roma, dell’Usi, di lavoratori e 
Rsu dei Cobas dell’Università, di RLS di appalti dell’Università di Roma 3, 
del collettivo di Scienze Politiche, dell’Associazione Nazionale Ruggero 
Toffolutti di Piombino, di lavoratori edili del comitato immigrati, dell’associazione 
"Illiria", dei collettivi di "Resistenza Universitaria", del responsabile 
dell’Associazione Culturale Islamica di Roma, dell'Associazione Giuristi 
Democratici di Roma. Particolarmente toccante l’intervento del cognato di 
Mohammed Bannour che con forte emozione ci ha raccontato l’odissea del 
lavoratore, le sue difficoltà in Italia e sul lavoro nel settore dell’edilizia, 
destino comune a tanti immigrati, del fatto di aver lasciato con la sua 
morte sul lavoro "che si poteva evitare", la giovane moglie e tre bimbi 
piccoli, attualmente ospiti presso il cognato ma senza attuali mezzi di 
sussistenza, visti i tempi lunghissimi dei risarcimenti e delle pratiche all’INAIL. 
Presenti e partecipi all’incontro del collettivo redazionale "Il pane e le 
Rose" e studenti delle Facoltà e dei collettivi di Economia, Scienze 
Politiche, Giurisprudenza (anche di "Ateneinrivolta"), Scienze Biologiche, 
Sociologia, di Geologia (Scienze), di Matematica, oltre a molti 
lavoratori/trici di vari settori, sensibilizzati sul caso specifico, a dare 
sostegno al comitato e a veder rispettati diritti e condizioni di lavoro 
"sicure". Nel corso dell’incontro, è stato presentato il quaderno di 
"in-formazione" in materia di salute e sicurezza nell’edilizia e nei 
cantieri in base al Decreto Legislativo 81/2008, che sarà tradotto in 
diverse lingue, elaborato dal Comitato 5 Aprile e dalla Rete Nazionale, così 
come nell’intervento del Comitato 5 Aprile si è illustrato il contenuto dell’esposto 
denuncia depositato il 20 gennaio da parte dell’Usicons (Associazione di 
difesa e tutela utenti e consumatori nei servizi pubblici, costituita a 
livello nazionale e parte integrante del comitato 5 aprile e della stessa 
Rete Nazionale) alla Procura della Repubblica e inoltrato agli organi di 
vigilanza, per mantenere viva l’attenzione sull’inchiesta giudiziaria e non 
farla archiviare in fretta.
Nell’intervento della Rete nazionale, si sono messi in luce l’intreccio tra 
lavoro precario, immigrazione e carenza di salute e sicurezza nei luoghi di 
lavoro, che causa un numero ancora alto di morti, di infortuni e di malattie 
e patologie, oltre che illustrare il lavoro fatto da tutte le situazioni che 
fanno rifermento in Italia alla Rete nazionale, dalle manifestazioni a 
Torino per la vicenda ThyssenKrupp, a Taranto per l’ILVA, il convegno 
nazionale del 13 marzo 2010 a Ravenna, gli interventi a sostegno dei 
familiari delle vittime sul lavoro, anche promuovendo la formazione di 
comitati, con la presenza attiva nei vari processi in corso (ThyssenKrupp, 
Eterniti di Casale Monferrato, Umbria Olii, Viareggio, Taranto, Ravenna, 
Monfalcone, Trani, Molfetta, Palermo con la vicenda di Salvatore Palumbo). 
Importanti contributi sono stati portati al dibattito dall’Associazione 
nazionale "Ruggero Toffolutti2 da Piombino e dal collettivo di Scienze 
Politiche, che ha aperto su una banca etica un codice IBAN per versamenti a 
sostegno della famiglia di Mohammed Bannour.
Al termine dell’incontro, è stato letto il breve testo, approvato pressocchè 
all’unanimità, con il quale si è formalmente costituito il "Comitato per la 
verità sulla morte di Mohammed Bannour" e lanciata la prima iniziativa di 
una campagna permanente per la salute e sicurezza sul lavoro e sui morti sul 
lavoro e da lavoro, campagna permanente richiesta con forza dal Comitato 
Immigrati e accolta favorevolmente dalle strutture e dai presenti all’incontro, 
con APPUNTAMENTO LUNEDI’ 7 FEBBRAIO 2001, DALLE ORE 20 AL COLOSSEO, con 
impegno a fare presenza tutti i lunedì del mese di Febbraio per rendere 
visibile alla cittadinanza, degli effetti di una vera "strage in nome del 
profitto" con morti e feriti tutti i giorni. 



More information about the Redditolavoro mailing list