[Redditolavoro] L'ONDA RIVOLUZIONARIA DELLA TUNISIA CONTAGIA L'EGITTO

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Fri Jan 28 00:10:50 CET 2011


 L'ONDA RIVOLUZIONARIA DELLA TUNISIA CONTAGIA L'EGITTO

(27 Gennaio 2011)

Esplode anche in Egitto dopo la Tunisia la protesta antigovernativa. Oltre
200mila sono i manifestanti che scendono nelle strade egiziane per urlare il
proprio dissenso contro il regime del Cairo; un movimento composto da
studenti, lavoratori e disoccupati.
La reazione non ha atteso molto per usare la violenza, Mubarak ha, già, in
pochi giorni effettuato oltre 1000 arresti. Le forze reazionarie del governo
egiziano non si sono fermati neanche di fronte ai media, fobia della
reazione: 8 giornalisti che avevano inscenato una protesta davanti alla sede
del loro sindacato- secondo la tv araba Al jazera- sono stati arrestati.
Per il regime le manifestazioni popolari rappresentano "una sfida spudorata"
all'autorità dello Stato. E' quanto ha sottolineato in una nota il ministero
dell'Interno egiziano, stando a quanto ha riportato il sito web del
quotidiano 'al-Masry al-Youm'. Nella nota, il ministero ha invocato la fine
delle proteste per evitare "ripercussioni negative sulla sicurezza
pubblica". Insomma finitela o sarà un massacro!

"Speriamo che il presidente egiziano Mubarak continui, come ha sempre fatto,
a governare il suo paese con saggezza e lungimiranza". A dichiararlo,
intervenendo a “Radio anch'io” su Radio 1, è stato il ministro degli Esteri
Franco Frattini, sottolineando come “tutto il mondo” consideri l'Egitto
"punto di riferimento per il processo di pace che non può venire meno".
Insomma il governo Berlusconi non ha lesinato il sostegno al regime di
Mubarak. In più Frattini da illuminato diplomatico ha espresso il suo
giudizio politico : "La situazione egiziana - ha dichiarato - non è
comparabile a quella tunisina: in Egitto vi sono delle pulsioni del
fondamentalismo islamico, dell'estremismo radicale..." Dunque non
manifestate per il pane e il lavoro, perchè il regime teocratico è dietro
l'angolo...

L’ascesa rivoluzionaria dunque, nonostante il giudizio del ministro
Frattini, sta avendo un evoluzione particolare. Sia sotto il profilo della
evoluzione delle parole d’ordine e dei sentimenti di massa, " Pane e
libertà" sia per ciò che riguarda il processo di critica del regime, una
critica ad oggi laica e radicale. Lo scontro frontale con la repressione
poliziesca, sin dai primi giorni della rivolta, ha rapidamente posto in
primo piano nelle manifestazioni di massa le parole d’ordine direttamente
politiche. La richiesta iniziale del pane e del lavoro si sta mutando
progressivamente nella rivendicazione della cacciata del governo.

La rivoluzione egiziana, la struttura sociale del paese, la natura delle
forze in campo, dicono che solo una rivoluzione socialista, solo un governo
degli operai, dei contadini, delle masse povere della popolazione, può
portare sino in fondo gli stessi obiettivi democratici della rivoluzione.
Questo è il punto decisivo.
La rivendicazione di una libera Assemblea Costituente, dello scioglimento
dei corpi repressivi dello Stato, della formazione dei consigli dei
lavoratori e dell’arresto della casta dei militari complici di questo regime
pluridecennale, richiedono uno scontro frontale con la borghesia Egiziana.

Per il rovesciamento del Regime di Mubarak
Per un governo operaio, contadino e delle masse povere egiziane
Per un medioriente unificato, laico e socialista

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