[Redditolavoro] PeaceLink Abruzzo e Ass. Antimafie Rita Atria: Abruzzo, il 2011 rischia di essere l'anno del collasso

Alessio Di Florio eskimoantimperialista at gmail.com
Mon Jan 24 09:20:54 CET 2011


Il 2010 ha evidenziato una gestione ostaggio di clientelismi,
illegalità e inefficienze. E l'anno nuovo è già iniziato in
emergenza...

Il 22 settembre scorso gli abruzzesi hanno iniziato la giornata con
l'esplodere del ciclone Rifiutopoli, che ha portato gli inquirenti a
denunciare un vero e proprio sistema di potere (e che per alcune ore
sembrava dovesse spazzar via l'intera amministrazione regionale) che
gestiva e spartiva il sistema dei rifiuti abruzzesi (e che, è poi
emerso, è connotato da lobby, clientelismi, spartizioni territoriali e
in alcuni casi anche vere e proprie guerre di potere). Davanti alle
denunce della Procura di Pescara (e agli arresti che il 2 Agosto
avevano già colpito la famiglia dell'allora assessore regionale
all'ambiente Daniela Stati) abbiamo scritto che in Abruzzo domina "Un
coacervo di illegalità e di devastanti speculazioni che, anche quando
nel limite della legalità, minaccia costantemente la salute dei
cittadini e il territorio" definendola una "Sodoma ambientale".
Nonostante le inchieste della magistratura, e una situazione sempre
più grave, non sembra all'esserci all'orizzonte alcuna presa di
coscienza e prospettiva d'uscita.

Il 2011 è iniziato con  l'incredibile chiusura, per alcuni giorni,
della discarica di Cerratina a Lanciano a causa del mancato rinnovo
dell'autorizzazione provvisoria (nell'attesa della realizzazione di un
impianto definitivo di trattamento meccanico-biologico dei rifiuti)
dell'impianto mobile di pre-trattamento che dev'essere ri-autorizzato
annualmente. Nell'Abruzzo della pre-emergenza (come è stata definita
dalla Regione stessa) un impianto rischia paradossalmente la chiusura
per "questioni burocratiche".

L'ex presidente del Consorzio Comprensoriale dei Rifiuti del
Lancianese (del quale è socio di minoranza la Ecologica Sangro,
partecipata al 95% dalla DE.CO. di Di Zio), secondo gli inquirenti,
era finito nel mirino del sistema di potere della famiglia Di Zio. Il
senatore Fabrizio Di Stefano, a seguito delle pressioni della famiglia
Di Zio, pretese e ottenne la sua rimozione. Nel 2009 La Morgia aveva
intrapreso il progetto di ridurre le tariffe pagate dai Comuni, con
conseguente risparmio per la popolazione, e la realizzazione di un
impianto di biocompostaggio. Questo progetto avrebbe reso
antieconomico l'analogo impianto di proprietà diretta di Di Zio nel
comune di Casoni. La riduzione sarebbe potuta avvenire anche a seguito
della rimodulazione delle tariffe pagate alla Ecologica Sangro per lo
smaltimento.

Sono passati mesi dall'inchiesta, i fatti sono noti eppure,
incredibilmente, la situazione è rimasta pressoché identica e la
discarica di Cerratina resta ancora in una totale provvisorietà.
L'assessore provinciale all'Ambiente Caporrella ha dichiarato che
addirittura avrebbe ancora solo pochi mesi di vita. Fino a non
moltissime settimane fa si parlava di quattro anni, poi via via
ridotti e ora siamo arrivati a questo brevissimo termine. Come è
possibile? Cosa è successo nel frattempo? E, come è possibile che
l'impianto di pre-trattamento non ha ancora autorizzazioni definitive?

Il 2010 era iniziato con l'Accordo di Programma tra la Regione e il
CIVETA che chiudeva l'emergenza del consorzio del Vastese.
Un'emergenza che, secondo il commissario straordinario della Regione,
era stata causata (sono atti pubblici ufficiali facilmente
rintracciabili anche su Internet) da una "gestione, quasi senza
regole". Una gestione gravissima, costellata sempre secondo il
commissario, "di continui mancati appuntamenti" e incredibilmente
approdata sulle pagine della cronaca politica, tra le tantissime, per
un'ordinanza del sindaco di Cupello (il comune sul cui territorio si
trova la discarica) che la Regione definì illegittima. L'Accordo di
Programma ha previsto la concessione dalla Regione stessa di oltre un
milione di euro al Consorzio, che i cittadini hanno pagato almeno due
volte, avendo viste anche le proprie bollette lievitare fino al 30%.
Nonostante tutto ciò nessuno, nell'ultimo anno, ha informato i
cittadini sulle vicende dell'impianto, sulla destinazione di questi
onerosissimi costi che hanno dovuto sopportare e sul futuro del
CIVETA. Anzi, un anno dopo aver ottenuto dalla Regione questi
finanziamenti e l'autorizzazione all'apertura di una nuova discarica
di servizio (che avrebbe dovuto risolvere le tantissime criticità
dell'impianto),  fonti istituzionali informano che è iniziato l'iter
per la richiesta di autorizzarne una nuova. E' forse già vicina alla
saturazione? Proseguiremo forse con aprirne una all'anno? Come è
possibile che, dopo essere stata per mesi sulle prime pagine invocata
come la soluzione di ogni problema, oggi diventa insufficiente?

Un anno, quello trascorso, conclusosi con la vicenda dei consorzi
teramani. Scioperi dei dipendenti, rifiuti in strada, la "deriva
campana" sempre dietro l'angolo. Dopo un brevissimo Consiglio di
Amministrazione, dimessosi dopo pochissimi giorni, all'inizio di
Dicembre il CIRSU (il Consorzio partecipato dai Comuni del teramano)
ha nominato nuovi amministratori, scegliendoli con un bando pubblico.
Bando che ha scatenato le polemiche e l'annuncio di una diffida da
parte dell'Ordine degli Ingegneri(il 21 gennaio l'Ordine ha informato
di aver inviato comunicazione anche al prefetto). L'Ordine ha
denunciato "gravi irregolarità nella procedura di evidenza pubblica" e
contestato vari aspetti del bando, come il mancato riferimento al
corrispettivo "che deve essere pubblico e definito e non rimandare ad
una indennità non quantificata".

"La forte e gentile si muoverà?" E' la domanda provocatoria posta
nell'Agosto 2008, a seguito delle dichiarazioni dell'allora Comandante
del Corpo Forestale dello Stato di Pescara Guido Conti che denunciava
il rischio di una gravissima emergenza rifiuti in arrivo. Gli
avvenimenti dei due anni e mezzo trascorsi hanno dimostrato come
quella denuncia, seguita alle tante prese di posizione delle
associazioni ambientaliste ma non solo, è rimasta lettera morta.

Il 2010 è stato l'anno horribilis di una gestione dei rifiuti che da
tempo segna il passo e che inesorabilmente porterà verso il disastro.
Si susseguono proclami e progetti di inceneritori, mentre le
discariche sono sempre più sature e inadeguate. In tutto ciò la classe
politica, ostaggio di localismi e clientelismi, appare incapace di una
qualsivoglia progettualità che sappia evitare il collasso definitivo.

Un collasso che rischia di essere ormai dietro l'angolo.

Alessio Di Florio
Responsabile PeaceLink Abruzzo
Ass. Antimafie Rita Atria

Contatti:
Tel. 3494254406
Email abruzzo at peacelink.it
web: http://www.peacelink.it/abruzzo - http://www.ritaatria.it


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