[Redditolavoro] Fw: Franca Salerno e le morti sul lavoro

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Fri Feb 4 07:43:34 UTC 2011



un saluto proletario e militante a Franca Salerno

da una sua intervista

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ANCHE PER LA SICUREZZA SUL LAVORO, PER FERMARE LA QUOTIDIANA SEQUELA DI
ASSASSINII

Il giorno in cui è morto quel 17 Gennaio del 2006, Antonio Salerno Piccinino
stava lavorando e faceva una consegna straordinaria, un favore personale ad
uno dei suoi dirigenti, un viaggio fino ad Ostia improvvisato probabilmente
per la voglia di dimostrare affidabilità.

Antonio è morto perchè andava troppo veloce a causa dei ritmi inarrestabili
e delle pressioni emotive costanti che ci vogliono disponibili, sorridenti e
veloci, sempre.
Antonio era un pony express, il contratto di lavoro era scaduto a fine
dicembre e formalmente, quando è morto sulla Cristoforo Colombo non gli era
ancora stato rinnovato.
Antonio era in nero. Il suo lavoro era quello di corriere addetto ai ritiri
presso gli ambulatori veterinari, percorreva sulle strade di Roma 130Km al
giorno. 14 ritiri al giorno, 3 euro per ogni ritiro in città, 5 euro per
ogni ritiro oltre il Grande Raccordo Anulare e 6 euro per ogni ritiro nella
zona mare comprendente Ostia, Torvajanica e Fiumicino.
E' Indispensabile andare veloce perché l'equazione è semplice: aumentare il
numero di ritiri per aumentare la propria busta paga.
E' così che è morto Antonio. Ma Antonio non era affatto il suo lavoro, anzi.
Era un ragazzo pieno di vita e di sogni. Antonio era un ragazzo di ventinove
anni consapevole dei meccanismi di sfruttamento che era costretto a subire,
era un precario che lottava quotidianemente contro la precarietà del lavoro
e della vita.


Ieri è morta Franca Salerno,militante dei NAP (Nuclei Armati Proletari),
un'organizzazione comunista che praticava la lotta armata e aveva scelto,
come
tema predominante del suo impegno, il carcere e la condizione dei detenuti.

Arrestata il primo luglio 1977, in piazza San Pietro in Vincoli a Roma,
incinta, diede alla luce un bambino che passò i primi tre anni di vita in
carcere con lei. Gli anni successivi fu accudito dalla nonna materna,dalla
zia
e dalla nonna paterna. Madre e figlio si ricongiunsero quando Franca uscì
dal
carcere per fine pena e Antonio aveva 16 anni.

Antonio Salerno Piccinino,questo è il nome per intero, morì in un incidente
stradale, il 17 gennaio del 2006.
Era un pony-express, addetto ai ritiri presso gli ambulatori veterinari.
Faceva 130 Km al giorno, quattordici ritiri al giorno,3 euro per ogni ritiro
in
città, 5 euro per ogni ritiro oltre il G.R.A. Stava facendo una consegna
straordinaria, nonostante il contratto di lavoro fosse scaduto a fine
dicembre.
E, quando era sotto contratto, lavorava in nero.
Così è morto Antonio a ventinove anni.
Niente retorica, ma si muore così quando il lavoro è precario.
Silenzio da parte di tutte quelle che hanno usato il femminismo per fare
carriera, mentre Franca Salerno ,per vivere, faceva le pulizie.
Vergogna per chi fa distinguo quando vengono esercitate le torture,perchè
Franca le ha subite e Antonio ne ha portato le conseguenze.
Rispetto, anche da parte di chi non le condivide, per chi fa delle scelte
dalla parte degli oppressi.

Elisabetta
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