[Redditolavoro] come è andata a pomigliano

procomta ro.red at libero.it
Wed Dec 14 20:38:51 CET 2011


dal blog di proletari.comunisti.blogspot.com

Circa 200, tra operai e militanti, studenti, disoccupati e precari presenti 
al presidio oggi di Pomigliano. Un presidio di testimonianza e di denuncia, 
contraltare alla parata propagandistica di Marchionne e del governo.

Sono state ribadite le ragioni di opposizione al piano Fiat ma anche 
all'attacco alla democrazia, alla costituzione e allo statuto dei 
lavoratori.

La Fiom ha però prodotto una scarsa mobilitazione rispetto ai numeri che ha 
dentro Pomigliano e anche nelle altre fabbriche, presenza in tono minore, 
quindi. Numeri più significativi li hanno portati le altre realtà di 
sindacati di base presenti alla Fiat, lo Slai Cobas sempre in presidio già 
da ieri e che continua anche domani, è da sempre una spina nel fianco a 
Pomigliano contro la Fiat, presenti anche l'Usb, e una folta delegazione 
dell'Flmu proveniente da Cassino e anche da altre realtà.


Una buona delegazione di studenti spiccava con le bandiere "Eat the rich" e 
di disoccupati di Banchi Nuovi che quando sono arrivati in corteo sono stati 
salutati da applausi dagli operai.

Proletari comunisti era presente con una delegazione da Taranto che ha 
portato la battaglia che da tempo mette in atto contro la Fiat e il fascismo 
padronale rappresentato da Marchionne.

C'è stato un momento di fronteggiamento con la polizia che era schierata in 
assetto antisommossa, con camionette dei carabinieri, insomma una specie di 
grande zona rossa tutta attorno a Pomigliano, per tenere lontano gli operai 
da Marchionne con tutto il suo piano che stavano dentro.

C'è stata poi una assemblea improvvisata al presidio organizzata dallo Slai 
Cobas e dalla Fiom con diversi interventi: una forte denuncia dell'Flmu/Cub 
in particolare anche contro il sindacato confederale, compreso il ruolo 
della Fiom, nello smantellamento di Arese prima e Termini Imerese dopo, di 
cui la Fiom è stata parte; una voce dissonante che ha suscitato la reazione 
di attivisti Fiom che pretendevano che gli operai non facessero interventi 
con quei toni ma che l'assemblea doveva essere unitaria. Noi proletari 
comunisti abbiamo detto che l'unità è giusta contro Marchionne, ma che ciò 
non vuol dire unitarismo con posizioni differenti, l'unità va fatta ma con i 
sindacati di base e di classe.

Tra le proposte uscite fuori dall'assemblea ci sono state:

- Il proseguimento della lotta contro il fascismo padronale nella forma più 
topica;

- Uno sciopero generale a gennaio.

Una manifestazione comunque al di sotto della necessità, non c'è stato un 
corteo, non ci si è sforzati di portare avanti uno scontro più energico con 
la polizia, non tanto per lo scontro in sé ma come segno di una necessità 
dovuta alla illegittimità del piano e dell'iniziativa Fiat.

Un altro elemento significativo è stata la posizione dei sindacati di base 
contro il governo Monti che denuncia l'oggettiva sintonia tra Marchionne e 
il governo tecnico.


Buona diffusione del foglio di proletari comunisti.




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