[Redditolavoro] VIA IL GOVERNO DI CONFINDUSTRIA E BANCHE

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Mon Dec 5 12:03:25 CET 2011


 VIA IL GOVERNO DI CONFINDUSTRIA E BANCHE
PAGHI CHI NON HA MAI PAGATO
GOVERNINO I LAVORATORI

(5 Dicembre 2011)

La manovra varata dal governo Monti è una provocazione frontale contro il
mondo del lavoro e la maggioranza della società italiana.

Aumento generale dell'età pensionabile ( di anzianità e vecchiaia), blocco
della rivalutazione per il 50% delle pensioni, imposta pesante sulla prima
casa congiunta alla revisione delle rendite catastali, incremento ulteriore
dell'IVA, aumento delle addizionali locali sull'IRPEF e della accise sulla
benzina, nuovo taglio alle finanze comunali, non sono la semplice
continuità della macelleria berlusconiana. Sono, nel loro insieme, un nuovo
salto in avanti dell'aggressione di classe contro i lavoratori e la
popolazione povera.

Questo salto, a sua volta, non è la semplice salvaguardia della partita
contabile per il pareggio di bilancio. E' anche il prodotto di un nuovo
travaso di ricchezza pubblica verso i capitalisti e i banchieri. Che da
questa manovra ottengono tutto quello che avevano chiesto: la garanzia
statale per i prestiti bancari ( 15 miliardi), la riduzione dell'IRAP ( che
finanzia il 40% della sanità pubblica), nuove agevolazioni fiscali per i
profitti reinvestiti, fusioni patrimoniali, investimenti all'estero. Sono i
provvedimenti per la cosiddetta “crescita”: non quella dell'economia, che è
al palo, ma dei profitti dei padroni di tutte le risme. Inclusi i grandi
evasori, usciti intonsi dalla manovra.

Ora Monti può puntare a presentarsi ai tavoli europei con Merkel e Sarkosy
con le carte in regola per chiedere in cambio una diretta partecipazione
italiana alla ridefinizione degli equilibri europei, politici e finanziari:
e magari ottenere una riduzione degli oneri di ricapitalizzazione delle
banche italiane. Anche questo è parte della manovra contro i lavoratori.

A questa aggressione occorre rispondere immediatamente con pari durezza. Va
promosso un vero sciopero generale contro la macelleria annunciata e il
governo che l'ha promossa. La CGIL deve assumersi prontamente questa
responsabilità. Se così non sarà, dovranno assumersela, unitariamente, la
minoranza della CGIL, la FIOM, tutti i sindacati di base. E' il momento
della massima unità di lotta di tutto il mondo del lavoro e di tutte le sue
organizzazioni. E questa azione di lotta contro la manovra va intrapresa
subito, nei luoghi di lavoro, nelle scuole, sul territorio, attraverso
tutte le forme di mobilitazione possibili. Dentro un processo ininterrotto
che incroci lo sciopero generale FIOM già convocato per il 16 Dicembre.

Il PCL è pienamente impegnato ad ogni livello e da subito nello sviluppo di
un'opposizione di massa alla manovra. Con la parola d'ordine:” Via il
governo di Confindustria e banche, paghi chi non ha mai pagato, governino i
lavoratori”.

PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI

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SEZ. PROVINCIALE DI BOLOGNA

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