<div style="color: rgb(204, 0, 0);" class="colbox">
<h1 class="titolo_pagina_newsletter">VIA IL GOVERNO DI CONFINDUSTRIA E BANCHE
<br>PAGHI CHI NON HA MAI PAGATO
<br>GOVERNINO I LAVORATORI </h1>
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<p class="data_notizia_newsletter">(5 Dicembre 2011) </p>
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<p class="testo_newsletter">La manovra varata dal governo Monti è una
provocazione frontale contro il mondo del lavoro e la maggioranza della
società italiana.
<br>
<br>Aumento generale dell'età pensionabile ( di anzianità e vecchiaia),
blocco della rivalutazione per il 50% delle pensioni, imposta pesante
sulla prima casa congiunta alla revisione delle rendite catastali,
incremento ulteriore dell'IVA, aumento delle addizionali locali
sull'IRPEF e della accise sulla benzina, nuovo taglio alle finanze
comunali, non sono la semplice continuità della macelleria
berlusconiana. Sono, nel loro insieme, un nuovo salto in avanti
dell'aggressione di classe contro i lavoratori e la popolazione povera.
<br>
<br>Questo salto, a sua volta, non è la semplice salvaguardia della
partita contabile per il pareggio di bilancio. E' anche il prodotto di
un nuovo travaso di ricchezza pubblica verso i capitalisti e i
banchieri. Che da questa manovra ottengono tutto quello che avevano
chiesto: la garanzia statale per i prestiti bancari ( 15 miliardi), la
riduzione dell'IRAP ( che finanzia il 40% della sanità pubblica), nuove
agevolazioni fiscali per i profitti reinvestiti, fusioni patrimoniali,
investimenti all'estero. Sono i provvedimenti per la cosiddetta
“crescita”: non quella dell'economia, che è al palo, ma dei profitti dei
padroni di tutte le risme. Inclusi i grandi evasori, usciti intonsi
dalla manovra.
<br>
<br>Ora Monti può puntare a presentarsi ai tavoli europei con Merkel e
Sarkosy con le carte in regola per chiedere in cambio una diretta
partecipazione italiana alla ridefinizione degli equilibri europei,
politici e finanziari: e magari ottenere una riduzione degli oneri di
ricapitalizzazione delle banche italiane. Anche questo è parte della
manovra contro i lavoratori.
<br>
<br>A questa aggressione occorre rispondere immediatamente con pari
durezza. Va promosso un vero sciopero generale contro la macelleria
annunciata e il governo che l'ha promossa. La CGIL deve assumersi
prontamente questa responsabilità. Se così non sarà, dovranno
assumersela, unitariamente, la minoranza della CGIL, la FIOM, tutti i
sindacati di base. E' il momento della massima unità di lotta di tutto
il mondo del lavoro e di tutte le sue organizzazioni. E questa azione di
lotta contro la manovra va intrapresa subito, nei luoghi di lavoro,
nelle scuole, sul territorio, attraverso tutte le forme di mobilitazione
possibili. Dentro un processo ininterrotto che incroci lo sciopero
generale FIOM già convocato per il 16 Dicembre.
<br>
<br>Il PCL è pienamente impegnato ad ogni livello e da subito nello
sviluppo di un'opposizione di massa alla manovra. Con la parola
d'ordine:” Via il governo di Confindustria e banche, paghi chi non ha
mai pagato, governino i lavoratori”. </p>
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<p class="firma_newsletter">PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI <br></p><p class="firma_newsletter"><a href="http://www.pclavoratori.it">http://www.pclavoratori.it</a> - <a href="mailto:info@pclavoratori.it">info@pclavoratori.it</a></p>
<p class="firma_newsletter">SEZ. PROVINCIALE DI BOLOGNA</p><p class="firma_newsletter"><a href="http://sites.google.com/site/pclbologna">http://sites.google.com/site/pclbologna</a> - <a href="mailto:pcl.bologna@virgilio.it">pcl.bologna@virgilio.it</a><br>
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