[Redditolavoro] braccianti di nardò - Ivan e le minacce

CobasSindacatodiClasse cobasta at libero.it
Sun Aug 14 10:57:25 CEST 2011


IVAN, LEADER ATTIVO DELLO SCIOPERO DEI BRACCIANTI DI NARDÒ È SPARITO DALLA 
NOTTE TRA L'11 E IL 12 AGOSTO DALLA MASSERIA DI BONCURI.

L'ipotesi più probabile è che si sia trattato di allontanamento volontario. 
Ma "volontario" per modo di dire, dato che è il frutto di minacce di morte 
già denunciate dallo stesso Ivan nel corso dello sciopero ad opera di 
caporali, tra cui un tunisino; a queste si sono aggiunti tentativi di 
aggressione antisciopero di alcuni altri immigrati, fomentati da padroni e 
caporali.
Le azioni per dividere gli immigrati a fronte del grande sciopero non sono 
mai cessate, con Istituzioni e forze dell'Ordine in posizione di 
silenzio/assenso.
La segretaria della Cgil di Lecce, Antonella Cazzato, non esclude che Ivan 
si sia allontanato dal campo per salvaguardare la propria incolumità. Ma la 
cosa è ancora più grave: nei giorni precedenti, caporali armati di coltelli 
hanno minacciato gli scioperanti e dietro di loro le aziende che finora 
hanno boicottato quello straccio di accordo fatto in Regione circa le 'Liste 
di prenotazione' e continuato ad usare i caporali.
Il Commissario di polizia di Galatina dice che Ivan avrebbe deciso di 
andarsene perchè ormai a Boncuri non lavorava più. E perchè questo avviene e 
nessuno fa nulla?
Perchè gli Ispettori del Lavoro continuano ad essere assenti? Perchè non si 
bloccano immediatamente le aziende che utilizzano questi braccianti? Perchè 
non si escludono immediatamente da ogni finanziamento pubblico? Perchè le 
associazioni di categoria continuano a parlare di un"tessuto produttivo sano 
in cui le aziende non ricorrono al caporale ma al caposquadra, figura che si 
occupa di organizzare il lavoro nei campi"? Perchè le denunce degli 
immigrati, fatte a polizia, carabinieri e confluite nell'indagine gestita 
dal Procuratore Cataldo Motta, affidata al sostituto Enza Valeria Mignone, 
non producono da subito provvedimenti di blocco della situazione?

Come abbiamo già affermato ieri, lo Slai cobas per il sindacato di classe 
sarà da Taranto alla Masseria Boncuri nella prossima settimana e intendiamo 
con forza ribadire:

-Ispezioni, fino al blocco delle aziende
-Assunzione solo dalle Liste di prenotazione
-Fondi subito alla Cassa di resistenza
-Una tantum dei padroni al braccianti a copertura del salario nero dato 
finora
-Manifestazione regionale subito! Per sostenere gli immigrati che hanno 
lottato e che vogliono continuare a lottare.

SLAI COBAS per il sindacato di classe - Puglia
Sede di Taranto - cobasta at libero.it - 3475301704 - T/F 0994792086

14.8.11
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NARDO' LA LOTTA DEVE POTER CONTINUARE E DEVE ESSERE SOSTENUTA !

Il grande sciopero di questi giorni è stata una importante dimostrazione di 
forza, di dignità, di ribellione e di coscienza; qualunque sia l'esito della 
vertenza, ha segnato una pagina in Puglia e ha offerto un'indicazione per 
tutti i 200mila braccianti stranieri presenti sul nostro territorio.
La lotta finora ha dato qualcosa ma molto poco rispetto alle richieste. Le 
aziende agricole non ci stanno, boicottano le Liste di prenotazione e 
pensano comunque nella maggior parte di continuare ad usare il caporalato. 
Le amministrazioni, anche se sollecitate dalla Regione con l'annuncio di 
finanziamenti, non sembrano gran che disposte a tradurre in fatti le 
indicazioni.
Per questo la lotta deve continuare e certo non può pesare solo sui 
braccianti di Nardò.

Tutti ora sollevano la questione dei controlli, ma nessuno ha risposto alla 
domanda portata dallo Slai cobas per il sindacato di classe alla 
manifestazione di Lecce di lunedì 8 agosto: dove erano e dove sono gli 
ispettori del lavoro? Le aziende che operano questo sfruttamento, questo 
schiavismo si sa chi sono. Perchè neanche ora si addotta alcun provvedimento 
nei loro confronti? Perchè la stessa Regione non blocca subito i contributi 
a queste aziende per mancato rispetto di contratto, versamento contributi, 
per aperta violazione di leggi?
Per imporre le 'Liste di prenotazione' serve una mobilitazione generale del 
bracciantato agricolo in tutta la zona e in tutta la Regione; è questo il 
senso della proposta di manifestazione regionale subito rivolta alla Cgil e 
a tutte le organizzazioni sindacali e associazioni.

La Cassa di resistenza avviata dalle Associazioni di volontariato va 
sostenuta e dovrebbe essere aperta con somme consistenti proprio da chi dice 
di essere al fianco di questi lavoratori: Regione, Cgil, ecc.; ma occorre 
nello stesso tempo strappare subito dei risultati sul fronte salariale. 
Richiediamo una tantum ai padroni attuali che utilizzano i braccianti e che 
hanno sottopagato questi lavoratori immigrati e continuano a farlo.

A sostegno della lotta, di coloro che la stanno organizzando e sostenendo, 
lo Slai cobas per il sindacato di classe Puglia, con base Taranto, porterà 
queste proposte al campo di Nardò e in tutto il territorio nelle giornate 
successive al ferragosto.

13.8.11

SLAI COBAS per il sindacato di classe - Puglia

sede di Taranto v. Rintone, 22
cobasta at libero.it - 3475301704 - T/F 0994792086 



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