[Redditolavoro] RIVOLTA AL CARA DI BARI

prolcompa at libero.it prolcompa at libero.it
Wed Aug 3 06:46:54 CEST 2011


LA RIVOLTA DEL CARA

Dopo mesi di attesa, dopo numerose manifestazioni gli immigrati richiedenti 
asilo rinchiusi nel Cara di Bari hanno dato vita ad una grande rivolta che ha 
paralizzato strade, ferrovie, resistito e messo in scacco la polizia, imposto 
una trattativa.
Il Cara di Bari è una struttura che può contenere 900 persone ma da mesi 
stanno 1400; nel Cara vi si dovrebbe stare 35 giorni e invece ci si sta da 
mesi; agli immigrati è stata fatta ripetutamente la promessa che la loro 
richiesta sarebbe stata accolta, che la risposta vi sarebbe stata a breve. 
Invece da mesi non c'è né accoglienza né risposte.
Il governo razzista Berlusconi-Bossi-Maroni come ha allungato i tempi di 
permanenza nei CIE a 18 mesi, così ha allungato i periodi di valutazioni delle 
Commissioni; Commissioni peraltro insufficienti che in molti casi sembrano 
essere più strutture di boicottaggio con mille pretesti dei permessi di asilo 
che di concessione degli asilo.
Dietro il problema dei tempi c'è il razzismo di Stato, la politica dei 
respingimenti e delle espulsioni; di fatto i CIE sono lager e i Cara sono nuovi 
Cie; il diritto d'asilo è violato. Governo, Stato, polizia, con la complicità 
dell'Alto Commissariato per i rifugiati negano i diritti a quella parte dei 
?dannati della terra? che riempiono queste strutture.
La rivolta di Bari ha messo a nudo tutto questo, ha mostrato la forza, il 
coraggio, la dignità degli immigrati e lanciato un appello, un segnale agli 
immigrati di tutto il paese, prontamente raccolto a Isola di Capo Rizzuto, ha 
dato forza e visibilità alle numerose e sorde battaglie che si sono combattute 
in questi ultimi mesi, da Mineo a Torino. 

Per questo la rivolta va sostenuta dai proletari e da tutto il movimento 
antirazzista. 
Per questo bisogna fronteggiare la repressione e la rappresaglia, vera 
risposta del governo con la complicità dell'opposizione parlamentare e delle 
amministrazioni di centrodestra come di centrosinistra ? in Puglia di 
centrosinistra.
Per questo bisogna contrastare la furiosa, oscena, incivile campagna razzista 
di organi di stampa che vogliono strumentalizzare i disagi della rivolta per 
scatenare la canea anti immigrati, la xenofobia di massa che in città come Bari 
hanno una presenza storica, materiale nella cultura di destra e in una opinione 
pubblica, oltre che istituzionale, che ha sempre chiuso gli occhi sullo 
schiavismo nelle campagne pugliese, altra faccia della detenzione e delle 
espulsioni. 
Ed è straordinario che mentre scoppia la rivolta a Bari, scoppia a Nardò (LE) 
anche il più forte sciopero dei braccianti immigrati che si ricordi in Puglia 
che fa venire alla mente le grandi lotte bracciantili che hanno fatto la storia 
proletaria di questa Regione. 

Entrando nel merito, gli immigrati hanno dimostrato grande capacità 
organizzativa e militare, nel muoversi uniti e in sintonia, utilizzare le armi 
a disposizione, per infliggere una dura lezione alle forze repressive già 
protagoniste, in questa regione e anche verso gli immigrati, di pestaggi e 
vili 
aggressioni, nei Cara, nei Cie ed altrove. 
L'unità, nonostante le diversità di nazionalità mostra che la realtà di vita e 
di classe degli immigrati si impone e crea quell'embrione di coscienza di 
classe che si forgia nell'interesse comune e nella lotta. 

Detto questo, la rivolta non è come la raccontano, e soprattutto come la 
vogliono dipingere non solo Mantovano, uno dei principali responsabili della 
situazione, ma anche ignobili demagoghi come il sindaco Emiliano di Bari e veri 
complici del governo, come la portavoce dell'Alto Commissariato dell'Onu, Laura 
Boldrini, che strillano alla violenza, incitano alla repressione, 
solidarizzano 
con le forze dell'ordine e incitano il governo a trovare soluzioni che sono 
perfino peggiori dell'attuale situazione. 
La verità della rivolta è raccontata da Kwame, un giovane Ghanese: ?Volevamo 
farci vedere, volevamo parlare con qualche italiano. Nel campo i giornalisti 
non entrano più. La polizia ci ha detto di lasciare i binari altrimenti non 
saremmo più rientrati nel campo. Ci siamo avvicinati e chiesto di parlare e 
loro hanno cominciato a sparare lacrimogeni? di tipo CS irritanti, utilizzati 
contro i No Tav alcuni giorni fa, considerati dal centro studi per la pace 
come armi chimiche, quindi pericolose, capaci di creare lesioni anatomico 
funzionali e vietati dalle convenzioni internazionali. ?A quel punto abbiamo 
cominciato a lanciare sassi?. 
Se la rivolta è cresciuta è dipeso anche dalla durezza, pesantezza della 
repressione, altro che ?povere forze dell'ordine vittime della furia degli 
immigrati!
Così il blocco di un autobus, di macchine è stato interno ad una battaglia, 
altrimenti gli immigrati sarebbero stati massacrati e arrestati. E sono stati 
loro, certo, e non le forze dell'ordine a pretendere una trattativa condotta da 
Fratoianni e sancita da una carta scritta del vice prefetto. 
Ma i patti non sono stati mantenuti, gli immigrati sono potuti, certo, 
rientrare nel Cara ma 29 di essi sono stati arrestati e ora rischiano di essere 
il 'capro espiatorio' di una rivolta che ha visto protagonisti 300 immigrati 
col sostegno di tutti 1400. 
Sempre Kwame racconta: ?nessuno si è tirato indietro, perchè questa situazione 
colpisce tutti. Sai quanti riescono ad ottenere il permesso di soggiorno? il 
5%. Ma tutti noi siamo scappati dalle guerre, dalle persecuzioni?. 
Sanno i cittadini che ?qui dentro sembra di morire, non fai niente dalla 
mattina alla sera tranne giocare a pallone sul cemento. Le medicine? Sono 
sempre le stesse. Se ti fa male la pancia oppure la testa le ?tavolette? che ti 
danno da masticare sono uguali. E ? stringendo un lembo della maglietta ? sai 
dove l'ho presa questa? Nei cassonetti dell'immondizia. Ci danno il 
dentifricio, il sapone, lo spazzolino dopo due mesi. Diventiamo matti a non 
fare niente e a mangiare sempre pasta che non piace alla maggior parte di noi. 
Li ho contati, 26/27 rigatoni a pasto e la domenica pezzetti di pollo?. 
Un altro immigrato, Moamed: ?fosse per me nel Cara non rientrerei, sono stato 
nelle galere di Gheddafi in Libia, lì si viveva meglio. Siamo pronti a 
protestare per tre giorni di seguito, anche senza acqua e cibo?.
Questi racconti sarebbero identici da parte di ciascuno degli immigrati del 
Cara, ciascuno di essi aggiungerebbe un particolare ancora più indegno, sia che 
stai nei lager dei Cie, sia nei finti centri per i richiedenti asilo, o nelle 
tendopoli ?temporanee?, come a Manduria che sarebbero di prima assistenza dopo 
gli inenarrabili viaggi verso Lampedusa nel mare dei morti che è diventato il 
mediterraneo. 

Chi ha ordinato di caricare gli immigrati, dopo averli vessati sa che lo ha 
fatto lo stesso giorno in cui ne sono morti come topi nel mare ancora altri 25.

Per questo sono oscene le cose che dice il sindaco di Bari e ancor più la 
Boldrini che propone come soluzione in realtà l'espulsione incentivata mentre 
dovrebbe occuparsi di accoglienza. 
Così come la Commissione per il diritto d'asilo che sono impegnate nella 
ricerca capziosa di trovare i ?libici? a cui dare asilo nel mare dei profughi 
che viene dalla Libia, dalla guerra di Libia, e che arriva ad un'indegna ?
pulizia etnica? tra gli immigrati, a un ?tu, sì?: 5%, e ?tu, no?: 95%, 
attraverso una mascherata e cartacea ?analisi del sangue?.

Tutti dovremmo ribellarci a questo e non dovremmo lasciare gli immigrati 
soli. 
Tutti i proletari e le masse di questo paese dovrebbero comprendere che un 
simile trattamento nessuno lo accetterebbe senza ribellarsi. 
Tutti dovremmo comprendere che un governo come quello che noi abbiamo che 
tratta indegnamente i proletari e le masse del nostro paese, che fa le guerre 
come in Libia, che alimentano la fuga dalla miseria e dalla guerra, è il vero 
responsabile della situazione e che agli immigrati del Cara come degli altri 
centri di detenzione, ufficiali o mascherati, spetta il permesso di soggiorno 
e 
il diritto di cercare il lavoro.

Questa rivolta ha ora una sola soluzione che è quella imposta dalla rivolta 
degli immigrati tunisini di Manduria, a cui abbiamo in piccola parte 
contribuito e di cui siamo orgogliosi, che ha imposto il permesso di soggiorno 
temporaneo per tutti. L'unica mediazione possibile con un governo reazionario e 
razzista come questo e con la falsa opposizione in parlamento e le complicità 
dei governi locali. 
Insieme a questo, vogliamo la liberazione immediata e nessuna persecuzione per 
i fermati, arrestati di Bari come di Crotone, come delle altre lotte in corso 
degli immigrati. E facciamo appello a sostenere in tutte le forme possibili la 
lotta fino, almeno, ad una vittoria parziale. 

proletari comunisti
2 agosto 2011


SINDACO EMILIANO PEZZO DI M....

?La città di Bari ha subito un danno enorme. Chi ha commesso reati va 
arrestato e processato rapidamente. Sono contrario ai blocchi stradali, quindi, 
nessuna indulgenza sia quando a protestare sono gli immigrati sia quando sono 
gli allevatori della Lega della Lega Nord?. ?I gruppi politici che hanno 
sostenuto la protesta non capiscono che hanno fatto un regalo ai fascisti e ai 
razzisti... anche i gruppi antagonisti che sono dietro questi episodi...?. Cioè 
Emiliano arriva a dare una visione di una rivolta promossa o strumentalizzata 
da gruppi antagonisti per non riconoscere agli immigrati neanche la loro 
decisione di rivolta ? una sorta di razzismo culturale.

ALTO COMMISSARIATO ?ALLE ESPULSIONI DEI RIFUGIATI?.

Laura Boldrini: ?Ci auguriamo che chi abbia usato violenza sia identificato e 
risponda alla giustizia... la Commissione deve valutare caso per caso, eritrei, 
somali, ivoriano avranno la protezione, gli altri, quelli che erano a lavorare 
in Libia e non hanno problemi nei paesi d'origine non avranno protezione... chi 
ha ricevuto il diniego... va aiutato a tornare a casa. Se devono tornare a casa 
e non hanno i soldi per l'aereo vanno riaccompagnati. Altrimenti si rischia di 
avere sempre più irregolari?. 

PIETRO COLAPIETRO, SEGRETARIO REGIONALE DEL SILP CGIL: 
?agli agenti rimasti feriti va la nostra solidarietà. Ribadiamo la nostra più 
ferma condanna della violenza?.

IL GRUPPO DELLE FERROVIE DELLO STATO 
ha presentato denuncia contro ignoti per interruzione di pubblico servizio.

POLIZIOTTI: 
?sembrava Terzigno negli scontri per l'immondizia. Non era una pioggia ma una 
cascata di pietre. Un attacco allo Stato, ecco cosa è successo oggi?

°°°°°°°

NARDO': TERZO GIORNO DI SCIOPERO DEI BRACCIANTI 
Sciopero, assemblea autorganizzata ad oltranza; nonostante ricatti e bisogno, 
tutti partecipano. Sabato mattina i padroni avevano chiesto addirittura un 
supplemento di lavoro, la fastidiosa divisione di pomodori in base alla 
grandezza degli stessi. I braccianti chiedono almeno un piccolo aumento, ma 
neanche questo vogliono dare. E allo sciopero fa seguito il blocco stradale 
della bretella 101; a dar tragico valore a questo sciopero arriva la notizia 
all'alba del giorno dopo della morte di un loro compagno di lavoro, un tunisino 
di 34 anni, che stramazza al suolo per un arresto cardiaco. E' una crudele 
morte sul lavoro. 
Ora siamo al 3° giorno di sciopero. 
I braccianti immigrati della tendopoli della Masseria Boncuri, alle porte di 
Nardò (LE), 350 che partecipano alla raccolta dei pomodori lottano contro paghe 
miseri,contratti inesistenti, caporalato imperante.
Un vero schiavismo. Ma non c'è ancora nessuna trattativa in corso. 
Istituzioni, produttori e sfruttatori, dopo averli schiavizzati, ora li 
vogliono affamati, piegati. 
La Coldiretti getta le mani avanti: ?abbiamo molti dubbi sulla possibilità che 
le paghe non siano conformi?. 
La verità è che i braccianti non ce la fanno più. Si è finalmente creata la 
miscela giusta. Ivan, studente Camerunense al politecnico di Torino, si è 
ritrovato leader della lotta, è da due settimane al centro. 
5 giorni di lavoro alla settimana con meno di 30 euro al giorno. Sono del 
Benin, del Togo, del Sudan, così come della Tunisia, del Magreb. I caporali li 
prendono alle 4. I furgoncini con 30/40 ammassati, divisi per squadre etniche e 
per capacità produttiva. ?Vengono pagati a squadra ? rivela un agricoltore ? la 
squadra è di 17 elementi a volte 20. In cinque ore raccoglie 176 cassoni, in 
pratica due Tir. Pago 880 euro?. 
Uu migrante, quindi, dovrebbe ottenere 44 euro più gli straordinari. In realtà 
non è così, perchè vanno tolti i soldi del caporale, 1 euro e mezzo a cassone, 
5 euro per i viaggi di andata e ritorno, 3 euro a panino. E paga quando vuole 
lui.

A Nardò c'è lo sciopero, ma in tanti luoghi dello schiavismo in Puglia, come 
quelli del foggiano, la situazione è ancora peggiore. Lavori dalla mattina alla 
sera, sotto il sole, bagni chimici, niente acqua.

°°°°°
SFRUTTATI E SGOMBERATI
Non basta poi essere schiavi, alla Masseria Felline della frazione di Tuturano 
(BR), dove vivono 35 migranti sgomberati in condizioni igienico sanitarie 
intollerabili; sono eritrei, tutti dotati di regolare permesso di soggiorno che 
lavorano nelle campagne, costretti a vivere in stretto contatto con i loro 
stessi escrementi. Ora vengono sfrattati e per loro è ancora peggio perchè 
vuol dire andare a dormire direttamente in campagna, dato che li si sgombera 
senza neanche trovare una struttura per la loro accoglienza. 
E là dove gli operai immigrati si ribellano, come è successo a quelli super 
sfruttati nella realizzazione degli impianti fotovoltaici nel leccese, succede 
che al sindacalista che ne organizza la lotta arrivano minacce di morte, dato 
che anche il modernissimo e alternativo ?sviluppo del fotovoltaico?, è in 
Puglia all'insegna dell'imprenditoria nera,legata a mafia e malavita.

Per tutto questo insieme di ragioni la lotta degli immigrati di Nardò è lotta 
sindacale di classe, rivolta proletaria contro sistemi vecchi e nuovi di 
sfruttamento del capitale.

proletari comunisti
2 agosto



More information about the Redditolavoro mailing list