[Redditolavoro] Di Banca Intesa, Bnl, sindacati ed altre infamità ....

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Tue Aug 2 15:53:49 CEST 2011


Dal periodico "InformationGuerrilla Bnl" del 2 Agosto 2011 

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Pensavamo, come gli altri anni, di chiudere per agosto la nostra opera di
controinformazione. 

Ma, da un lato, l'accordo-bidone raggiunto in Banca Intesa tra managers e
sindacati/firma firma, accordo-bidone che rappresenta un pericolosissimo
precedente per l'intera categoria, e dall'altro l'arrivo, per conoscenza, di
una lettera del collega D.M. che ci racconta l'ulteriore infamia che sta
subendo, ci obbligano ad effettuare questo ulteriore lancio estivo. 

La Redazione 

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INTESA SANPAOLO - L’ENNESIMO ACCORDO BIDONE FIRMATO A FINE LUGLIO (E A 
TARDA NOTTE) 

ORA MANAGER AZIENDALI E DIRIGENTI SINDACALI AL LORO SERVIZIO 
POSSONO ANDARE IN VACANZA TRANQUILLI. 

Ancora una volta, nella notte, hanno colpito e l’accordo beffa è stato
confezionato. 

Come nel ’99, come nei momenti più bui della storia sindacale aziendale e di
categoria l’accordo recepisce, nelle premesse, l’intera impostazione
ideologica aziendale: ci sono "esuberi"; occorre ridurre i livelli
occupazionali; il costo del lavoro deve diminuire. Perché? Per aumentare i
profitti per azionisti e manager. Mentre la storia corre, dirigenti
sindacali e aziendali si trastullano con logiche e parole d’ordine che hanno
provocato quella crisi finanziaria ed economica di cui oggi si vogliono far
pagare i conti ai lavoratori e a interi paesi. 

Le condizioni dell’azienda, "irricevibili" dai sindacati firmatari fino ad
una settimana fa, con qualche abbellimento di facciata si sono trasformate
nella solita, scontata, "vittoria". In origine l’azienda pretendeva che i
circa 2.500 lavoratori che maturavano i requisiti per la pensione (non la
"finestra", cioè l’effettivo percepimento della prestazione) entro il 2013
fossero obbligati ad andarsene con un modesto incentivo. 

Ora la platea coinvolta è più ampia (chi matura la finestra pensionistica
entro il 1° luglio 2015) e gli incentivi sono stati ritoccati verso l’alto
ma, se non si raggiunge la quota prevista di 2.500 "volontari", i lavoratori
saranno ... obbligati ad andarsene, tanto è vero che, se si verificherà
questa ipotesi, le parti si incontreranno per attivare la Legge 223 (quella
sui licenziamenti collettivi). 

Solo ammettendo che tra le soluzioni "innovative" dei nostri brillanti
firma-tutto ci sia una riforma della lingua italiana, per cui obbligatorio
diventa facoltativo, si può parlare davvero di uscite "volontarie".
Attenzione però: l’accordo non vale per tutti, visto che l’azienda si
riserva di mantenere al lavoro i propri lacchè, senza che i
sindacati-materassino obiettino nulla. 

Per arrivare alle 3.000 uscite previste dal piano industriale, si ricorrerà,
su base volontaria, questo sì, al tradizionale Fondo Esuberi. Potranno
chiedere di uscire coloro che matureranno la finestra entro il 1° gennaio
2018. 

Sarà interessante vedere se la voglia di fuggire da condizioni di lavoro
sempre più indecenti prevarrà sul taglio delle prestazioni del fondo (8-11%
in meno secondo il reddito, mitigato da un incentivo una tantum del 15% di
una Retribuzione Annuale Lorda). Se prevarrà la prima, le richieste di
"amnistia" saranno accettate entro un massimo di 2.500. 

Solo se le uscite complessive saranno 4.000 (sempre che non sia stata
riformata anche l’aritmetica, 1.000 in più di quanto previsto dal piano
industriale) verranno assunti ben 250 apprendisti (individuati
prevalentemente tra i tempi determinati). 

Altre 250 assunzioni sono subordinate al raggiungimento delle 4.500 uscite
(!!) e altre 250 (a tempo parziale...) se sarà toccata soglia 5.000 !!!
Infine, altri 250 ingressi dipenderanno dall’attivazione di contratti di
solidarietà "espansivi" (volontari e tutti da verificare). 

Insomma, questa è senz’altro una buona notizia per qualche centinaio di
giovani ma è una debacle clamorosa rispetto alle roboanti parole d’ordine
che i sindacati concertativi sbandieravano fino a ieri. 

Nell’accordo si dice che il superamento della riduzione di organico
inizialmente prevista provocherà un "correlativo intervento di contenimento
delle riconversioni/riqualificazioni". 

E’ una frase generica che lascia indeterminate le caratteristiche, la
dislocazione e le mansioni del personale da “riconvertire”. Nei loro
volantini, durante la prima fase delle trattative, i sindacati del primo
tavolo lamentavano la totale assenza di informativa al riguardo da parte
dell’azienda. Ciò nonostante hanno firmato al buio che, laddove il personale
da riconvertire non trovi collocazione vicino a casa e non intenda essere
trasferito oltre i limiti previsti dagli accordi aziendali e nazionali, si
possa procedere con il demansionamento! 

Inoltre si prevede il ricorso ai contratti di solidarietà difensivi (che una
volta firmati diventano obbligatori per chi ne subirà l’applicazione) che,
ricordiamo, prevedono una riduzione d’orario coperta fino all’80%, sempre
che lo Stato dia un contributo e riconosca legittima l’indegna commedia che
è stata messa in piedi. 

Un’altra beffa è l’impegno dell’azienda ad accogliere tutte le richieste in
essere di parttime, ma “anche attraverso attribuzione di diversa figura
professionale e/o differente assegnazione logistica”. 

Ricapitolando, l’azienda porta a casa l’uscita obbligatoria di chi matura il
diritto alla pensione, la possibilità di ridurre l’organico di 4.000 unità,
demansionamenti e contratti di solidarietà. 

A dimostrazione della totale subalternità all’ideologia aziendale, i vertici
sindacali accettano il principio che in questa Banca (e in particolare nelle
sedi centrali) c’e’ chi non fa nulla a causa di evidenti “riduzioni di
attività”. E ciò nonostante migliaia di ore di straordinario (ai quadri
nemmeno pagate) e la cronica carenza di organici nella rete, denunciata da
cento volantini dei quadri sindacali periferici delle loro stesse
organizzazioni. 

Del tutto assente qualsiasi riflessione, ad esempio, sullo spostamento di
attività in Romania. Eccola, la Banca per il Paese!! Ecco, il primo frutto,
avvelenato, del ritrovato spirito unitario e concertativo di Confindustria,
Abi e sindacati di regime. 
E, infine, il solito macigno: ma chi ha mai detto ai sindacati asserviti di
siglare un accordo del genere? Dov’è la piattaforma rivendicativa? Dove sono
i risultati delle assemblee di approvazione? Dove le lotte? Quando ci
saranno (ci saranno???) le assemblee di approvazione? Ed intanto questo
accordo indecente crea un grave precedente in vista dell’imminente
trattativa per il contratto nazionale. 

Che sindacati sono quelli che, dalla fusione in poi (e anche prima) hanno
lavorato scientificamente per creare condizioni di lavoro sempre più
invivibili e far vedere la “fuga” con il Fondo Esuberi come unica
prospettiva per migliaia di lavoratori? 

Diciamo, senza mezzi termini, che chi continua a restare iscritto a
sindacati palesemente al servizio delle aziende diventa complice delle loro
politiche. 

Rinnoviamo l’appello affinché si proceda immediatamente alle elezioni delle
RSU (Rappresentanze Sindacali Unitarie) per verificare realmente se chi
firma simili accordi sia davvero rappresentativo come pretende di essere. 

C.U.B.-S.A.L.L.C.A. 

Gruppo Intesa Sanpaolo 

Il testo integrale dell’accordo : 

http://www.sallcacub.org/sallca/SASISP/accordo%2029%20luglio%202011.pdf 

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BNL/ROMA ALDOBRANDESCHI - Incapaci, pusillanimi ed ora pure delatori 


L'ultima della serie. 

Oggi mi è stata consegnata l'ennesima apertura di procedimento disciplinare.


Con una velocità a dir poco inconsueta mi si accusa di aver inviato lo
scorso 25 Luglio, cioè solo una settimana fa, a "numerose persone" non
meglio specificate una mail, utilizzando la posta interna, con la quale
chiedevo alla Rsa Falcri di Via Aldobrandeschi di interessarsi rispetto ad
una ispezione dei Vigili Urbani presso i bar aziendali del complesso,
ispezione di cui ero stato in parte testimone. 

Peccato che le "numerose persone" a cui ho inviato detta mail siano appunto
la Rsa Falcri di Via Aldonbrandeschi, il collega che esegue, sempre per la
Falcri, il controllo mensa e per conoscenza i segretari del Coordinamento
Nazionale della stessa Falcri Bnl. 

E che quindi da questa cerchia ristretta - ma mi sento tranquillamente di
escludere sia i membri del Coordinamento Nazionale sia il controllore/mensa,
mio intimo amico personale - provenga senza ombra di dubbio la "spiata"
all'Azienda. 

"Spiata" che oltretutto non è passata per la direzione locale ma è arrivata,
certamente e direttamente, alla gestione nazionale delle Risorse Umane in
Via Lombardia. 

Il tentativo maldestro, da parte di alcuni esponenti della Rsa, di
attribuire la medesima "spiata" a generici ed improbabili semplici iscritti
alla Falcri medesima peggiora ulteriormente il giudizio su una piccola
congrega di pusillanimi, incapaci ed ora pure delatori ..... oltretutto se
già è difficile ipotizzare che singoli lavoratori iscritti alla Falcri
possano prendersi la briga di fare gli "spioni", oltretutto su una
comunicazione nel loro diretto interesse ..... ancora meno è immaginabile
che qualcuno di questi possa farlo direttamente ad una struttura nazionale
della Banca che certamente non conosce nella denominazione, nelle persone
dei singoli dirigenti e nemmeno nell'ubicazione ....... 

Una piccola congrega di pusillanimi, incapaci ed ora pure delatori .....
semplicemente terrorizzati dal fatto che - - essendo scaduta il 24 Luglio la
mia già "infame" sospensione per 4 mesi - il sottoscritto sia tornato ad
essere un iscritto alla Falcri e possa dunque chiedere ai propri dirigenti
sindacali ragione dei loro comportamenti. 

Questo anche se, nello specifico, il 25 Luglio mi ero limitato semplicemente
a segnalare una problematica ed a invitarli ad affrontarla in termini di
acquisizione di informazioni, ovviamente nell'interesse generale degli
iscritti e dei lavoratori che usano mensa e bar di Via Aldobrandeschi. 

Ma evidentemente questi personaggi piccoli piccoli dovevano già essere in
preda al più sacro terrore, visto che soltanto il giorno precedente, nel
quale scadevano appunto i termini della mia "infame" sospensione, ad una mia
semplice richiesta scritta nella quale li invitavo, essendo di nuovo loro
iscritto, a fornirmi tutta la informativa dovuta appunto agli iscritti,
avevano reagito, in una comunicazione non a me ma alle strutture superiori,
sostenendo che io ero per loro "iscritto sgradito". 

Ora, a parte il fatto che statutariamente il concetto di "iscritto sgradito"
non esiste proprio, faccio pacatamente notare che io la Falcri
Aldobrandeschi l'ho fondata nel lontano 1997 .... e che tutti loro sono
arrivati agli incarichi che immeritatamente ricoprono grazie alla mia
personale volontà, oltre al mio personale impegno che ha permesso alla
Falcri di sopravvivere in momenti difficilissimi, molto prima del loro
arrivo nell'organizzazione, ed essere anzi spesso protagonista nelle
dinamiche sindacali di questa unità produttiva. 

Protagonismo che, da 4 mesi a questa parte, è invece completamente scomparso
... 

Ma se ribadisco che si tratta ormai scopertamente di una congrega di
incapaci, pusillanimi e delatori .... credo che le colpe principali non
siano nemmeno le loro ... 

Bensì di un gruppo dirigente nazionale aziendale della Falcri Bnl,
prigioniero delle proprie enormi contraddizioni e dei propri allucinanti
equilibri territorial/politici, che evidentemente, pur di non mettere in
discussione il proprio "status" di ceto politicante, per non dire
direttamente di "casta", preferisce avere a che fare con incapaci,
pusillanimi e delatori che non appunto saper rimettere in discussione i
propri equilibri di piccolo potere consolidati .... 

E' evidente che questa ennesima "porcata" subita mi porta fatalmente a
compiere scelte sindacali di tipo diverso. 

Ma se qualcuno di questi incapaci, pusillanimi e delatori pensa che la
"guerra" sia finita si sbaglia di grosso ... ne comincia un'altra ben più
pesante e, a questo punto, "senza prigionieri" .... 

Saluti. 

D.M. 1 Agosto 2011 

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Precedente di pratica ...

BNL – delegato sindacale sotto “fuoco concentrico” – Intervista a D.M. : 


http://informarexresistere.fr/2011/06/04/bnl-delegato-sindacale-sotto-fuoco-concentrico-intervista-a-d-m/

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