[Redditolavoro] ancora un tunisno investito e ucciso in puglia

cobasta cobasta at libero.it
Wed Apr 20 08:40:26 CEST 2011


arrivare con un barcone essere deportato e rinchiuso e poi morire sulla 
strada
dopo la morte del tunisino asulla strada oria-manduria
un altro tunisino muore investito

slai cobas per il sindacato di classe taranto


Morte annunciata sulla statale
investito un tunisino del Cara
L'incidente è avvenuto poco prima della mezzanotte. La vittima è un 
cittadino tunisino di 34 anni ospite del Cara. Come nel caso dell'immigrato 
morto a Manduria, gli allarmi per la sicurezza dei migranti sulle strade 
hanno preceduto la sciagura
 Travolto e ucciso mentre camminava, poco prima di mezzanotte, diretto a 
sud, sul bordo della corsia della tangenziale di Bari. La vittima è un 
cittadino tunisino di 34 anni che risiedeva nel Cara, il centro per 
richiedenti asilo di Bari-Palese, dove evidentemente stava tornando per 
trascorrere la notte. Secondo accertamenti fatti dalla polizia stradale, 
l'extracomunitario è stato investito dapprima da una Fiat Punto quindi da 
una Chrysler Voyager, che seguiva l'utilitaria. Il conducente non è riuscito 
a evitare l'impatto con il corpo dell'uomo. Uno degli automobilisti si è 
fermato e gli ha prestato soccorso ma per lui non c'è stato nulla da fare. 
Con sè la vittima aveva il tesserino del centro di accoglienza che si trova 
nei pressi dell'aeroporto di Palese, non a grande distanza dal luogo 
dell'incidente, nel quale però Imadi Choaib, queste le generalità ritrovate 
sul documento, non si presentava più dal 30 marzo scorso.

L'incidente segue un altro investimento di un tunisino avvenuto lungo la 
provinciale che collega la tendopoli di Manduria al centro di Oria. E 
proprio come in quel caso, la sciagura era stata anticipata dalle polemiche 
sulla sicurezza dei migranti senza senza mezzi di spostamento che a piedi 
rischiavano ogni giorno lungo le strade pericolose. Nel caso di Manduria, 
l'incidente è avvenuto dopo la soppressione del bus navetta allestito per 
gli ospiti del centro di identificazione e accoglienza di contrada Paione 
dopo le proteste dei cittadini di Oria. Ma anche nel caso dell'ultima 
vittima, a Bari, non erano mancate le prese di posizione.

A segnalare il rischio che i migranti corrono sulle strade erano stati, 
circa un mese fa, gli automobilisti ma anchee soprattutto gli autisti dell' 
Amtab. E la polizia municipale aveva deciso di intervenire con una pattuglia 
fissa all'altezza dello svincolo B di via Napoli, sulla statale 16, dalle 8 
alle 20. "Non è colpa degli immigrati. Ma loro non possono conoscere la 
viabilità della nostra città", spiegava Bartolomeo Lanzolla, rappresentante 
della Faisa Cisal all' Amtab. Può capitare così che, anche nelle ore serali, 
gli ospiti del Cara attraversino la statale 16, mettendo a rischio la 
propria vita e quella degli automobilisti. Partendo dal lato mare, 
scavalcano lo spartitraffico, per raggiungere la fermata dell'Amtab: "I 
nostri autisti hanno segnalato il problema che riguarda la sicurezza di 
questi migranti e degli automobilisti", la conferma di Di Matteo, presidente 
dell' Amtab.

Al Cara dopo l'ondata di sbarchi a Lampedusa il numero dei migranti è 
cresciuto. Sono soprattutto giovani che, a Bari, hanno fatto richiesta di 
riconoscimento dello status di rifugiati politici e che adesso attendono la 
risposta della commissione. Dalla struttura possono uscire. Lo fanno a 
gruppi, spesso recandosi nel centro cittadino. Accanto ai vigili urbani, era 
stato previsti anche un potenziamento dei controlli predisposto dalla 
polizia stradale. I migranti raggiungono la città con una navetta, un 
servizio organizzato in passato dalla prefettura. Ma il bus si ferma vicino 
alle piscine comunali e i migranti per raggiungere il centro cittadino sono 
costretti a salire su altri autobus dell' Amtab, magari già pieni. Oppure 
può accadere che altri cittadini non trovino posto perché gli ospiti del 
centro immigrati si spostano in gruppi sempre più numerosi. E allora la 
convivenza può diventare complicata. Questo il timore del presidente 
dell'Amtab Di Matteo che ha scitto anche al prefetto lanciando un vero e 
proprio appello: "È necessario intervenire immediatamente perché questa 
situazione può generare atti di razzismo".



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