[Redditolavoro] Fw: proceso Thyssenkrupp: udienza del 13 aprile

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Wed Apr 13 20:37:30 CEST 2011


verso la manifestazione del 15 aprile al tribunale di torino



PROCESSO THYSSENKRUPP: UDIENZA DEL 13 APRILE(ricevo, e pubblico, per gentile 
concessione di Elena di Agenda Rossa)

Davanti al tribunale, come sempre,  membri del Collettivo Comunista 
Piemontese. Bisogna dare a Cesare quel che è di Cesare, questi signori  non 
hanno mai lasciato soli i parenti delle vittime! Sono stati presenti con la 
neve, con il vento, con il sole e la pioggia.
Oggi c'era anche un ragazzo di FLI, che distribuiva manifestini relativi ad 
un incontro previsto per venerdì 15 dal tema ''Giusta giustizia'' che si 
terrà in corso trapani 91/b per chi fosse interessato, segnalo che 
all'incontro ci saranno anche  il procuratore G. Caselli e Fabio Granata.
Entrando in tribunale la mia gioia è stata enorme nel vedere nuovamente una 
scolaresca intera seduta tra i banchi del pubblico! Sante insegnanti! 
Grazie!
Oggi l'udienza era dedicata in toto alla difesa, quindi tutto il ''gotha'' 
era presente. In aula gli avvocati: Coppi, Audisio, Anglesio, Zaccone, 
Sommella, Garaventa ... per il PM erano presenti L.Longo e F. Traverso.
Ore 9,30 si inizia, ma per problemi tecnici legati all'audio dobbiamo 
aspettare, l'arrivo di un tecnico.
Inizia l'Avv. Anglesio
Il suo intervento consiste nel difendere le sue tesi nelle precedenti 
udienze, tesi che secondo i PM non sono valide. Sostiene che secondo gli 
studi fatti il rischio corso dagli operai  era da considerarsi ''MEDIO'' e 
non ''ALTO''!  Insiste nel dire che la vita degli operai NON era poi così a 
rischio, in quanto non vicini fisicamente al punto di innesco dell'incendio. 
(Mah.. non capisco, visto che però gli operai lo dovevano spegnere ... 
fossero anche stati lontani ... n.r.d.) Sostiene che MAI la difesa ha 
parlato di ''colpe'' degli operai ... e subito dopo parla di ''eventuali 
comportamenti non corretti'' da parte dei lavoratori...
Ricorda che la prevedibilità fa parte del reato colposo ... e sostiene che, 
nel nostro caso,  era impossibile prevedere quanto è successo  (spegnevano 
un incendio al giorno. n.d.r.) sostiene che solo a causa di un concatenarsi 
infelice di eventi  è avvenuta la disgrazia ...  insomma invoca il ''fato''! 
Ha parlato più che altro per difendere la propria linea difensiva ...
Ore 10,05 inizia l'avvocato Coppi. (difensore di Andreotti, Moggi ... ) 
Attacca subito parlando della voluminosa requisitoria dei PM e sostiene che 
è la qualità che conta e non la quantità! (si riferisce alle 90 pagine 
dell'accusa, ovviamente con l'intenzione di ''sminuirne'' i contenuti... che 
detto tra noi ho trovato chiarissima, anche se non 'addetta ai lavoro'' 
n.d.r.).
Parla di dolo: eventuale, intenzionale, diretto... E arriva alla conclusione 
che  per accusare l'A.D. Harald Estenhan è necessario essere sicurissimi ed 
avere le prove che l'imputato  avrebbe agito nel medesimo modo, pur 
conoscendo i risultati a cui il suo comportamento avrebbe condotto! Si fa 
delle domande retoriche tipo: ''Possiamo stabilire noi che la morte degli 
operai era stata presa in considerazione e volitivamente accettata ''? 
''Possiamo accertare che Estenhan ha scelto l'economia piuttosto che la 
sicurezza degli operai''? Conclude dicendo che ''percepire il rischio'' non 
significa volere ed aver la consapevolezza dei risultati. (No comment - 
bella comoda sta discussione ... n.d.r.)
ore 10.30 Avvocato Zaccone
Prende la parola l'avvocato Zaccone. Parla di giurisprudenza e di criteri 
interpretativi...  parla di reato complesso che comprende anche l'omicidio 
colposo ... si richiama ad una sentenza del Tribunale di Molfetta ... il 
discorso di Zaccone è talmente legato a normative e protocolli che 
l'attenzione in aula tende a diminuire ...
Conclude con l'unica cosa ''reale'' del suo intervento dicendo : '' 
L'attività era rischiosa, si erano presi i provvedimenti ritenuti necessari 
!  (lasciando sottintendere la domanda:  ''Cosa volete di più''? n.d.r.) ! 
Sostiene inoltre che quel modello di sicurezza,  così come era previsto 
allora non sarebbe diverso oggi e che l'organismo di vigilanza c'era,  e che 
vigilava...  (mi domando , ma se tutto funzionava così bene .... com'è che 
sono morti in 7? n.d.r.)
Ore 11.00 prende la parola l'avv. Garaventa. (collegio difesa:  Estenhan, 
Gerald Prigneitz, Marco Pucci)
Inizia dicendo che i PM hanno ribattuto punto per punto le affermazioni 
della difesa ( Non dovevano? n.d.r.) Li accusa anche di ''insicurezza'' in 
quanto hanno depositato una nota tardi ! (Mah...)  Ci consola dicendo che 
nessun imputato avrebbe voluto l'incendio alla linea 5!  (meno male! n.d.r.) 
Ci ricorda soprattutto che, dato il previsto spostamento della linea 5 a 
Terni, era nell'interesse di tutti mantenere sana e salva la linea stessa ! 
(infatti gli operai erano OBBLIGATI a spegnere gli incendi! n.d.r.). 
Ribadisce che a Torino non erano previste variazioni sulla linea stessa (a 
Terni si ... n.d.r.)  e ricorda che la Thyssen, bontà sua,  cercava di 
andare incontro agli operai aiutandoli nella mobilità ...
Ricorda inoltre che una Multinazionale, non può essere gestita se non 
delegando,  Salerno era il delegato ... (quindi colpa sua! :-))) ) Parla di 
insinuazioni nei confronti di ''controlli addomesticati''  (La Thyssen, 
multinazionale dell'acciaio, NON aveva il certificato antincendio! n.d.r.)
Ore 11.30 finisce e la Corte concede una sospensione di circa un'ora.
Vado con Maryjo a prendere un cappuccino e mangiare un trancio di pizza 
rossa gelata... brrrrr
Ore 12,20 l'udienza riprende.
L'Avvocato Audisio parla in un modo molto particolare, mi affascina ...  si 
rivolge alla Eccellentissima Corte scusandosi dell' inadeguatezza del 
proprio linguaggio...  ricorda che sarà costretto a parlare usando le sue 
parole, sottintendendo quindi, quanto ''povere'' esse siano. (Mi fa venire 
in mente il film ''Non ci resta che piangere'' quando Benigni e Troisi si 
rivolgevano al potente di turno, con un atteggiamento di totale sudditanza! 
n.d.r.) .
Le domande che pone all'attenzione della Corte sono: ''Herald Hestenhan, 
aveva un obbligo? Sapeva di averlo?  Sapeva di dover mettere in quel preciso 
punto un impianto di rilevazione/spegnimento incendio''?  Si? No?
Ripete le stesse cose in mille modi diversi ma il succo del discorso è che, 
avendo esaminato tutte le ''scartoffie'' a disposizione non è emersa la 
necessità che, in quel preciso punto, fosse necessario un sistema di 
rilevazione/spegnimento automatico di incendio. Quindi ...  NON esiste 
nessun reato!
Et voilà!
Le multinazionali sono in una ''botte di ferro''! Sono talmente grandi e 
potenti che possono far quello che vogliono. Trovano facilmente  qualcuno 
disposto a ''chiudere un occhio'' sulla mancanza del certificato antincendio 
ad esempio!  Trovano qualcuno da delegare e da far diventare capro 
espiatorio in caso di ''rogne''! Trovano il modo di parcellizzare, 
nell'interno stesso del proprio sistema, le responsabilità e le deleghe in 
modo da rendere quasi impossibile il risalire al responsabile eventuale. 
Sembra quasi dicano: ''Ti dò già un lavoro ... vuoi anche essere sicuro? Ma 
non esageriamo!''
La dicotomia totale che c'è tra Hestenhan e gli operai è impressionante. 
Sono due pianeti diversi.  Meglio forse, le piccole aziende locali dove le 
persone si conoscono, dove esiste umanità ... dove gli operai valgono in 
quanto persone e non meno dei macchinari e meno dei profitti.
Venerdì  15 aprile ci sarà la ''chiusura'' del collegio della difesa e poi 
la Corte si ritirerà per emettere la sentenza.Torino, 13 aprile 2011
Stefano Ghio - Rete sicurezza Torino



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