[Redditolavoro] Fw: DISCARICA DI AMIANTO DI CAPPELLA CANTONE (Cremona). ORA CI RIPROVANO

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Wed Apr 13 19:57:17 CEST 2011



DISCARICA DI AMIANTO DI CAPPELLA CANTONE (Cremona). ORA CI RIPROVANO


COMUNICATO STAMPA
Cremona, 11 aprile 2011
Oggetto: DISCARICA DI AMIANTO DI CAPPELLA CANTONE (Cremona). ORA CI
RIPROVANO
Entro la fine di questo mese di aprile la Regione Lombardia deciderà se
accettare o meno le modifiche al progetto della discarica di amianto di
Cappella
Cantone presentate da Cavenord, ora di proprietà della Locatelli. Affermiamo
fin
d’ora che le osservazioni aggiuntive di Cavenord sono risibili e
insostenibili.
Aggiungere due metri di sabbia e ghiaia non risolve il problema
dell’affioramento delle acque. Quella zona si allaga facilmente dopo solo un
semplice temporale (come abbiamo ampiamente documentato in questi anni).
Inoltre
i cambiamenti climatici hanno portato ad un aumento annuale della piovosità
rispetto ai dati medi del passato provocando più frequentemente alluvioni e
allagando anche le discariche esistenti, come è successo ultimamente in
Veneto.
Diffidiamo pertanto i responsabili che vaglieranno queste nuove proposte
(presentate quasi clandestinamente alla scadenza dei termini) a modificare
il
giudizio negativo sull’intero progetto.

Riassumiamo brevemente i fatti.
A) Il 17 novembre 2010 la Regione rende noto che la Cavenord ha dieci giorni
di
tempo per presentare controdeduzioni, diversamente la discarica non si farà.
B) Alla scadenza dei dieci giorni, visto che non viene resa pubblica la
notizia
dell'avvenuto deposito delle controdeduzioni, tutti gli organi di stampa e
gli
enti interessati ritengono chiusa la vicenda.
C) Solo dopo due mesi la Regione rende noto che Cavenord aveva presentato le
sue controdeduzioni il 26 novembre 2010, ultimo giorno utile!

E questo è solo l’ultimo episodio di mancanza di trasparenza e correttezza.
Perche’ la Regione si comporta cosi’? La verità è che la Regione Lombardia e
Cavenord vogliono imporre a tutti i costi e con ogni mezzo la realizzazione
della discarica di amianto a Cappella Cantone. Attorno alla ex cava di
Cappella
Cantone vi sono interessi economici privati enormi che vanno ad intrecciarsi
inevitabilmente con le istituzioni e con mafie economiche di varia natura.
Le
discariche sono l’affare del secolo.
Ricordiamo che la ditta Locatelli, che ultimamente ha rilevato il 100% della
Cavenord, ha dato lavori in subappalto alla Perego General Contractor srl,
tra
le più importanti imprese lombarde del movimento terra, ora fallita, e che
era
finita nelle mani della n’drangheta. L’indagine della Magistratura ha
portato
all’arresto di Ivan Perego, proprietario della ditta.

Intanto continua la sistematica campagna mediatica di disinformazione e
manipolazione.
L’assessore regionale competente per l’autorizzazione degli impianti di
smaltimento dell’amianto, Daniele Belotti (Lega), afferma in un convegno su
rifiuti e infiltrazioni della n’drangheta, organizzato dalla provincia di
Milano
a fine gennaio scorso, che la gestione e il trattamento a km zero restano
una
via seria per combattere l’infiltrazione della criminalità in questo
settore. E
continua: meglio avere impianti realizzati a norma a basso impatto
ambientale
controllati e frutto di tecnologie all’avanguardia invece di rischiare di
soggiacere alle regole della criminalità lasciando spazi a chi, senza
scrupoli,
prende scorciatoie e alimenta traffici illeciti.
E ancora, in un articolo del Corsera del 27 marzo 2011, Belotti offende
tutti
noi cittadini impegnati per la tutela della nostra salute e del territorio
affermando che abbiamo un atteggiamento masochistico preferendo l’eternit
sui
tetti piuttosto che accettare una discarica innocua nella vicinanza di casa
nostra.
Sempre in questo articolo si afferma che la Regione e le ditte che si
occupano
di rifiuti speciali vorrebbero smaltire l’amianto in Lombardia come fanno in
Germania: “uno strato di isolante, quindi le balle di amianto infine si
ricopre
tutto di terra”.

L’instancabile assessore firma anche la prefazione di un opuscolo
informativo
sull’amianto dell’associazione Gaia Italia. In questo opuscolo si afferma,
senza
offrire riscontri tecnico-scientifici, che il metodo migliore per lo
smaltimento
dell’amianto è la discarica e che sugli impianti di inertizzazione ci sono
alcuni dubbi. Ci informa anche che non esistono attualmente impianti di
incenerimento dell’amianto (cogliamo l’occasione per informare assessore &
C.
che l’amianto non si può incenerire ed è per questo che non potranno MAI
esistere impianti di questo tipo).
Queste affermazioni non solo sono prive di fondamento, ma costituiscono un
ulteriore elemento di manipolazione della realtà.
Invitiamo l’assessore regionale ad informarsi meglio sulla materia (ma se
non sa
queste cose cosa rimane a fare in quel posto?). La discarica non è la
migliore
tecnologia disponibile per smaltire l’amianto; le discariche di amianto non
sono
innocue; tutti e cinque i progetti di discarica al vaglio della Regione,
Cappella Cantone (CR), Treviglio (BG), Brescia, quartiere San Polino,
Travagliato (BS) e Cava Manara (PV), sono troppo vicini ai centri abitati ed
in
presenza di falde acquifere affioranti; a Montichiari l’area dove deve
sorgere
la discarica è ancora sotto sequestro perché si smaltivano illecitamente
rifiuti
inerti prima di avere l'autorizzazione. E poi il trattamento a ‘km zero’ non
garantisce affatto la tutela da infiltrazioni mafiose! La ditta Locatelli,
che
vuole fare il business a Cappella Cantone, ha sede legale in Lombardia, ma
ha
dato piu’ volte subappalti a ditte che poi risulteranno coinvolte in
inchieste
sulla n’drangheta. ( vedi il nostro comunicato dell’agosto scorso
http://cittadinicontroamianto.blogspot.com/2010/08/la-discarica-non-sha-da-fare-cappella.html)

La verità è che contro le esigenze dei cittadini si sono mossi e si muovono
interessi privati e pubblici che hanno come unico obiettivo la realizzazione
di
profitti a scapito della vita e della salute dei cittadini.
Non è vero che la responsabilità della mancanza di impianti di smaltimento
dell’amianto è dei cittadini che non li vogliono vicino a casa.
Il problema reale dello smaltimento è che si vogliono aprire discariche a
tutti
i costi in luoghi e situazioni pericolose ed in contrasto con la stessa
normativa.
E’ una vergogna continuare a leggere affermazioni superficiali e sbrigative
come
quelle dell’assessore Belotti, supportate da associazioni che si professano
ambientaliste, ignorando o manipolando il lavoro di approfondimento e
divulgazione fatto da alcune associazioni, comprese le nostre.
Ricordiamo che il dott. Plescia, nella conferenza che abbiamo organizzato a
San
Bassano (CR) l’anno scorso, ha illustrato i pregi e i difetti dei vari
metodi di
smaltimento dell’amianto e ha contribuito a sgombrare il campo dai luoghi
comuni
e dalle superficialità. Ha spiegato che il rifiuto amianto sotto terra
libera
fibre che vanno nel percolato e questo percolato finora in Italia non viene
trattato adeguatamente, risultando pericoloso per la salute delle persone.
La
discarica non elimina il rifiuto, ma rischia di esaltare gli effetti
negativi
contenuti nello stesso. Ha illustrato e informato sullo stato della ricerca
e
applicazione relativa agli impianti di modificazione cristallo-chimica
dell’amianto e alla loro validità come alternativa all’interramento.



Per concludere: noi ribadiamo, per l'ennesima volta, che sulla base delle
intercettazioni pubblicate sulla stampa nei mesi scorsi e sulla base dei
dati
certi contenuti nel nostro esposto alla Magistratura, quest'ultima è
sollecitata
ad intervenire.

Bisogna continuare la mobilitazione, insieme a tutti gli altri comitati
della
Lombardia e in Italia che si oppongono alla realizzazione delle discariche
di
amianto, perché si arrivi ad una moratoria di tutte le autorizzazioni in
corso e
si rivedano le regole vigenti che non sono sufficienti a garantire che lo
smaltimento dell’amianto non provochi ancora morti come ha fatto l’uso
scorretto
e criminale dell’amianto stesso.





Cittadini contro l'amianto della provincia di Cremona





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