[Redditolavoro] Fw: il convegno di Viareggio

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Thu Oct 28 08:51:37 CEST 2010


Comunicato sul Convegno "Giustizia e Sicurezza" - Viareggio 23-24 ottobre

Il Convegno promosso dall'Associazione "Il mondo che vorrei" e dall'Assemblea 
29 giugno ha visto la partecipazione di numerosi familiari, cittadini e 
realtà organizzate. Nella prima giornata si è discusso di sicurezza nei 
trasporti, principalmente attraverso il contributo di lavoratori, 
sindacalisti, Rls, medici del lavoro; nella seconda giornata si è discusso 
di giustizia, principalmente con il contributo di familiari delle vittime, 
Comitati, associazioni, avvocati.
Una "due giorni" alla quale hanno partecipato oltre 200 persone, con 30 
interventi nelle 8 ore complessive di lavoro.
Molti hanno ringraziato i promotori per questa bella esperienza; anche noi 
vogliamo e dobbiamo ringraziare quanti, e sono stati tanti, hanno trasmesso 
a tutti noi la loro preziosa testimonianza, la loro inguaribile sofferenza, 
la loro incrollabile voglia di non mollare .
Ringraziamo i familiari dei Comitati delle vittime di Linate, de L'Aquila, 
della scuola di S. Giuliano, della Moby Prince, le Associazioni delle 
vittime da amianto, Giuseppe Torselli, Gloria la madre di Matteo Valenti, 
Anna Vitale Di Lorenzo, Federica Barbieri, il Comitato "SalvaNovara", 
Medicina democratica, la Rete nazionale per la sicurezza sul lavoro. E 
ringraziamo il presidente della Croce verde, gli amministratori, i 
sindacalisti e gli Rls, i medici, gli avvocati ed i giornalisti intervenuti 
al dibattito.
La presidente dell'Associazione "Il mondo che vorrei", all'apertura dei 
lavori di sabato e domenica, a nome dei promotori, ha dedicato "Un pensiero 
per Daniele ." (il giovane viareggino che il 25 agosto scorso ha perso la 
vita in un carcere francese) ed espresso la solidarietà e l'affetto alla 
mamma Cira e ai familiari di Daniele.

Nel raccogliere l'esigenza manifestata dai numerosi interventi, abbiamo 
pensato di dar vita ad un Coordinamento dei comitati, il 'Comitato di 
comitati', per unire e collegare permanentemente queste realtà e 
soggettività. Un'unione in grado anche di sostenere concretamente le persone 
singole più isolate e bisognose.
Inoltre, abbiamo deciso la pubblicazione degli Atti del Convegno per dare a 
tutti la possibilità di conoscere e riflettere sulle relazioni, sugli 
interventi, sul dibattito, sulle proposte.
Per sintetizzare il clima e lo spirito vissuti al Convegno riportiamo le 
parole di don Luigi a conclusione del suo intervento: " . vi debbo 
confessare che qui sto bene, in questi due giorni ho visto l'aurora, ho 
paura ad uscire da questa sala perché non vorrei rivedere l'oscurità .".
Concludendo, proprio per allontanare quell'oscurità, dobbiamo: - costruire 
un coordinamento tra le singole realtà per incontrarci ed una rete 
informativa per comunicare; - elaborare e definire una prassi in tempo reale 
che, con riferimento alla "legge Linate" ed alla "legge Viareggio", agevoli 
la vita ai familiari delle vittime in attesa dei risarcimenti dovuti; - 
pretendere che nessun reato di strage cada in prescrizione nel rispetto 
delle vittime e della sofferenza dei familiari.
Tante vite, tante storie, alle quali è stato cancellato il diritto di 
vivere, tanti bambini, ragazze, giovani ai quali è stato negato il diritto a 
conoscere il mondo . sarà il mondo, attraverso il nostro impegno e la nostra 
attività, a conoscere loro !
Grazie ancora a tutti i partecipanti.

I promotori:     - Associazione "Il mondo che vorrei"        - Assemblea 29 
giugno

Viareggio, 25 ottobre 2010

resoconto primo giorno della rete sicurezza


L'associazione "il mondo che vorrei" e l'"assemblea 29 giugno", la coscienza
civile di chi lotta per la giustizia e la verità per la strage di Viareggio,
ha organizzato un convegno nella sala Barsanti della Croce Verde di
Viareggio il 23/24 ottobre. Per non dimenticare e perchè non abbia più a
ripetersi.

La Rete nazionale per la sicurezza sul lavoro che ha condotto anche su
questo una campagna
nazionale e che ha partecipato con una delegazione alla manifestazione
nell'anniversario di questa strage, ha partecipato al Convegno e ne ha dato
notizia nel proprio blog e nella mailing list della rete.

L'intento di questo convegno è quello di creare una rete tra i comitati nati
dalle stragi, da Viareggio a Linate, L'Aquila, Torino, Crevalcore, S.
Giuliano di Puglia, Livorno e altre, per dare vita ad un "Comitato dei
comitati" che le colleghi e che ne sia la voce.

Il convegno è iniziato con la solidarietà a Cira, la madre di Daniele
Franceschi, il ragazzo di Viareggio ucciso nelle carceri francesi dalla
brutalità poliziesca, che avrebbe partecipato al Convegno se non avesse
avuto l'impegno di portare la sua battaglia a Roma e con il saluto di M.
Caprilli della Croce Verde.

Daniela Rombi, presidente dell' associazione "il mondo che vorrei" ha
introdotto il convegno di sabato 23 con al centro la sicurezza nei trasporti
(il tema di domenica 24 sarà l'incontro dei comitati delle vittime delle
stragi) e per la ricerca della verità sulla strage, la lotta contro la
prescrizione, contro il processo breve, un'amnistia camuffata che ha fatto
dire al PG di Firenze, Deidda, che presiede l'inchiesta, all'inaugurazione
dell'anno giudiziario: "e chi lo dirà ai padri e alle madri di Viareggio che
hanno perso ragazzi di 18-20 anni che lo Stato rinuncia ad accertare la
verità solo perchè il processo si è rivelato complicato e difficile?". I
comitati vogliono una corsia preferenziale, vogliono conoscere i nomi degli
indagati, attaccano Moretti che per risanare i bilanci dell'azienda ha
tagliato sulla sicurezza, hanno fatto approvare la "legge Viareggio" per i
risarcimenti alle famiglie e si battono per la costituzione parte civile
delle stesse (nel processo penale, la persona offesa non può partecipare
attivamente al processo se è stata risarcita). Hanno portato la loro voce al
parlamento europeo a Bruxelles.

L' intervento di una ferroviera dell' "assemblea 29 giugno" ha contestato i
concetti di "fatalità", dell'"errore umano" sugli incidenti sul lavoro
(Crevalcore, Circumvesuviana, "porte killer"), quando le aziende perseguono
il profitto e la sicurezza per loro è un costo. La strage è stata causata
dal processo di privatizzazione e di deregolamentazione (licenziamenti,
stazioni eliminate, smantellamento dei controlli di verifica, dismissioni
delle Officine Grandi Riparazioni, repressione degli rls ...) del duo
Moretti-Matteoli.

Poi gli altri interventi programmati: la testimonianza di un lavoratore
ustionato in una piattaforma petrolifera in Libia, quella del comitato di
Novara (Trecate, da dove è partito il vagone della morte) che ha organizzato
blocchi e altre forma di protesta, quella di 2 giornalisti di Varese e del
Canton Ticino impegnati nell'informare i cittadini sulla mancanza di
sicurezza nelle ferrovie, un dirigente del sindacato ORSA, del comitato
(oggi fondazione) di Linate, la testimonianza di un ex capotreno vittima di
una "porta killer", quella di Medicina Democratica (che si costituirà parte
civile al processo) sullo stress psicologico di coloro che hanno subito o
hanno assistito ad eventi gravi, infine l'intervento di un dirigente della
filt-cgil.

Il dibattito è stato aperto da Dante De Angelis, sospeso per rappresaglia
per avere espresso solidarietà agli operai di Melfi, che ha valorizzato il
lavoro dei comitati nati dalle tragedie perchè manca la fiducia nello Stato,
ed è continuato con l'intervento di un assessore di Lucca, di un rls
trenitalia.

A questo punto c'è stato l'intervento della Rete nazionale, un intervento
"politico", che ha denunciato il profitto dei padroni e il loro
sistema come causa delle morti sul lavoro e tra la popolazione, la giustizia
negata nei tribunali (l'esempio di Ravenna per la morte di Luca Vertullo),
il fascismo dei padroni che passano come rulli compressori sull'opposizione
degli operai e l'attività del governo che ne è espressione che peggiorano la
condizione dei lavoratori e che fa aumentare il rischio sicurezza, le
campagne nazionali della Rete, la campagna immigrati. L'intervento della
Rete si è concluso con l'invito ai comitati di partecipare alla sentenza del
processo Thyssen a Torino.

Ha chiuso il dibattito un compagno della Rete disarmiamoli contro gli F35 a
Cameri.

resoconto del primo giorno



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