[Redditolavoro] giustizia negata allla magneti marelli potenza

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Fri Oct 1 13:58:48 CEST 2010


 Processo alla Magneti Marelli, indagini tutte da rifare


Otto gli imputati. Avrebbero provocato la morte di un'operaia deceduta, nel 
2005, a seguito di un carcinoma causato dall'inalazioni di polveri di 
amianto 29/09/2010 Si è conclusa con la trasmissione di tutti gli atti alla 
Procura generale della Repubblica - l'organo che controlla l'operato dei 
magistrati - il processo a carico di otto persone che, ricoprendo varie 
cariche all'interno dello stabilimento Magneti Marelli di Potenza, avrebbero 
causato la morte di un'operaia, Rosa Tramutola, deceduta nel gennaio 2005, a 
seguito di un carcinoma polmonare metastatico. Il Gup (Giudice per l'udienza 
preliminare), Luigi Spina, ieri avrebbe dovuto decidere se rinviare o meno a 
giudizio Francesco Allievi, Francesco Averone, Michele Longo, Carmelo 
BovalinoFederico Fortebraccio (tutti direttori dello stabilimento di Potenza 
a partire dal 1973 fino al 1992), Bruno Veneziani (coordinatore del servizio 
di sicurezza del lavoro nella sede centrale di Milano), Bruno Losito 
(responsabile del servizio di medicina del lavoro) e Alfredo Masi (addetto 
alla sicurezza delle industrie Magneti Marelli).
Una decisione che il Gup Spina non ha potuto prendere perché i legali degli 
imputati - Nicola Roccanova e Bruno e Francesco Amendolino - hanno fatto 
notare la presenza di un errore procedurale: il pubblico ministero non ha 
mai formalizzato la richiesta di proroga di indagini a carico degli 
imputati.
In un primo momento il fascicolo era in mano al pm Cristina Correale che, 
nel frattempo, è stata trasferita. Le carte sono quindi passate ad Anna 
Gloria Piccininni.
Il Gup Spina non ha potuto fare altro che prendere atto dell'obiezione 
sollevata dagli avvocati della difesa. Pertanto le indagini saranno riaperte 
mentre la Procura generale dovrà valutare il comportamento tenuto dal 
pubblico ministero nella conduzione delle indagini.
Secondo la pubblica accusa gli otto imputati avrebbero «con condotte 
autonome ma casualmente dipendenti» cagionato la morte di Rosa Tramutola. La 
donna, operaia nello stabilimento di Potenza della Magneti Marelli, lavorava 
utilizzando «apparecchiature industriali che la mettevano in contatto, 
diretto e indiretto, con residui di lavorazione contenenti fibre di 
amianto». Fibre di amianto che lei avrebbe inalato e che le avrebbero 
provocato il carcinoma polmonare 


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