[Redditolavoro] all'aquila gli unici condannati sono i compagni !

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Thu Nov 18 09:20:55 CET 2010


la solidarietà di  proletari comunisti

dal blog quotidiano di oggi di proletari comunisti


il giudice unico del tribunale dell'aquila Giuseppe Romano Gargarella ha 
condannato per apologia di reato 11 compagni che parteciparono al corteo 
definito 'eversivo' che si tenne all1'Aquila nel giugno 2007
le condanne sono state di 2 a

L'AQUILA. Sono comparsi ieri mattina in tribunale i dodici giovani accusati 
di avere imbrattato il centro storico durante una manifestazione contro il 
carcere duro che si tenne all'Aquila il 3 giugno 2007. Una evento che ebbe 
risalto nazionale. Infatti L'Aquila fu scelta come sede per un corteo 
organizzato per protestare contro il regime carcerario del 41 bis. Fu una 
manifestazione di carattere nazionale visto che all'Aquila affluirono 
manifestanti da tutte le parti d'Italia. Una iniziativa che voleva 
soprattutto appoggiare le proteste della brigatista rossa, Nadia Desdemona 
Lioce, detenuta nel carcere dell'Aquila e sottoposta al carcere duro. La 
Lioce è stata condannata con sentenza passata in giudicato per gli omicidi 
dei giuslavoristi Massimo D'Antona e Marco Biagi. Il corteo, formato 
ovviamente da giovani di estrema sinistra, attraversò tutto il centro 
dell'Aquila ma nonostante slogan dai toni forti e provocatori non ci furono 
i disordini temuti. Del resto la manifestazione fu disertata in massa dagli 
aquilani. Durante il passaggio per il centro dell'Aquila, però, i muri di 
alcuni palazzi storici vennero imbrattati con delle bombolette spry e 
comparirono delle scritte. Sotto accusa, per quelle scritte, ci sono alcuni 
dei giovani partecipanti al corteo. Si tratta di Antonio Secondo, David 
Santini, Pasquale Gentile, Francesco Benedetti, Michele Del Sordo, Stefania 
Carolei, Maria Emma Musacci, Anna Pistolesi, Maurizio Ugolotti, Francesca 
Suppini, Sirio Manfrin e Robert Ferro. L'unico abruzzese è Secondo 
originario di Sulmona. Ieri doveva essere la giornata delle eccezioni 
preliminari ma l'assenza di un avvocato ha fatto slittare il processo al 23 
novembre. Furono imbrattati, in particolare, Corso Principe Umberto e via 
Andrea Bafile. Uno sgarbo che gli aquilani non hanno gradito al punto che il 
Comune dovrebbe costituirsi parte civile. Ad alcuni degli accusati è anche 
contestato qualche danneggiamento fatto in prossimità della rete di 
recinzione del carcere delle Costarelle, dove è rinchiusa la Lioce, visto 
che il corteo eversivo si concluse lì. Le indagini sono state fatte dalla 
Digos che dislocò decine di agenti lungo il percorso di quella 
manifestazione. Gli accusati, con imputazioni ancora tutte da dimostrare, 
furono comunque incastrati grazie a una serie di fotografie e filmati che 
sono stati passati al setaccio. Indagini, dunque, molto complesse, che sono 
andate avanti per molti mes 



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